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mercoledì, Mar 01

La Cina continua lo sviluppo dei razzi spaziali dedicati alle missioni verso la Luna

da Hardware Upgrade :

Le missioni Artemis verso la Luna rappresentano un nuovo corso dell’esplorazione spaziale che non saranno soltanto di pochi giorni di durata (come per il programma Apollo) ma la possibilità di stabilire una permanenza più duratura anche grazie a strutture come il Lunar Gateway. L’unione di diverse agenzie spaziali (tra le quali NASA, ESA, JAXA, CSA, ASI, etc.) è però solo una parte di ciò che aspetta il futuro del nostro satellite naturale. Anche Russia e Cina vogliono approntare missioni di lunga durata.

Se per la Russia attualmente si parla principalmente di missioni robotiche o in accordo con l’agenzia spaziale cinese (per la ILRS) la CNSA ha intenzione di avere un programma più strutturato in grado di poter essere anche sviluppato solamente dalla nazione asiatica. In particolare la nazione intende portare dei taikonauti sulla Luna entro il 2030, secondo gli ultimi piani.

La Cina guarda alla Luna grazie ai nuovi razzi spaziali

Mentre le missioni robotiche come Chang’e-5 (e si punta già a quelle future) hanno già mostrato un certo potenziale, le missioni umane sfrutteranno una nuova generazione di razzi spaziali che sono in fase di sviluppo. Si era parlato in passato del Lunga Marcia 5DY, poi successivamente modificato nel progetto che ha preso il nome di Lunga Marcia 5G.

Lander lunare cinese, si notano le ruote del rover in alto a destra (fonte)

Negli ultimi giorni è stata aperta la mostra dove vengono mostrati 30 anni di progressi nel campo dell’esplorazione spaziale da parte della Cina. Qui è possibile trovare anche una sezione della stazione spaziale cinese a dimensioni reali ma anche alcuni modellini in scala dei futuri razzi spaziali e hardware necessario all’allunaggio. Sempre nello stesso periodo è stata anche mostrata l’ultima evoluzione del razzo spaziale dedicata all’allunaggio: si chiama Lunga Marcia 5H e permetterà di trasportare un modulo di servizio, un lander lunare e anche un rover per far muovere gli astronauti più velocemente sulla superficie.

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Il modellino del Lunga Marcia 10 o Long March 10 o CZ-10

A parlarne è stato il capo progettista della serie di razzi Lunga Marcia, Long Lehao (i razzi sono anche chiamati Long March o Chang Zheng e come sigla CZ). Nelle slide mostrate durante la presentazione Lehao ha scritto che la nuova generazione di razzi spaziali della Cina dovrebbe consentire di portare tre astronauti sulla Luna prima del 2030. Si tratta della prima volta che si parla di una missione umano sul satellite naturale prima del 2030 e non “intorno al 2030”.

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Il diametro del singolo razzo (escludendo le unità laterali) sarà di 5 metri mentre l’altezza sarà compresa tra gli 89 metri e i 93,2 metri (meno di Starship o SLS). La propulsione prevede 7 motori YF-100K per ognuno dei tre primi stadi (quindi 21 motori in totale per i primi stadi). Ci saranno poi 2 motori YF-100M per il secondo stadio e 3 motori YF-75E per il terzo stadio. Una variante con un singolo primo stadio e senza terzo stadio si chiamerà Lunga Marcia 2F. Condividere parte del design consentirà di ridurre i costi e le variabili progettuali. Il modellino esposto durante la fiera citata sopra recitava invece la scritta CZ-10, ossia Lunga Marcia 10.

cina spazio

Long Lehao ha anche parlato del futuro vettore pesante. Si tratta del Lunga Marcia 9 del quale erano emerse le specifiche in passato. Si tratta di un razzo riutilizzabile alto circa 114 metri e con diametro di 10,6 metri. Sarà in grado di trasportare un carico utile da 100-150 tonnellate in LEO oppure 50 tonnellate in orbita di trasferimento lunare. La configurazione dei motori dovrebbe prevederne 30 da 200 tonnellate di spinta nel primo stadio e 2 da 200 tonnellate di spinta nel secondo, tutti funzionanti con metano-ossigeno liquidi. Nel terzo stadio (opzionale) sarà presente un motore YF-91 (derivato dall’YF-90) a idrogeno-ossigeno liquidi. Secondo Lehao, sia i motori dei primi due stadi che quello del terzo stadio hanno già eseguito con successo static fire di breve durata così come il serbatoio principale avrebbe superato i test di pressione.

Una nota interessante riguarda invece la comunicazione da parte della Cina della CNSA sulle missioni in corso e future. Nonostante gli ottimi risultati ottenuti è dalla fine del 2022 che l’agenzia spaziale sembra aver ridotto il numero di informazioni rilasciate (che non erano comunque già al livello di NASA ed ESA, per esempio). Per esempio non è chiaro il destino del rover Zhurong su Marte e anche gli aggiornamenti relativi a Yutu-2 si sono ridotti nel tempo.

Un altro segnale negativo in tal senso sarebbe la mancata comunicazione dell’avvenuta seconda attività extraveicolare da parte degli astronauti di Shenzhou-15 (anche la prima era stata comunicata con un ritardo maggiore rispetto al passato). Questa mancanza di comunicazione non permette anche di capire quanto siano concrete le possibilità di vedere camminare sulla Luna tre astronauti cinesi entro il 2030 (considerando anche i continui cambi di strategia e le varie evoluzioni dei razzi). La speranza è che la timida apertura che c’era stata dall’inizio della costruzione della stazione spaziale cinese possa riprendere.

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