Da Wired.it :
Un sostanziale dietrofront. Dopo essere finita sotto la lente dell’Antitrust, Intesa Sanpaolo ha spostato al 29 febbraio 2024 i termini per l’adesione a Isybank, la banca digitale del gruppo. Lo riporta il Corriere della Sera, sottolineando come un portavoce del gruppo presieduto da Gian Maria Gros-Pietro abbia spiegato che “la decisione è stata assunta dalla banca dopo l’attento ascolto della propria clientela e per andare incontro nel modo migliore possibile alle esigenze raccolte”.
La posizione della banca
L’autorità aveva avviato un procedimento istruttorio nei confronti dei due istituti dopo aver ricevuto circa duemila segnalazioni relative alla comunicazione “ambigua” e “diffusa con modalità che non sembrano coerenti con l’importanza della questione trattata” con cui centinaia di migliaia di correntisti avrebbero appreso del trasferimento proprio dalla banca nata nel 2007 dalla fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo Imi a quella attiva da inizio 2023 e sempre parte del gruppo.
“Intesa Sanpaolo – ha spiegato ancora il portavoce – resta pienamente convinta della validità del progetto Isybank, confermata anche dal fatto che oltre il 90% dei clienti trasferiti a ottobre è già operativo. Dalle nostre prime rilevazioni risulta non pienamente soddisfatto il 5% della clientela interessata e la banca sta già attivandosi per rispondere al meglio alle esigenze di questi clienti. Inoltre, il numero di chi ha chiesto e chiede di tornare in Intesa Sanpaolo è molto contenuto”. Sono più di due milioni i clienti del gruppo coinvolti dalla migrazione, i primi 300mila dei quali sono passati da una banca all’altra il 16 ottobre. Il numero totale degli utenti, ritenuti dal gruppo “prevalentemente digitali”, dovrebbe salire a quota quattro milioni entro la fine del 2024.
Nelle denunce pervenute all’Antitrust dai consumatori si evidenziava soprattutto che l’avviso relativo alla migrazione sarebbe stato inviato nell’internet banking o sull’app di Intesa Sanpaolo senza un contorno di maggiore evidenza rispetto agli altri, in un periodo dell’anno in cui buona parte dei correntisti era immerso nelle ferie estive. Molti di loro sarebbero addirittura venuti a conoscenza della vicenda solo dopo la data ultima fissata dal gruppo bancario per rifiutare il passaggio da un istituto all’altro.
La migrazione avrebbe inoltre comportato per i clienti coinvolti la perdita di sportelli fisici ai quali rivolgersi e la possibilità di interagire con la banca solo attraverso smartphone, nemmeno quindi tramite browser. Entrambe situazioni che, unite ad altre, significherebbero di fatto per alcuni correntisti un aumento dei costi di tenuta del conto.
Le associazioni di consumatori
“È quello che volevamo e abbiamo chiesto fin dall’inizio a Intesa Sanpaolo, purtroppo inascoltati”, ha affermato il presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc) Massimiliano Dona. E ha aggiunto: “Meglio tardi che mai, comunque. Non possiamo, quindi, che essere felici di questa svolta. Per il momento, però, stando almeno alle segnalazioni finora pervenute ai nostri sportelli, il blocco del trasferimento pare avvenire solo per i clienti che hanno inoltrato un reclamo ufficiale. Per questo invitiamo tutti i clienti insoddisfatti del trasferimento, se non lo hanno ancora fatto, a scaricare e compilare il reclamo suggerito dai nostri uffici legali, scaricabile gratuitamente e anonimamente dal nostro sito”.