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sabato, Mar 18

Irpef, cosa vuole il governo



Da Wired.it :

Il consiglio dei ministri ha approvato il 16 marzo un disegno di legge di delega al governo per la riforma fiscale che tocca in particolare l’Irpef. Come riporta Il Sole 24 Ore, la legge delega indica le linee guida della riforma, ma non ne determina gli snodi applicativi, compito che spetta ai decreti attuativi. È pur vero, però, che l’obiettivo finale dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni in tema di Irpef resta la flat tax. Se il raggiungimento di questo risultato pare ancora lontano, è invece facile che la riforma fiscale possa già ridurre da quattro a tre il numero delle aliquote, dopo la riduzione degli scaglioni da cinque a quattro già stabilita dal governo Draghi.

Attualmente la tassazione prevista è del 23% sui redditi lordi non superiori ai 15mila euro, del 25% su quelli tra i 15mila e i 28mila, del 35% tra i 28mila e i 50mila e del 43% per quelli superiori. È inoltre prevista una no tax area di 8174 euro per i lavoratori dipendenti e di 8.500 euro per i pensionati.

Tra le varie ipotesi al vaglio del governo, quella più accreditata sarebbe l’accorpamento dei primi due scaglioni, con la conseguente estensione a tutti i redditi non superiori ai 28mila euro dell’aliquota Irpef al 23%. Il vantaggio più immediato sarebbe percepito per quanto riguarda i redditi tra i 15mila e i 28mila euro, con l’imposta tagliata di due punti percentuali.

Secondo i calcoli del ministero dell’Economia, la misura costerebbe tra i 3 e i 4 miliardi. Sulla fascia di reddito interessata dal cambio di aliquota, beneficerebbero dell’accorpamento anche coloro che percepiscono redditi superiori ai 28mila euro, che otterrebbero uno sconto di 260 euro all’anno, a parità di detrazioni.

Un’altra novità potrebbe poi riguardare la no tax area: sempre secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il governo potrebbe infatti alzare a 8.500 euro quella dei lavoratori dipendenti, allineandola a quella dei pensionati.



[Fonte Wired.it]