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sabato, Gen 29

Isole artificiali, nel mondo ce ne sono sempre più



Da Wired.it :

In Azerbaijan, invece, si sta ancora lavorando al progetto Khazar Islands, un’isola artificiale nel Mar Caspio che di fatto coprirà duemila ettari con al suo interno più di 40 isole collegate tra loro da ponti e passerelle. Qui dovrebbe sorgere l’Azerbaijan Tower, che con i suoi 1.050 metri potrebbe diventare l’edificio più alto del mondo. Un progetto che vuole unire architettura, ingegneria e turismo. 

Ogni isola, sostiene Bonnett, ha una sua storia degna di nota. Infatti, oltre a questi progetti recenti, fra gli insediamenti più grandi si ricordano invece Flevopolder, in Olanda: l’isola, terminata nel 1968, si attesta come la più grande fra quelle artificiali mai create dall’uomo. A seguire c’è l’isola canadese di René-Levasseur, creata artificialmente tramite il bacino idrico di Manicouagan, con un’area di oltre duemila chilometri quadrati. L’isola origina dall’impatto di un meteorite che ha colpito il pianeta circa 214 milioni di anni fa.

In per oggi, si contano oltre dieci isole artificiali, quasi tutte concentrate nella laguna veneta. Il nostro paese però custodisce la storia dell’Isola delle rose, (di recente raccontata in un film su Netflix), ovvero una piattaforma artificiale di 400 metri quadrati che sorgeva nel mare Adriatico al largo della costa tra Rimini e Bellaria-Igea Marina. Ideata dall’ingegnere bolognese Giorgio Rosa nel 1958 e terminata nel 1967, l’anno successivo si autoproclamò Stato indipendente, per poi essere sequestrata e demolita nel febbraio 1969. 

L’impatto ambientale 

Sebbene alcune strutture artificiali siano state recuperate con molto tempo direttamente dalla natura, altre vengono costruite – e progettate – da zero in tempi davvero record. “Troppo spesso però le isole artificiali sono zone morte. Cercare di farle rivivere è un duro lavoro“, sostiene Bonnett. In luoghi come il Mar Cinese Meridionale, per esempio, “le scogliere un tempo incontaminate sono state orribilmente mutilate col cemento”, dice. 

Insomma è chiaro che se da un lato molti dei nuovi progetti ambiscono ad avere il minimo impatto sull’ecosistema circostante, dall’altro, secondo altri esperti, il costo ambientale appare elevato. In effetti le isole artificiali possono alterare il moto delle onde e portare all’erosione costiera. Inoltre, distruggono anche habitat marini e minacciano l’esistenza di molte specie marine. Anche il progetto olandese di Lynetteholm sta fronteggiando numerose critiche degli ambientalisti. Al contempo, però, nei prossimi anni, la costruzione di isole artificiali rialzate potrebbe aumentare proprio per l’innalzamento delle acque causato dal surriscaldamento globale, che sta anche cancellando alcune isole naturali esistenti. 



[Fonte Wired.it]