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sabato, Mag 30

La Cina dice che il nuovo coronavirus non sarebbe “nato” al mercato del pesce di Wuhan



Da Wired.it :

Diverse ricerche mettono sempre più in dubbio che il nuovo coronavirus sia passato dagli animali all’essere umano all’interno del wet market di Wuhan, anche se il mercato potrebbe essere stato il primo centro di super-diffusione

coronavirus
(foto: Getty Images)

Quando e dove è avvenuto lo spillover, il salto di specie, del nuovo coronavirus Sars-Cov-2? A cavallo tra dicembre 2019 e gennaio 2020 al mercato del pesce di Wuhan, verrebbe da rispondere. Se questa finora era considerata l’ipotesi più probabile, ora anche i Centers for Disease Control and Prevention cinesi (Ccdc) dichiarano di nutrire seri dubbi: non ci sono prove (anzi), anche se è comunque probabile che il wet market sia stato il primo punto di super diffusione del patogeno.

Il wet market è stato una vittima

Dopo la segnalazione dello scoppio dell’epidemia all’Organizzazione mondiale della sanità (31 dicembre), il mercato di Huanan è stato chiuso dal primo gennaio. Sono partite le indagini ma oggi si scopre che nessun campione prelevato dal wet market è risultato positivo al coronavirus. Insomma lì non c’erano animali (né pipistrelli né pangolini o altro) infetti. Pertanto lo spillover non può essere avvenuto qui: il mercato del pesce di Wuhan, ha dichiarato al Wall Street Journal il direttore dei Ccdc Gao Fu, è stata una vittima del coronavirus.

Discrepanze

Dei dubbi, d’altra parte, c’erano stati fin da subito. Molte delle prime persone a cui è stata diagnosticata la misteriosa polmonite (che poi abbiamo purtroppo imparato a conoscere come Covid-19) avevano avuto forti legami con il mercato di Huanan, ma alcuni non c’entravano proprio nulla. Lo aveva già sottolineato una ricerca pubblicata a gennaio su Lancet, che non era riuscita a collegare al mercato del pesce di Wuhan 13 dei 41 casi originari e che dunque proponeva che il paziente zero si fosse contagiato altrove all’inizio di dicembre mostrando i sintomi dopo circa una settimana. E un altro studio lo aveva ribadito su Nature ad aprile.

Il South China Morning Post, che riferisce di aver esaminato i documenti governativi, anticipa ulteriormente lo spillover: il paziente zero (forse un uomo di 55 anni della provincia di Hubei, ma l’identità non è confermata) si sarebbe infettato il 17 novembre 2019.

Super diffusione

Alla luce dei nuovi dati, secondo gli esperti è più probabile che il wet market di Wuhan sia stato il primo luogo in cui Sars-Cov-2 ha trovato le condizioni ottimali (tanta gente che interagisce in spazi stretti) per diffondersi in modo massiccio, dove una persona malata ha infettato (involontariamente, è ovvio) un numero stranamente molto alto di persone.

Allora il virus è uscito da un laboratorio?

Non c’è dubbio che qualcuno utilizzerà queste informazioni per ribadire che il nuovo coronavirus sia scappato dal Wuhan Institute of Virology. Ma non c’è nessuna prova a sostegno di questa teoria: dall’istituto confermano di non aver mai posseduto un coronavirus con quel genoma e di attuare rigidissime misure di sicurezza per evitare incidenti.

Ricordando che ricercatori sia cinesi sia occidentali hanno escluso l’origine sintetica di Sars-Cov-2 sulla base dell’analisi delle sequenze, non resta che continuare a cercare tra i coronavirus dei pipistrelli asiatici.

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[Fonte Wired.it]