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venerdì, Lug 19

Kazakhstan, il governo intercetta tutto il traffico internet criptato


Obbligo di installare un certificato del governo per chi vuole navigare in rete. L’esecutivo si giustifica: mossa anti-attacchi informatici

Dal 17 luglio il governo del Kazakhstan ha iniziato a intercettare tutto il traffico internet https (hypertext transfer protocol over secure socket layer) all’interno dei suoi confini. Il governo di Nur-sultan (già Astana) ha incaricato i provider dei servizi internet locali di obbligare i rispettivi utenti a installare un certificato governativo su tutti i dispositivi che hanno accesso alla rete e su ogni browser utilizzato.

Il certificato permette alle agenzie governative kazake di decifrare il traffico https degli utenti esaminandone il contenuto, crittografarlo nuovamente e inviarlo alla sua destinazione originale.

Gli utenti che tentano di accedere a internet senza aver effettuato la pratica sono costantemente reindirizzati verso pagine web che riportano le indicazioni su come installarlo.

In una dichiarazione pubblicata sul suo sito web, il ministero del Kazakistan per lo Sviluppo digitale, l’innovazione e l’aerospazio ha affermato che “solo gli utenti di internet nella capitale del Kazakhstan, Nur-Sultan, dovranno installare il certificato”. Tuttavia, come riporta Zdnet, gli utenti di tutto il paese hanno riferito che l’accesso a internet è stato bloccato fino a quando non hanno installato il certificato del governo.

I funzionari del ministero hanno detto che la misura è stata attuata nel tentativo di “migliorare la protezione di cittadini, enti governativi e società private da attacchi di hacker, truffatori di internet e altri tipi di minacce informatiche”.

Già nel 2016 il governo kazako aveva cercato di far installare un certificato simile a quello utilizzato ora, ma il progetto non era andato a buon fine grazie alle denunce di organizzazioni, provider, banche e governi stranieri. Google, Mozilla e Microsoft sono già al lavoro su contromisure.

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