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venerdì, Ago 16

La Cassazione riattiva i tutor in autostrada


Un brevetto aveva fermato l’utilizzo dei tutor sulle autostrade, bloccando di fatto il meccanismo di rilevamento delle velocità medie sulla rete autostradale italiana, ma a distanza di poco più di un anno il provvedimento perde di efficacia. Autostrade per l’ infatti, fa sapere che il suo ricorso è stato accolto dalla Corte di Cassazione e che si farà ora di tutto per attivare i rilevamenti di velocità in tempo per monitorare il traffico durante il controesodo estivo.

Tutor immediatamente riattivati

Se l’attenzione alla velocità dovrebbe essere qualcosa di incarnato nella cultura di chiunque si metta in viaggio, soprattutto durante i periodi di grande traffico, ora un elemento in più consiglia massima prudenza per chi rientrerà nei prossimi giorni dalle vacanze: la sentenza comunicata da Autostrade per l’Italia cancella tutto quanto accaduto nel 2018 e con un colpo di spugna consente di riattivare i tutor già precedentemente in uso. La riattivazione sarà sollecita, benché per il momento concentrata soltanto su alcune tratte:

ASPI in queste ore ha già riattivato le squadre per la reinstallazione del sistema, così da consentirne la messa a disposizione in tempi brevi alla Polizia Stradale al fine di potenziare i controlli già in essere sulla rete tramite l’attuale sistema SICVe-PM. Si conta infatti, in coordinamento con la Polizia Stradale stessa, di poter attivare controlli della velocità media su circa 1000 km di tratte entro i giorni del controesodo.

Quando attivo a regime, il sistema dei tutor consente di monitorare la velocità di percorrenza su circa 2500 km di rete autostradale (su un totale pari a 3020 km), poco meno della metà dei quali saranno quindi immediatamente recuperati. Secondo Autostrade per l’Italia questo sistema aveva pesantemente ridotto la mortalità nelle tratte coinvolte, cosa che consiglia una rapida corsa al ripristino tecnico di ciò che precedentemente era stato messo da parte dalla Corte di Appello di Roma per questioni legali connesse alla proprietà intellettuale degli algoritmi in uso.

Il brevetto in questione è relativo al meccanismo di base sul quale funzionano i tutor, ossia il calcolo della velocità media di percorrenza di una tratta stradale partendo dagli orari di transito presso un varco di ingresso ed uno di uscita. La non brevettabilità di questo meccanismo, spiega Autostrade, rende giustizia alle argomentazioni della difesa e apre alla riabilitazione di questo strumento di controllo delle velocità:

La sentenza della Cassazione dimostra la correttezza del comportamento di Autostrade per l’Italia e la non brevettabilità di sistemi matematici noti, facendo giustizia delle accuse rivolte alla società e riprese anche da alcune popolari trasmissioni televisive.

Autostrade non incassa le multe

Una precisazione è doverosa, onde evitare facili speculazioni sul motivo per cui Autostrade per l’Italia (già nel mirino dell’opinione pubblica per altri e noti motivi) intende attivare immediatamente i tutor a seguito della sentenza della Cassazione. E la precisazione è la seguente:

Il Tutor è interamente gestito dalla Polizia Stradale (per legge, rilevazione e sanzione delle infrazioni accertate possono essere effettuate solo da soggetti che ai sensi dell’art. 2 del Codice della Strada svolgono servizi di Polizia Stradale) che, non solo ne programma l’attività definendone le ore di accensione e i relativi parametri di funzionamento, ma accerta le infrazioni e ne emette i verbali con le relative sanzioni. Queste ultime vengono incassate direttamente dallo Stato e non vanno quindi in nessuna misura a beneficio di Autostrade per l’Italia.

Per ottenere informazioni aggiuntive relative alle tratte coperte da tutor è possibile scaricare, installare e consultare l’apposita app My Way distribuita da Autostrade per l’Italia.



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