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Invasione dei polpi nel Canale della Manica, perché è un preoccupante campanello d’allarme

da | Giu 14, 2025 | Tecnologia


I fondali marini del canale della Manica sono affollatissimi. Dall’inizio di marzo, infatti, si sta verificando una vera e propria invasione di polpi. E se da una parte questa impennata di esemplari sia una manna per i pescatori locali, dall’altra rappresenta un altro preoccupante campanello d’allarme dei cambiamenti climatici. Ecco perché.

L’invasione dei polpi

Da questa primavera, i pescatori locali raccontano di un aumento sorprendente del numero di questi cefalopodi nelle acque inglesi, a tal punto che nel mercato di Brixham, dove viene venduta la maggior parte del pescato, arrivano ogni giorno decine di tonnellate di polpi. Come racconta al Guardian Barry Young, amministratore delegato della Brixham Trawler Agents, a maggio scorso sono arrivate sul mercato 36 tonnellate di polpi, rispetto ai 200 chilogrammi circa che sono stati pescati nello stesso periodo del 2024.

Le ondate di calore

L’invasione dei polpi è probabilmente dovuta ai cambiamenti climatici che continuano ad aumentare le temperature medie globali, e al contempo anche la frequenza delle ondate di calore marine. Il boom delle catture di questi cefalopodi, infatti, è iniziato a marzo quando nelle acque del canale della Manica le temperature superficiali sono aumentate di 2-4 °C rispetto alla media primaverile. Un’ondata di calore, quindi, senza precedenti che ha portato all’invasione dei polpi. In particolare, come racconta a Bloomberg Paul Moore, del servizio meteorologico irlandese Met Éireann, sistemi di alta pressione persistenti hanno bloccato le correnti fredde, favorendo un riscaldamento record del Nord Atlantico. L’aumento del numero di questi cefalopodi nelle acque inglesi, ricorda Carli Cocciardi, responsabile del recupero della natura marina presso il Devon Wildlife Trust, è stato registrato nel 1900, negli anni ’50 e, più recentemente, nel 2022. “Non siamo sicuri del motivo per cui si stia verificando questo aumento”, ha commentato l’esperta al Guardian. “Ma la ragione principale sembra essere l’acqua più calda, quindi il cambiamento climatico e l’aumento della temperatura del mare. Potrebbe anche essere dovuto a cambiamenti nella disponibilità di prede o alle correnti oceaniche“.

Vantaggi e svantaggi

Se alcuni pescatori sono rimasti piacevolmente sorpresi da questa invasione di polpi, tra quelli specializzati nella pesca di granchi e aragoste c’è invece molta preoccupazione. “Alcune imbarcazioni hanno notato che, dove i polpi sono più prolifici, c’è stato un drastico calo di granchi e aragoste”, ha commentato Young. Questo perché i polpi, solitamente presenti nel Mediterraneo, si trovano sempre più spesso nelle nasse che sono dotate di un’apertura che permette agli esemplari più giovani ( e quindi più piccoli) di granchi e aragoste di fuggire, una misura di conservazione imposta dalla Devon and Severn Inshore Fisheries and Conservation Authority (D&S IFCA). Ed è proprio attraverso queste aperture che i pescatori ritengono che i polpi entrino ed escano dopo aver banchettato. La D&S IFCA, tuttavia, ha affermato di recente che le aperture potrebbero essere chiuse se i pescatori cercassero di catturare solo polpi e che sta lavorando per trovare una soluzione a lungo termine.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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