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Nei mesi scorsi la Camera dei deputati ha intrapreso un’iniziativa per integrare l’intelligenza artificiale generativa nei processi parlamentari, promuovendo lo sviluppo di progetti innovativi che possano migliorare l’efficienza e la trasparenza del lavoro legislativo. In particolare, Montecitorio ha comunicato, giovedì 27 giugno, che la selezione dei progetti vincitori sarà gestita da una commissione di esperti presieduta dal Luciano Floridi, uno dei massimi esperti mondiali in etica delle tecnologie, attualmente docente a Yale. La commissione inoltre include anche Tiziana Catarci (Università La Sapienza di Roma), Stefania Costantini (Università dell’Aquila), Andrea Renda (centro europeo di ricerca di Firenze), Fabio Roli (Università di Genova) e Paola Vicard (Università Roma Tre).

I dettagli sull’iniziativa

Il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha sottolineato l’importanza di un approccio umano-centrico allo sviluppo dell’intelligenza artificiale: secondo Fontana, questo strumento rappresenta un’opportunità solo se messa al servizio dell’uomo e delle democrazie. “In questo senso la nomina del professor Floridi, e quella degli altri componenti della commissione, che ringrazio, esprime un’idea di sviluppo basata sulla persona”, ha detto il presidente della Camera.

La vicepresidente della Camera, Anna Ascani, che presiede il comitato di vigilanza sull’attività di documentazione, ha ribadito l’importanza di un’attenta valutazione dei progetti basata su competenze elevate e parità di genere. È importante sfruttare appieno le potenzialità dell’AI generativa, limitando al contempo i rischi, per questo diventa necessario guidarla con responsabilità e competenza. La selezione dei progetti – una trentina in totale – si concluderà entro luglio, con una valutazione tecnica affidata alla commissione e una valutazione qualitativa dal comitato.

A febbraio scorso lo stesso comitato aveva presentato il suo primo rapporto sull’adozione di strumenti di intelligenza artificiale, dove aveva illustrato le attività svolte nell’ultimo anno. Secondo il documento, i principi base che gli strumenti di AI da utilizzare in Parlamento devono soddisfare comprendono la trasparenza, la sicurezza e la disponibilità al confronto con il mondo della ricerca “nelle scelte relative all’utilizzo di sistemi di AI”.



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