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giovedì, Ott 01

Jackass e gli altri programmi più controversi nella storia della televisione



Da Wired.it :

Esattamente 20 anni fa cominciava la trasmissione di imprese e scherzi più assurdi mai visti prima. Da allora il piccolo schermo ci ha regalato parecchi altri show discutibili. Qui i peggiori

Da South Park a Little Britain, da Brickelberry a Skins: che esistano serie nate appositamente per suscitare polemiche o giocare sulla rispettabilità degli standard del mezzo è un dato di fatto. Molti altri programmi, in realtà, hanno l’intento specifico di rompere schemi e suscitare reazioni forti negli spettatori. Questo valeva (e vale in parte tutt’ora) per la reality television, soprattutto a cominciare dall’anno 2000. È significativo che proprio 20 anni fa fosse partito Jackass, che di questo approccio sfrontata e controverso è stato in qualche modo uno degli esempi più lampanti.

1. Jackass

Creato da Johnny Knoxville, Spike Jonze (il regista di Essere John Malkovich e Her) e Jeff Tremaine, debuttava appunto il 1° ottobre 2000 sulla versione americana di Mtv e fece la fortuna di diversi giovani scapestrati come lo stesso Knoxville, Bam Margera, Steve-O e molti altri, tutti impegnati in imprese estreme (e stupide nella maggior parte dei casi) e in scherzi piuttosto spiacevoli rivolti a loro stessi e non solo. Dal gettarsi da un collina dentro un bagno chimico a farsi dare delle scosse elettriche sui testicoli, dall’attraversare nudi e ricoperti di bistecche un lago pieno di coccodrilli allo sniffare wasabi, il programma giocava il suo successo sul labile confine fra goliardia e idiozia. Nonostante i risultati notevoli per tre stagioni (alle quali seguirono diversi spin-off e quattro film, un quinto è previsto per il 2021), furono immediate e innumerevoli le critiche, soprattutto delle associazioni dei genitori che temevano per l’incolumità dei figli: anche se Mtv riempì la trasmissione di disclaimer e la mandò in onda solo dopo le 22, la stampa riportò di diversi casi di feriti (e alcuni dicono anche morti) dovuti ai tentativi di emulazione.

2. Cheaters

Il 2000 fu un anno particolarmente prolifico per i reality show, soprattutto per quelli di cui ci siamo in qualche modo pentiti. Cheaters, in ogni caso, è un caso eclatante e a sé stante. Partito in syndication (cioè trasmesso su più network sparsi per il territorio statunitense) 20 anni fa, il programma va ancora in onda (da noi è stato trasmesso anche su Sky), sostanzialmente immutato nel suo formato pruriginoso: all’inizio di ogni puntata una persona che sospetta il partner di tradimento si rivolge a un’agenzia di detective privati specializzati in adulterio, che seguono appunto il partner e ne documentano i comportamenti scorretti; nella seconda parte il traditore (o la traditrice) viene messo di fronte alle prove e da ciò scaturisce un confronto (di solito piuttosto acceso) con il tradito o la tradita. Nel corso degli anni sono diventati numerosi i sospetti che molti dei casi mostrati nel programma fossero costruiti ad arte, con il coinvolgimento di attori pagati. Inoltre, non sono mancati momenti di grande tensione e violenza, con tanto di cause in tribunale e denunce dei personaggi coinvolti.

3. Naked Attraction

È arrivato di recente anche in in streaming su DPlay Plus, il programma britannico Naked Attraction. Il suo funzionamento è abbastanza esplicito già nel titolo: in ogni puntata un (o una) concorrente viene messo di fronte a sei cabine, dietro ognuna delle quali c’è un possibile pretendente… completamente nudo; in ogni round le cabine vengono sollevate rivelando progressivamente parti del corpo dei partecipanti, a partire dai piedi fino alle zone intime e così via. Al termine i concorrenti scelgono il possibile partner, puramente in base al suo aspetto fisico, e hanno la possibilità di uscire a cena (completamente vestiti) per dare poi un feedback. Nel Regno Unito il programma è stato spesso criticato per il suo fondamento superficiale ma soprattutto per non nascondere nessun tipo di nudità, anche se l’ente che regola le telecomunicazioni inglesi non ha riscontrato nessuna violazione (va in onda infatti molto tardi, oltre la fascia protetta). Pare che Discovery abbia messo in pre-produzione la versione italiana dello show, Naked Attraction Italia, ma ancora non ci sono dettagli su un eventuale debutto.

4. Fear Factor

Più volte cancellato e resuscitato, Fear Factor è forse il programma americano più raccapricciante mai andato in onda. Come s’intuisce dal titolo, l’intento è quello di giocare sulle paure dei concorrenti, all’inizio in competizione individuale e poi in coppia, tutti messi di fronte a prove molto dure che hanno a che fare con fobie comuni o particolari, tipo quella degli insetti, degli animali selvatici, dei luoghi bui, del fuoco… In un episodio, per esempio, i concorrenti furono messi di fronte al rischio di doversi depilare completamente oppure tatuare immagini casuali; in un altro (mai andato in onda, però) furono sfidati a bere sperma d’asino. La popolarità altalenante ma praticamente ininterrotta della trasmissione si è sempre accompagnata a dure critiche, soprattutto da parte di associazioni animaliste che più volte denunciarono lo sfruttamento e il maltrattamento degli animali coinvolti nelle prove; altri avevano il timore che gli spettatori replicassero a casa alcuni degli stunt più pericolosi.

5. Nudi e crudi

Ma perché limitarsi a programmi che mettono in scena la nudità o si basano sulla sopravvivenza, quando si può avere una trasmissione che fonde i due succulenti ingredienti? Dev’essere stato questo il pensiero di Discovery Channel nel 2013, con Naked and Afraid (in italiano Nudi e crudi), che vedeva la partecipazione di due concorrenti, un uomo e una donna, abbandonati in un luogo isolato e impervio nel quale dovevano sopravvivere per diversi giorni senza alcun equipaggiamento, a parte un machete e un accendino, e soprattutto senza alcun vestito. L’obiettivo: sopravvivere 21 giorni nella natura selvaggia, per raggiungere alla fine il punto di estrazione prestabilito. Andato in onda anche in Italia su Dmax e su Nove, il programma voleva mostrare al grande pubblico alcune tecniche basilari di sopravvivenza, ma il più delle volte era l’aspetto spettacolare a dominare la scena. Parecchi survivalisti (esperti cioè di sopravvivenza in situazione estreme) hanno criticato la veridicità e l’opportunità di molte scelte del programma, mentre ex concorrenti hanno rivelato che tante location non erano così isolate come si è fatto credere.

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[Fonte Wired.it]