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giovedì, Mar 19

Joe Biden ha vinto anche in Florida, Illinois e Arizona. E ormai i giochi sono fatti



Da Wired.it :

Un’altra vittoria schiacciante per l’ex vice di Obama sembra averlo messo sulla strada per sfidare Trump a novembre. Bernie Sanders potrebbe ritirarsi ma la vera incognita è il coronavirus, che potrebbe cancellare i prossimi appuntamenti elettorali

(foto: MANDEL NGAN/AFP via Getty Images)

Ha ormai tutti i crismi della cavalcata trionfale, quella che sta conducendo l’ex vicepresidente Joe Biden verso la convention democratica di questa estate. Nella notte tra il 17 e il 18 marzo il candidato democratico ha ottenuto un’altra schiacciante vittoria contro il suo avversario Bernie Sanders, ottenendo la maggioranza dei delegati – cioè i rappresentati per singolo stato che dovranno poi votare alla convention e scegliere lo sfidante di Donald Trump a novembre – in Arizona, Illinois e Florida, chiamati al voto proprio ieri. Nello specifico: a Biden sono andate il 62% delle preferenze il Florida, il 60% in Illinois e il 43% in Arizona. Sanders s’è dovuto accontentare, rispettivamente, del 23%, del 36% e del 31%.

Un’ennesima vittoria che dimostra la trasversalità del numero due di Barack Obama tra gli elettori del suo partito. Ha vinto – e non con numeri risicati – in stati molto grandi, in ogni parte degli Stati Uniti, in aree multietniche e di diversa composizione politica e sociale. E, ora, con un tesoretto 1.147 delegati è sempre vicino all’obiettivo dei 1.991, corrispondenti alla maggioranza più uno di quelli disponibili e soglia minima per ottenere la candidatura nel partito.

Le prospettive di Bernie Sanders

Il futuro del senatore del Vermont si fa sempre più incerto a causa dell’ampio distacco con il suo avversario. Sanders ha solo 861 delegati ed è difficile che possa recuperare nei successivi appuntamenti elettorali. I numeri non mentono, e per arrivare a colmare la differenza con Biden, avrebbe bisogno di vincere, con almeno il 60% delle preferenze, in tutti gli altri stati. Circostanza davvero improbabile – per quanto sulla carta non impossibile – visto il sostegno ampio e trasversale di cui gode Joe Biden e, soprattutto, l’impossibilità di fare una campagna elettorale capillare a causa del coronavirus. Come riporta il New York Times, sono stati cancellati tutti i comizi, e si sono fermati gli incontri con i cittadini, le iniziative dei volontari e il porta a porta, tutti elementi che da sempre hanno giocato un ruolo fondamentale nelle chance di vittoria di un candidato. Ora tutto si svolgerà principalmente online e sui social media.

Cosa potrebbe fare, quindi, Sanders? Il sito d’approfondimento politico Vox propone una strategia: sfruttare questa nuova situazione e mettere in scena un ritorno che punti sui suoi cavalli di battaglia – assistenza sanitaria universale, sospensione del debito studentesco e congedi familiari retribuiti – che potrebbero fare la differenza in questo momento di emergenza sanitaria negli Usa.

Sanders, tuttavia, potrebbe decidere di non proseguire oltre e abbandonare la competizione, lasciando che alcune delle sue battaglie diventino anche quelle del partito. Come dimostrato anche dal messaggio, diffuso sui canali social ieri sera da Joe Biden. Rivolgendosi agli elettori più giovani, vero zoccolo duro del senatore del Vermont, Biden ha detto: “Ai giovani elettori che sono stati ispirati dal senatore Sanders, lasciatemi dire: vi ascolto. So cosa c’è in ballo. So cosa dobbiamo fare. L’obiettivo della nostra campagna e il mio obiettivo come candidato alla presidenza è unire questo partito e poi unire la nazione”.

L’incognita coronavirus

I prossimi stati in cui si voterà sono Alaska, Hawaii e Wyoming il 4 aprile, mentre il 7 aprile toccherà al Wisconsin. Ma le misure restrittive prese ultimamente per evitare la diffusione del contagio potrebbero cambiare il calendario elettorale. In Ohio è stato annullato il voto di persona perché il governatore Mike DeWine ha dichiarato di non poter garantire la sicurezza degli elettori. È necessario, però, che il diritto di voto degli elettori americani venga garantito, e così associazioni per i diritti umani come la American Civil Liberties Union si stanno mobilitando per fare in modo che ciò accada. Le proposte? Estendere il voto da casa inviando per posta a tutti gli elettori le schede elettorali. In attesa di scegliere in che modo questa via sia più o meno praticabile, gli stati si stanno organizzando per allestire nella maniera più sicura possibile i luoghi dedicati al voto, impedendo grandi assembramenti di persone e garantendo che vengano rispettate le norme igienico-sanitarie.

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[Fonte Wired.it]