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mercoledì, Mar 01

Internet, i governi lo staccano sempre più spesso per reprimere la libertà



Da Wired.it :

I governi di 35 paesi hanno disattivato l’accesso a internet per 187 volte nel 2022. Si tratta del numero più alto di interruzioni mai registrato, mirate a reprimere i movimenti pro democrazia, le manifestazioni per i diritti umani, o imposte da forze esterne nel contesto di conflitti armati. Lo ha rivelato il rapporto dell’organizzazione per i diritti digitali Acces now.

I governi di tutto il mondo bloccano l’accesso a internet come un’arma di controllo, repressione e per impedire che gli abusi di potere e le violenze commesse dalle forze dell’ordine possano essere documentate. Nel 2022, queste tattiche hanno conosciuto un rapido aumento sia nei regimi autoritari che nelle democrazie.

India in testa

Il rapporto indica l’India come il paese in cui sono avvenute più interruzioni, la maggior parte delle quale negli stati di Jammu e del Kashmir, entrambi da tempo attanagliate da instabilità politica, ma la pratica è stata usata anche in altre zone del paese per un totale di 84 volte.

Al secondo posto si trova la Russia, che ha usato attacchi missilistici e informatici per interrompere l’accesso a internet in Ucraina per 22 volte durante l’anno di invasione. Inoltre, ha anche costretto i territori occupati a usare solamente la rete russa controllata dallo stato, censurando e bloccando l’accesso ad altri servizi.

Il terzo posto spetta all’Iran, dove le autorità islamiche hanno bloccato l’accesso a internet per ben 18 volte nel corso del 2022, in concomitanza con le proteste contro il regime che hanno attraversato il paese dopo l’assassinio di Mahsa Amini, uccisa dalla polizia per non aver indossato correttamente il velo.

Gli altri attacchi

Di seguito si trova il governo militare golpista del Myanmar con 7 interruzioni, il Bangladesh con 6, la Giordania, la Libia e il Turkmenistan con 4 a testa. Mentre il blocco più lungo mai imposto è stato registrato nella regione del Tigray, in Etiopia, dove le autorità hanno interrotto internet per più di due anni mentre erano in guerra con i ribelli della zona separatista.

Secondo il report le autorità hanno bloccato l’accesso a internet per coprire azioni di violenza e violazioni dei diritti umani, così come per rendere più difficile l’organizzazione di proteste. Tuttavia, unica nota positiva, le rilevazioni hanno mostrato come i governi che bloccano internet durante le elezioni sono diminuiti, passando dai 12 del 2021 a solo 5 nel 2022. Ma la tendenza potrebbe cambiare nel 2023, in particolare in Pakistan, Repubblica democratica del Congo e Zimbabwe, dove i governi hanno già bloccato internet in passato.

Il 2022 è stato una catastrofe per i diritti umani ha detto Zach Rosson, analista di Access Now -. I danni causati dalla chiusura di internet lo scorso anno sono incalcolabili, ma potrebbero essere evitati nel 2023 e oltre. Come comunità internazionale abbiamo il potere e lo slancio non solo per fermare questa tendenza globale, ma per eliminarla per sempre”.



[Fonte Wired.it]