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sabato, Apr 01

Italiani fuori da ChatGPT: il messaggio di OpenAI e l’avvio dei rimborsi

da Hardware Upgrade :

Dopo lo stop invocato dal Garante per la protezione dei dati personali, OpenAI ha disabilitato l’accesso a ChatGPT agli utenti italiani. Certo, si può eludere con una VPN, ma chi prova ad accedervi senza si trova un messaggio davanti e l’impossibilità a usare il servizio.

“Caro cliente ChatGPT, siamo spiacenti di informarti che abbiamo disabilitato ChatGPT per gli utenti in Italia su richiesta del Garante italiano. Stiamo emettendo rimborsi a tutti gli utenti in Italia che hanno acquistato un abbonamento ChatGPT Plus a marzo. Stiamo anche sospendendo temporaneamente i rinnovi degli abbonamenti in Italia in modo che gli utenti non vengano addebitati mentre ChatGPT è sospeso”, è la prima parte del messaggio.

“Ci impegniamo a proteggere la privacy delle persone e crediamo di offrire ChatGPT in conformità con GDPR e altre leggi sulla privacy. Ci metteremo in contatto con il Garante con l’obiettivo di ripristinare il tuo accesso il prima possibile. Molti di voi ci hanno detto che trovate ChatGPT utile per le attività quotidiane e non vediamo l’ora di renderlo nuovamente disponibile al più presto. In caso di domande o dubbi riguardanti ChatGPT o il processo di rimborso, abbiamo preparato un elenco di FAQ per risolverli”.

Il rimborso dovrebbe arrivare in “5-7 giorni lavorativi, a seconda delle politiche della banca emittente”, assicura ChatGPT. Intervistato da Repubblica, l’avvocato e componente del collegio del Garante Guido Scorza ha spiegato che a OpenAI vengono contestate tre violazioni in particolare.

La prima è quella di aver raccolto i dati personali di miliardi di persone per addestrare i propri algoritmi senza informarli di questa circostanza e, verosimilmente senza disporre di un’idonea base giuridica. La seconda è di aver raccolto i dati personali degli utenti nel corso delle conversazioni senza informarli della sorte di questi dati. Infine, la generazione di contenuti, in risposta alle domande, che talvolta attribuiscono alle persone fatti e circostanze inesatte e non veritiere proponendo così una rappresentazione distorta della loro identità personale.

È stata avviata un’istruttoria e, se saranno confermati degli illeciti, “potremmo adottare un provvedimento correttivo, e OpenAI potrebbe essere obbligata a cancellare i dati accumulati sugli utenti italiani, o a non raccoglierne più in futuro. O potremmo irrogarle una sanzione di natura economica fino al 2% o al 4% del fatturato della società a cui si contesta l’illecito a seconda la gravità dell’illecito”, spiega Scorza.

In attesa che la situazione evolva (non bisogna dimenticare che Microsoft sta implementando ChatGPT un po’ ovunque nei suoi servizi), chi vuole aggirare il blocco può farlo con una VPN di comprovata funzionalità e stabilità come quella di NordVPN o tramite altri servizi, anche gratuiti, ad esempio dal browser Opera.

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