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domenica, Set 13

interoperabilità per la dimensione vocale

Da Punto-Informatico.it :

L’universo Alexa si allarga. Succede grazie ad una nuova importante serie di accordi con cui Amazon porta verso il proprio assistente vocale una nuova serie di nomi importanti, tali da estendere il perimetro entro cui basterà pronunciare il nome “Alexa” per entrare a contatto con i servizi e l’assistenza intelligente che gli Amazon Echo hanno fatto conoscere al mondo. Ma si tratta di un mondo aperto, fatto di interoperabilità e coesistenza di più assistenti sul medesimo device: un principio apprezzabile, sul quale Amazon proverà a costruire la propria leadership sul comparto per gli anni a venire.

Voice Interoperability Initiative: 77 membri

Il progetto è quello della Voice Interoperability Initiative, che prevede il supporto di più agenti vocali, simultaneamente, sul medesimo device. I nuovi aggiunti a questo tipo di progetto sono nomi quali:

  • Dolby
  • Facebook
  • Garmin
  • Xiaomi

e altri ancora.

Complessivamente in questa tornata entrano nel gruppo 38 nuovi brand, giungendo così a 77 complessivi (tra questi si segnalano inoltre brand quali Accenture, Acer, AMD, BBC, Audi, BMW, Bosch, Bose, Intel, Microsoft, Qualcomm, Logitech, Sony, Sonos, Spotify, Tencent, TIM, Verizon, Yamaha). Amazon ritiene importante questo tipo di approccio poiché permette l’interoperabilità tra più sistemi e la possibilità di sviluppare device sempre più appetibili per gli utenti in una molteplicità di situazioni. Ciò dovrebbe rendere gli assistenti sempre più “trasparenti” nella percezione dell’utenza, avvicinando così sempre più persone a questo tipo di esperienza e rendendo l’interazione vocale sempre più confacente alle necessità espresse dai singoli.

L’ecosistema si allarga, insomma, ma ancora mancano i big: Apple, Google e Samsung (che fanno capo rispettivamente a Siri, Assistente Google e Bixby) restano in disparte, proseguendo ognuno per la propria strada. Amazon cerca invece di costruire il proprio successo sul gioco di squadra, mettendosi al centro di un vero e proprio ecosistema di device sul quale intende costruire il futuro di Alexa.



Fonte Punto Informatico Source link