La Cina dice no agli influencer che ostentano sui social uno stile di vita sfarzoso al fine di incrementare i profitti. Proprio il mese scorso, infatti, l’autorità cinese di regolamentazione di internet – la Cyberspace Administration of China – ha lanciato una campagna per scoraggiare gli utenti dei social media dal “mostrare deliberatamente uno stile di vita fondato sulla ricchezza“. Tra le influencer prese di mira da questa azione la prima “vittima” sembra essere stata Wang Hongquanxing, soprannominata “la Kim Kardashian cinese”. Una creator con ben 4,3 milioni di follower su Douyin, accusata di sfoggiare uno stile di vita troppo ricco.
Stessa sorte anche per altre influencer particolarmente apprezzate dal pubblico cinese, che sono state bannate da Weibo, Douyin e Xiaohongshu per aver condiviso contenuti che mostravano i dettagli delle loro case lussuose e/o dei loro vestiti firmati. Lo scorso 15 maggio, infatti, le piattaforme cinesi hanno annunciato un’ondata di misure restrittive per contenere i comportamenti ostentativi dei creator. Weibo, per esempio, ha dichiarato che considererà contrari alla sua policy i contenuti che riguardano l’esibizione di case e auto di lusso al fine di promuovere i prodotti delle aziende, l’ostentazione di grandi quantità di denaro e la condivisione di post di minori che utilizzano beni di lusso per “attirare traffico e clamore“.
Una situazione non del tutto nuova, considerando che nel 2021 la Cina ha varato misure simili per frenare gli influencer che pubblicavano contenuti considerati “non etici“. E che appena qualche mese fa il paese ha deciso di prendere provvedimenti contro i creator che pubblicano fake news sui loro profili. Una scelta più che sensata ai fini del contenimento della disinformazione, di cui le piattaforme social sono piene. Ma la decisione di bannare il lusso è tutt’altra cosa, e potrebbe finire con il rivelarsi dannosa per gli stesso Weibo, Douyin e affini. Oltre che per gli influencer stessi.