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martedì, Lug 11

Intelligenza artificiale, come usarla per costruire una scuola personalizzata | Wired Italia



Da Wired.it :

Non c’è dubbio che l’intelligenza artificiale sia uno degli strumenti più idonei per portare nelle scuole un sistema di formazione specializzata, favorendo lo sviluppo di modelli didattici basati su inclusione, equità, crescita umana e professionale. Senza togliere spazio ai valori e agli elementi fondanti della didattica tradizionale, oggi analisi neuro-scientifiche permettono di individuare gli elementi fondamentali per promuovere forme di apprendimento potenziate e in grado di combinare l’insegnamento in aula con quello da remoto.

L’intelligenza artificiale aiuta gli insegnanti e gli studenti nel creare dei profili personalizzati, tarati sulla base dei punti di forza e delle difficoltà del percorso didattico”, spiega a Wired Marco Trapani, a capo dell’area It per le scuole di Inspired Education Group in Italia e in Svizzera. “Oggi la tecnologia può adattarsi ai bisogni di ogni singola persona e, per esempio attraverso una serie di domande, può stabilire i punti di forza e di debolezza di ciascun allievo”, aggiunge Iain Sachdev, che nella stessa realtà è Head of Education per l’Italia.

Personalizzare la didattica

Una ricerca condotta da Goldman Sachs ha evidenziato che l’automazione dell’intelligenza artificiale può avere un impatto sul 66% di tutti i posti di lavoro, oltre ad aumentare il prodotto interno lordo globale del 7% nei prossimi dieci anni. Così come il processo di trasformazione tecnologica sta rivoluzionando il mercato del lavoro, le applicazioni Ai possono contribuire a migliorare l’esperienza formativa degli studenti. Attraverso contenuti ed esperienze di apprendimento personalizzate, tutoraggi che escono dai confini tradizionali della classe e una più semplice accessibilità alle nozioni (di base e specifiche), è già possibile arricchire il processo di crescita e sviluppo di ragazze e ragazzi.

Marco Trapanifoto: Inspired Education Group

Alla base del funzionamento delle piattaforme di più recente generazione ci sono per esempio modelli di profilazione simili a quelli dei social network: si cerca di capire quali sono i movimenti sullo schermo, i tempi di utilizzo e di fruizione di un contenuto, oltre al comportamento informatico in senso lato, per ottenere informazioni utili per personalizzare le attività didattiche – continua Trapani -. Anche dati apparentemente poco significativi, come la velocità di movimento del mouse o il tempo di esitazione prima di formulare una risposta, indicano il livello di difficoltà e stress a cui è sottoposto lo studente. Così l’insegnate può utilizzare queste informazioni per lavorare in maniera più efficace, concentrandosi sulle difficoltà maggiori degli studenti”.

Da un lato quindi gli allievi hanno la possibilità di assumere e mantenere il controllo del proprio apprendimento, dall’altro i docenti possono ottenere dati in tempo reale sui progressi, in modo tale da adeguare le scelte didattiche e supportare chi ha più necessità. E i dati possono essere anche molto specifici per ciascun allievo, incluse la velocità di apprendimento, l’attitudine, la capacità di concentrazione eccetera.

Tutti questi elementi, all’atto pratico, sono stati inseriti anche in un progetto pilota realizzato dallo stesso Inspired Education Group per testare un modello di riferimento per la creazione di una didattica al passo con i tempi. Il progetto, chiamato Inspired Ai, è sotto forma di piattaforma educativa per studenti e docenti, accessibile sia in aula sia da remoto. La piattaforma è stata lanciata per l’anno scolastico appena concluso e al momento sta interessando complessivamente 15 scuole, tra cui in Italia le International School di Monza, Milano e Como, oltre alla St. Louis School of Milan. “A oggi la piattaforma, fruibile per studenti dai 7 ai 17 anni, funziona con inglese, matematica, scienze ed educazione fisica, ma stiamo lavorando per aggiungere altre materie”, chiarisce Sachdev. Tra le scuole spicca anche il King’s Interhigh College, che ha ha ottenuto dal Council of British International School (Cobis) il riconoscimento come Supporting Associate 2023, per il supporto alla British International School dell’Ucraina nell’implementare la didattica online durante l’invasione russa.

Le sfide dell’Ia in ambito scolastico

L’intelligenza artificiale è in grado di tracciare nuove linee fondanti per la scuola del futuro: il modello tradizionale di trasmissione del sapere in aula difficilmente può tenere conto delle differenze personali tra gli allievi, non solo dal punto di vista strettamente didattico ma anche emotivo e caratteriale. La tecnologia è l’elemento abilitante per favorire la diffusione di una modalità di apprendimento potenziata e facilmente adattabile al contesto di riferimento, dove le differenze interpersonali sono considerate un’opportunità e non un limite per il processo didattico.



[Fonte Wired.it]