da Hardware Upgrade :

In un recente documento ufficiale depositato dalla CMA (Competition and Markets Athority) britannica, l’antitrust ha ritrattato la propria posizione in merito all’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft. Le nuove considerazioni riguardano in particolare Call of Duty che rappresenta la maggiore preoccupazione di Sony.

All’inizio di questo mese, insoddisfatta delle osservazioni della CMA, Microsoft ha depositato un documento in cui sottolineava che i numeri emersi dell’analisi svolta dell’antitrust si basavano su un calcolo errato. In sostanza, la CMA aveva simulato il guadagno di Microsoft nell’eventualità in cui Call of Duty diventasse un’esclusiva Xbox. Il risultato è stato poi confrontato con le perdite relative al mancato rilascio su altre piattaforme.

Il problema, secondo Microsoft, è che i profitti erano stati calcolati su base quinquennale, mentre le perdite su base annuale. Da questo errore sarebbe emerso che l’esclusività del titolo avrebbe fatto guadagnare a Microsoft più di quanto avrebbe perso. Una nuova analisi finanziaria ha ribaltato la conclusione facendo emergere che le perdite derivanti dall’esclusività di Call of Duty sarebbero eccessive e di conseguenza sconvenienti per tutte le parti coinvolte.

Abbiamo preso in considerazione le osservazioni delle parti e di consulenti esterni nel nostro modello LTV e modificato gli input ove necessario. Sulla base dei nostri risultati aggiornati, il nostro modello quantitativo indica che una strategia di chiusura totale (verso altre piattaforme, ndr) porterebbe a una significativa perdita finanziaria netta per le parti in tutti gli scenari che abbiamo considerato plausibili” si legge nel documento.

Microsoft, naturalmente, ha accolto con favore le conclusioni della CMA sottolineando la sua piena collaborazione per sciogliere qualsiasi altro dubbio sui rischi legati all’acquisizione da 68,7 miliardi di dollari. In effetti vi sono ancora dei temi portati sotto i riflettori da Sony a cui non è stata data ancora risposta. Tra questi c’è la possibilità che Microsoft aumenti il costo del gioco o infici volontariamente le prestazioni di Call of Duty su PlayStation.

Tuttavia, si tratta di preoccupazioni che non sembrano in cima alla lista di quelle della CMA. L’autorità del Regno Unito, infatti, sembra molto più dubbiosa sul futuro del cloud gaming e su come l’acquisizione nel suo complesso possa destabilizzare il mercato.

A questo punto, cosa resta dell’opposizione di Sony? A quanto pare quasi nulla. Ciò vuol dire che con tutta probabilità il produttore nipponico dovrà accettare l’accordo decennale già proposto da Microsoft e prontamente rifiutato. Si tratterebbe della medesima proposta che ha convinto NVIDIA, Nintendo, Boosteroid e Ubitus a collaborare con Xbox.

Sarà interessante capire, però, come deciderà di porsi la divisione gaming di Sony nei confronti della casa di Redmond, dato che Jim Ryan, capo di PlayStation, solo alcuni giorni fa ha dichiarato: “Non voglio un nuovo accordo per Call of Duty. Voglio solo bloccare la vostra fusione“.

Va comunque ricordato che il cambio di passo della CMA non rappresenta una decisione definitiva, ma solo un nuovo elemento che verrà preso in considerazione per esprimere un giudizio il prossimo 26 aprile. È quella la data in cui la CMA pubblicherà il documento finale.

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