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venerdì, Giu 12

La banda larga fa ancora fatica a entrare nelle scuole italiane



Da Wired.it :

Anche in presenza delle infrastrutture, molti istituti mantengono vecchi abbonamenti a basse prestazioni. Cosa rivela l’indagine dell’Agcom

La nuova indagine dell’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) sullo stato della connettività internet delle scuole italiane dovrebbe mettere in allerta le istituzioni sulle criticità che potrebbero affliggere la didattica digitale al rientro in classe a settembre. Su 75.361 edifici scolastici censiti il 42% risulta coperto da servizi a banda ultralarga basati su reti fttc (fiber-to-the-cabinet, fino all’armadio) con Vdsl2, quindi in linea di massima con prestazioni teoriche superiori ai 100 Mbps (megabit al secondo). Il 18% risulta in area fttc, il 17% non può aspirare a qualcosa di più di un Adsl e il 6% risulta senza corrispondenze. Per quanto riguarda la fibra fino a casa (ftth) si parla di un 17%, quindi poco più di 13mila edifici.

Purtroppo il Garante delle comunicazioni oggi non ha svelato quali siano esattamente le connessioni delle scuole, ma secondo fonti autorevoli consultate da Wired è proprio questo dato il più preoccupante. Se da una parte la copertura esistente non accende l’entusiasmo, è ben più sconfortante scoprire che la maggior parte delle scuole – per questioni di budget o magari poca informazione – mantiene vecchi abbonamenti a basse prestazioni quando potrebbe ottenere di più.

I dati regionali

Al solito come per i dati residenziali nazionali, anche nelle scuole si riflette uno scenario infrastrutturale a macchia di leopardo. La copertura media ftth è di circa il 20% degli edifici, con esempi positivi in Campania (1.900 edifici), Lazio (1.500), Liguria (393) e Sicilia (1.400). I dati più negativi sono quelli del Molise (23), Trentino Alto Adige (61) e Calabria (174). La Lombardia non va oltre quota 847 su circa 7mila.

Complessivamente, considerando le varie tecnologie in campo, le regioni in maggiore difficoltà sono Piemonte, Trentino Alto-Adige e  Molise con coperture Adsl esclusive ancora piuttosto importanti, che in alcuni casi sfiorano quasi il 50%. La buona notizia è che nella maggior parte delle regioni l’fttc+ ha una copertura superiore rispetto all’fttc, a conferma che gli operatori hanno effettivamente aggiornato la componentistica degli armadi nei pressi delle scuole.

Differenze fra tipi di scuola

Le medie di copertura totale sono abbastanza allineate a prescindere dal tipo di scuola, ma le secondarie di primo grado – le scuole medie insomma – sembrano essere un’eccezione. In questo caso la copertura fttc+ crolla al 36%, l’fttc si mantiene al 19%, l’Adsl sale al 23% e l’ftth non supera il 16%. Continua a difendersi bene la Sicilia.

Al contrario le secondarie di secondo grado registrano un piccolo guizzo. L’fttc+ è al 45%, l’fttc si mantiene al 17%, l’Adsl scende all’8% e l’ftth vanta un 21%. E in questo caso si distinguono positivamente Liguria, Sicilia e Lazio.

Ci sono 3.145 asili coperti da servizi ultra-broadband contro 2.500 scuole superiori di secondo grado. Tuttavia, occorre tenere conto che le scuole per l’infanzia sono complessivamente in Italia più di 29mila mentre le superiori poco meno di 15mila. La mappa consente anche di rilevare la polarizzazione delle infrastrutture. In alcune regioni l’ftth si concentra solo nei grandi centri grazie all’avanzamento dei progetti privati di cablaggio di Open Fiber e Tim , mentre in altre il piano BUL di Stato ha consentito di coprire anche i piccoli centri.

Sguardo al futuro

In sintesi con la fase 2 nel vivo e la prospettiva che da settembre l’attività in remoto rimanga comunque un canale importante per la didattica scolastica viene da chiedersi se le strutture siano pronte. Siamo a giugno e volendo ci sarebbe il tempo per gli amministratori scolastici di controllare gli abbonamenti internet e agire di conseguenza. Sarebbe a dir poco ridicolo costringere insegnanti e studenti a usare connessioni Adsl, quando magari il plesso è circondato da servizi da 100, 200 o anche 1000 Mbps. E ancora più bizzarro che il corpo insegnante fosse costretto a usare le connessioni di casa per svolgere il lavoro richiesto.

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[Fonte Wired.it]