Dall’altra parte ci sono poi le sorelle, i loro problemi, le crisi, e la maniera in cui, come sempre nei film di Trier, la verità dei personaggi si trova nelle scene senza dialoghi, quando questi sono soli a intenti in azioni ordinarie. È una questione dell’aria che si respira, del modo in cui momenti comuni sembrano rivelare qualcosa di profondo. Un gesto di vero cinema, in cui musica, immagini e interpretazione generano significato. È anche per questo che Trier piace: viene invitato ai festival e spesso vince.
A Cannes, nel presentare Sentimental Value, Joachim Trier ha detto: “La tenerezza è il nuovo punk”, intesa come nuova forma di ribellione. È uno spot perfetto per i suoi film, in cui c’è sempre qualcuno che ha il problema di esistere in mezzo agli altri, e che raccontano quanto il nostro modo di comportarci dipenda dall’ambiente e dalle relazioni. In Oslo, 31 August, per esempio, si racconta la giornata di un ragazzo uscito da una clinica di disintossicazione, che capisce di non avere più un posto nel mondo. In La persona peggiore del mondo si racconta la formazione di una ragazza con sogni ordinari che cerca una strada per esistere. E alla fine il momento migliore di questo nuovo Sentimental Value, è quando capiamo da pochi gesti che in fondo padre e figlia, che si beccano di continuo, hanno lo stesso carattere e sono la stessa persona, solo declinata in modo diverso perché appartengono a generazioni differenti e sono cresciuti in ambienti differenti. Eppure lo stesso la loro felicità dipende l’una dalle azioni dall’altro.
