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venerdì, Mar 17

Interpreti che sanno l’ucraino, ricerca urgente in Italia per un “training militare”



Da Wired.it :

Cercansi interpreti dall’italiano all’ucraino con urgenza per un training militare” da effettuare in Lazio e Toscana tra marzo e aprile. Wired ha potuto visionare questa offerta di lavoro circolata nelle chat di interpreti in Italia. Il cliente è un “ente statale, che per reperire gli interpreti ha fatto ricorso anche ad agenzie specializzate. Queste ultime hanno attivato i propri canali sul territorio. La voce è girata arrivato alle chat di Whatsapp degli ex alunni di alcune scuole di interpretariato. 

Gli screenshot di cui Wired è in possesso arrivano proprio da uno di questi gruppi, su cui è stato postato il messaggio di un’agenzia di traduttori. La quale, dovendo verificare la disponibilità del personale per un periodo di quattro settimane e in un contesto piuttosto inusuale, ha fornito dettagli precisi sulla commessa. Dal 13 marzo al 7 aprile sono richiesti una ventina di interpreti suddivisi in due blocchi, fino a un massimo di quattordici persone in contemporanea. Tema “training militare”.

La ricerca del personale

Come Wired ha potuto appurare, contattando l’agenzia di interpretariato che ha diffuso la ricerca dimostrandosi interessato il lavoro, reperire il personale non è affare semplice per la scarsa disponibilità di traduttori dall’ucraino. A complicare le cose, la durata della commessa, il contesto particolare in cui si svolge, l’affidabilità dei traduttori da arruolare e l’argomento tecnico. Tuttavia, non è stato possibile risalire all’ente statale promotore dell’offerta di lavoro. 

Dato il riferimento al “training militare” nell’annuncio di lavoro, Wired ha interpellato per chiarimenti il ministero della Difesa, che non ha confermato la presenza di truppe ucraine sul suolo italiano per attività di addestramento nelle date e nei luoghi  in questione. L’ufficio stampa dello Stato maggiore dell’Esercito, dopo un primo tentativo contatto via mail, nella giornata di lunedì 13 marzo ha confermato telefonicamente di aver ricevuto la richiesta di Wired, precisando però, di “non avere idea” dei tempi necessari a fornire una risposta. Secondo fonti militari, “non c’è alcun interesse al riguardo, perché una eventuale conferma potrebbe essere usata come una clava dalla propaganda di Mosca”. 

La ricerca ha carattere di urgenza

La giornata di un traduttore

A livello europeo sono stati arruolati traduttori per la missione Eumam (European union military assistance mission Ukraine), con cui Bruxelles forma i militari di Kyiv. La giornata dei traduttori destinati all’addestramento militare dura anche dodici ore, molte delle quali trascorse sul campo, e l’addestramento può comprendere anche la presenza dell’interprete sui carri armati. Il ricorso alla traduzione è fondamentale perché l’inglese non è diffuso tra i reparti.

Il training operativo effettuato da Eumam è fondamentale data la complessità dei sistemi forniti a Kyiv dalle forze occidentali. Riguardo a questi, fonti militari consultate da Wired specificano che sono sistemi di difesa contraerea e anticarro, che, dato il grado di sofisticazione, per essere utilizzati efficacemente necessitano di un addestramento completo che non può essere effettuato in un Paese in stato di guerra. Armi, per capirci, non in grado di demolire un palazzo, ma perfettamente in grado di colpire un aereo da caccia o un carro armato. “Il proiettile colpisce il cingolato – spiega la fonte – e crea una fiammata che ferisce il personale presente all’interno: ma l’esplosione che si vede dall’esterno  è dovuta al combustibile e alle munizioni presenti nel mezzo”. Nessuna possibilità di abbattere un edificio, aggiunge, anche se “esiste quella di effettuare modifiche ai dispositivi. Sappiamo che i russi, per esempio, lo hanno fatto, anche se abbattere un velivolo civile o una macchina basta molto meno: non si sprecano armi di questo genere”. 

L’addestramento di Nato e Unione europea

La Nato addestra soldati ucraini da almeno nove anni al ritmo di diecimila unità ogni dodici mesi. Il training è stato efficace, se è arrivato a trasformare un rigido esercito post-sovietico nel corrispettivo moderno in grado di resistere alla pressione delle truppe schierate dal presidente Vladimir Putin. A fine novembre anche  l’Unione europea ha lanciato una propria missione di addestramento per le truppe ucraine: denominata Eumam, ha l’obiettivo di fornire training basico, avanzato e specialistico alle forze di Kyiv. Si tratta della più grande operazione di questo tipo mai lanciata da Bruxelles. Sedi principali sono Polonia (paese confinante con l’Ucraina) e Germania. La Spagna, riporta Ansa Europa, sarà in grado di addestrare 2.400 ucraini, la Francia addestrerà duemila soldati. A cui si aggiungono i 2.500 ogni mese degli Stati Uniti. 

A dicembre il ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov aveva parlato della presenza di soldati ucraini sul suolo italiano per fini di addestramento. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, aveva smentito a stretto giro. Ma qualche settimana dopo, secondo indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera, lo stesso Crosetto avrebbe ammesso la circostanza nel corso di un’audizione al Copasir, senza specificare tempi e luoghi, ma parlando genericamente di territorio italiano. Nessun riferimento alla distinzione tra caserme militari e della Nato. Anche perché, precisa la fonte sentita da Wired, “non ha senso. Sulla base dei trattati, ogni caserma di esercito, marina e aviazione è una caserma dell’Alleanza e può essere impiegata”. 



[Fonte Wired.it]