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martedì, Mar 10

#IoRestoacasa, leggere, connettersi, ridere: consigli vip per sopravvivere alla noia



Da Wired.it :

Da Sorrentino che su Instagram condivide libri a de Luigi che su Twitter incoraggia gli iperattivi a fare a meno dell’aperitivo per una volta. Cosa fare per non uscire senza sentirsi prigionieri in casa propria

#IoRestoacasa. Con questo hashtag il mondo della cultura sta partecipando alla campagna di sensibilizzazione su web e social network per contenere la diffusione del coronavirus, in linea con quanto indicato dalle autorità competenti. Il cinema italiano, particolarmente mortificato dalle complesse circostanze attuali, è in prima linea con autori, attori e artisti pronti a diffondere attivamente l’invito “Stiamo a casa” sui loro profili privati e le pagine ufficiali. A chi si stia domandando a che cosa serva, rispondiamo subito che è importante che il mondo della cultura e dello spettacolo si muova compatto e si attivi, uscendo fuori dalla sua torre d’avorio, per rendersi accessibile e farsi megafono non di promozione o auto celebrazione, ma di messaggi – è il caso di dirlo – di importanza vitale.

Parliamo di iniziative variegate, da generici inviti alla lettura a canzoni cantate via Facebook, fino a letture collettive di Shakespeare in diretta Instagram. Anche i più schivi si sono fatti sentire. Il regista divo Paolo Sorrentino, oltre a condividere su Instagram uno scatto del suo studio casalingo – pieno di libri e con tanto di sua foto in bianco e nero sopra lo stipite – ha chiesto ai followers consigli di lettura e di visione di cui è il primo dispensatore. Non suggerisce la visione dei suoi film, piuttosto consiglia di recuperare N-Capace di Eleonora Danco o leggere Lessico famigliare di Natalia Ginzburg. Anche Paolo Virzì propone consigli di lettura. Anche qui torna l’interrogativo tipico dei diffidenti: serve? Serve eccome, non solo per scongiurare la noia, ma anche, per usare le sue parole, “per far passare più in fretta queste giornate nelle quali bisogna evitare le uscite che non siano strettamente necessarie“.

https://www.youtube.com/watch?v=t7dTX7ZpYfI

Sul fronte musicale, oltre a lanciare appelli, c’è chi ha preso la chitarra in mano e si è messo di fronte allo schermo del pc creando su due piedi una canzone ad hoc, come Giuliano Sangiorgi con la sua Restiamo a casa condivisa su Facebook. Chi scrive pensa che simili creazioni estemporanee siano sempre un modo coinvolgente di condividere e sublimare sensazioni di smarrimento e preoccupazione. Ha attivato un processo simile l’attore Francesco Montanari, proponendo in diretta Instagram la lettura serale di Riccardo III di Shakespeare, un’iniziativa felice per rendere chi guarda partecipe di un esperimento collettivo tra intrattenimento e cultura.

Sono gesti importanti, non meno dei videoappelli più “istituzionali” di vari attori e showmen, dai siciliani Maria Grazia Cucinotta e Fiorello al bergamasco Giorgio Pasotti che, nell’esprimere la vicinanza ai concittadini ammonisce chi non segue le regole del protocollo ma anche del buon senso sul suo canale Instagram: “Non è più il caso di ridere su quello che sta accadendo, vedo in giro troppa leggerezza“. Ha ragione, non c’è nulla da ridere, eppure il video più virale è quello di Fabio de Luigi che con chiave ironica ha consigliato di stare a casa in particolare agli iperattivi in ascolto, visto che “la situazione non è proprio felicissima“. Parole semplici e autoironia sono la chiave di comunicazione vincente in un momento di confusione e inquietudine, per la capacità di raggiungere più persone possibili in modo efficace e diretto.

Nota a parte se la merita Nanni Moretti, come al solito voce fuori dal coro. Postando una foto su Instagram con lui da solo in sala a vedere Marianne & Leonard – Parole d’amore, ha voluto dire che, virus o no, lui il cinema lo sostiene lo stesso. Altro discorso per gli interventi più politici, come quello dell’attrice Carolina Crescentini che sul suo profilo Instagram pone l’accento su chi una casa non ce l’ha, come il milione di civili in fuga dai bombardamenti a Ilib e Aleppo. Ci ha aiutato a ricordare che, anche nei momenti di maggiore complessità, avere una casa in cui rifugiarsi nel 2020 è un vero privilegio.

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[Fonte Wired.it]