Seleziona una pagina


Come previsto dagli accordi, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange si è dichiarato colpevole mercoledì 26 giugno di aver ottenuto e pubblicato segreti militari statunitensi nell’ambito di un accordo di patteggiamento con i procuratori del dipartimento di Giustizia americano che garantisce la sua libertà e conclude una lunga saga legale, durata quattordici anni. Il caso penale internazionale, che si è svolto tra Washington e Londra, si è chiuso con Assange che ha presentato la sua dichiarazione di colpevolezza in un tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Saipan, la capitale delle Isole Marianne Settentrionali, un territorio degli Stati Uniti.

Cosa prevede l’accordo?

L’accordo richiedeva che Assange ammettesse la colpevolezza per un solo capo d’accusa, permettendogli di tornare in Australia senza dover scontare la pena in una prigione americana: il giudice lo ha condannato ai cinque anni già trascorsi dietro le sbarre nel Regno Unito. Assange ha detto in tribunale che quando ha pubblicato i file riservati trapelati nel 2010, era un giornalista e credeva di essere protetto dal Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che copre la libertà di stampa. In cambio della dichiarazione di colpevolezza per il singolo capo d’accusa ai sensi dell’Espionage Act, Assange ha ricevuto il credito per il tempo trascorso incarcerato nel Regno Unito, il che significa che non sarà trattenuto in custodia negli Stati Uniti.

Le accuse riguardano le pubblicazioni che lo hanno portato alla notorietà globale: un video di un elicottero statunitense che sparava su persone a Baghdad, compreso un fotografo dell’agenzia stampa Reuters; registri di incidenti militari nelle guerre in Afghanistan e Iraq; cablogrammi diplomatici dalle ambasciate statunitensi di tutto il mondo; dossier sui detenuti di Guantánamo. Il documento del tribunale afferma che Chelsea Manning, analista dell’intelligence statunitense, e Assange avevano collaborato affinché Manning gli inviasse file riguardanti la sicurezza nazionale.

Assange, da parte sua, ha sottolineato in tribunale che, sebbene creda che l’Espionage Act contraddica il Primo emendamento, ha accettato le conseguenze di aver sollecitato e pubblicato informazioni riservate. L’accordo di patteggiamento, reso pubblico lunedì sera in una lettera poco dettagliata del dipartimento di Giustizia, rappresenta l’ultimo capitolo di questa battaglia legale.



Fonte