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Esplora il mondo della tecnologia e del lifestyle con Consigli Tech e Lifestyle di Flavio Perrone

James Webb Space Telescope, 1,5 TB di dati del telescopio spaziale sono ora accessibili online per tutti

da | Giu 12, 2025 | Tecnologia


Da ora i dati del James Webb Space Telescope (Jwst) sono accessibili a tutti. A pubblicarli online è stato il Cosmic Evolution Survey (Cosmos) che ha reso così questa enorme raccolta di 1,5 TB di dati, la “più grande finestra sull’Universo primordiale mai realizzata”, in un formato facilmente consultabile. Oltre al set completo proveniente dagli strumenti NirCam e Miri e un catalogo fotometrico, è stato messo a disposizione anche un visualizzatore interattivo, dov’è possibile ammirare straordinarie immagini spaziali che comprendono quasi 800 mila galassie. Un panorama sconfinato, quindi, che offre a scienziati, astrofili e a tutti noi un posto in prima fila per osservare l’Universo primordiale nella speranza di fare molte altre scoperte.

I dati del James Webb

Le immagini provengono da Cosmos-Web, il più grande programma di osservazione intrapreso dal James Webb Space Telescope nel suo primo anno di attività. Ricordiamo brevemente che, quando il Jwst è stato lanciato nel 2021, il team di Cosmos-Web, composto da quasi 50 ricercatori in tutto il mondo, si è prefissato tre obiettivi: mappare e approfondire la comprensione della reionizzazione (nei primi miliardi di anni dell’Universo), tracciare e identificare l’evoluzione delle galassie nei primi 2 miliardi di anni e, infine, studiare il legame tra la materia oscura e la materia visibile all’interno delle galassie.

La finestra sull’Universo

I dati mappano una porzione di cielo pari a 0,54 gradi quadrati (circa l’area di 3 lune piene) con la Near Infrared Camera (NIRCam) e un’area di 0,2 gradi quadrati con il Mid Infrared Instrument (MIRI), entrambi strumenti avanzati del James Webb che hanno permesso a Cosmos-Web di studiare l’evoluzione delle galassie in un lungo arco temporale. “La sensibilità del Jwst ci permette di osservare galassie molto più deboli e distanti che mai, permettendoci di individuare galassie nell’Universo primordiale e studiarne le proprietà in dettaglio”, ha commentato Jeyhan Kartaltepe, del Rochester Institute of Technology e ricercatore principale di Cosmos-Web. “La qualità dei dati ci stupisce ancora. È decisamente migliore del previsto”.

M. Franco  C. Casey  COSMOSWeb collaboration

M. Franco / C. Casey / COSMOS-Web collaboration

Il catalogo

Per guidarci e orientarci in questa valanga di dati, Cosmos-Web ha così fornito un catalogo grazie al quale si può osservare fotometria, morfologia, redshift e parametri fisici delle quasi 800 mila galassie. “Si è trattato di un’impresa ambiziosa che ha richiesto lo sviluppo di tecnologie innovative per misurare simultaneamente la fotometria e la morfologia di quasi 800.000 galassie in 37 immagini”, ha commentato Marko Shuntov, del Cosmic Dawn Center. “La creazione del catalogo ha richiesto un enorme lavoro di squadra, e ne è valsa la pena perché alla fine ha fornito alcuni dei redshift e dei parametri fisici delle galassie di più alta qualità, che consentiranno una scienza rivoluzionaria”.

Visualizzatore interattivo

Oltre ai dati stessi e a tre articoli iniziali sul catalogo, la pubblicazione include anche un visualizzatore interattivo, grazie al quale gli utenti possono cercare direttamente oggetti specifici nelle immagini o cliccarci sopra per vederne le proprietà. Inoltre, due nuovi studi Cosmos-Web, uno che esamina l’evoluzione strutturale delle galassie di gruppo più luminose negli ultimi 11 miliardi di anni e un altro che applica l’intelligenza artificiale per stimare le proprietà chiave delle galassie a partire dalla fotometria, evidenziano l’ampissimo potenziale scientifico del catalogo.

Scoperte future

Rendendo disponibili gratuitamente una quantità di informazioni senza precedenti, il catalogo apre molte strade scientifiche inesplorate. “Non so se il telescopio spaziale James Webb coprirà mai più un’area di queste dimensioni, quindi penso che sarà un buon riferimento e un valido set di dati che le persone useranno per molti anni”, ha spiegato a Space.com Jeyhan Kartaltepe. “La speranza è che, ora, chiunque, in qualsiasi istituzione, possa utilizzare questi dati per la propria ricerca”.



Fonte

Written By

Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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