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La Cop30 rischia di lasciare fuori dai negoziati attivisti, giornalisti e anche diplomatici

by | Mag 28, 2025 | Tecnologia


E poi ci sono le associazioni: per la prima volta dopo tre edizioni tenute in paesi autoritari, la Cop torna a essere ospitata in una democrazia propriamente detta. Una differenza fondamentale. A Sharm el Sheik e Dubai le manifestazioni fuori dal sito della conferenza erano state vietate; a Baku, addirittura, erano state confinate nella sala dell’assemblea plenaria, in un effetto grottesco: fuori il silenzio, dentro una bolgia che, in mezz’ora, e come è ovvio, ha perso slancio. In Brasile, invece, ci si aspetterebbe di sfilare come avvenne a Glasgow, la prima vera Cop di massa: centomila persone per strada, cori, canti, feste. Ma di questo passo molti rischiano di stare a casa.

Non nascondo che siamo rimasti sbalorditi dai prezzi”, racconta Roberta Bonacossa, presidente dell’associazione giovanile Change for planet. “Non è una novità, ma quest’anno mi sembra particolarmente difficile anche rispetto alle altre Cop. Noi, comunque, in Brasile vogliamo andare: penso che sfrutteremo l’occasione della conferenza per girare l’Amazzonia per un documentario a cui stiamo lavorando. A Belem passeremo solo qualche giorno”.

Errore imperdonabile

Alla fine, quello di organizzare la Cop30 a Belem potrebbe rivelarsi un errore imperdonabile, che mostra come questi eventi, un tempo tecnici, siano progressivamente lievitati inglobando società civile, privati, multinazionali della consulenza e persino degli idrocarburi: tutti a bordo per un carrozzone che guadagna in rappresentatività, ma rischia di diventare pacchiano.

Questo modus operandi mostra che anche il mondo del clima ha fatto propria la lezione deteriore di questi anni social: la necessità di costruire una narrazione per dare dignità anche a ciò che, di per sè, non ne avrebbe bisogno. Non bastava ospitare da padrone di casa la trentesima conferenza: bisognava poterci fare i poster, i video, e le card di Instagram. E allora, se le cose stanno così, mentre il mondo si riscalda sempre più in fretta, auguri al clima, e auguri a noi.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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