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venerdì, Ago 09

La denuncia di Kaspersky e l’avvio di un’indagine antitrust russa su Apple


Apple dovrà fare i conti con un’indagine antitrust avviata in Russia dall’autorità FAS (Federal Antimonopoly Service). Sotto la lente d’ingrandimento un comportamento denunciato nei mesi scorsi dallo sviluppatore Kaspersky, con sede a Mosca, che si è visto imporre dalla mela morsicata la rimozione di alcune funzionalità incluse in un’applicazione iOS per il parental control.

Apple: iOS, parental control e Kaspersky

Si tratta di Kaspersky Safe Kids. Stando a quanto reso noto, nel 2017 il gruppo di Cupertino ha contattato la software house comunicandole che far leva sui profili di configurazione dei dispositivi per il funzionamento di alcune caratteristiche costituisce una pratica in violazione delle policy di App Store. Questo nonostante l’applicazione fosse allora già disponibile da quasi tre anni, senza mai aver ricevuto alcuna segnalazione o lamentela. Di lì a poco, Apple avrebbe presentato Screen Time, nuova caratteristica di iOS 12 che permette ai genitori di tenere sotto controllo l’attività dei figli.

Screenshot per l'applicazione Kaspersky Safe Kids

La tempistica, dunque, sarebbe quantomeno sospetta. Le autorità russe indagheranno per capire se la mela morsicata ha attuato un comportamento di tipo anticoncorrenziale, forzando un potenziale competitor a rimuovere dalla sua applicazione alcune funzionalità chiave per poi offrirne di equivalenti integrate nel sistema operativo.

Interpellata sulla vicenda, l’azienda californiana ha rimandato a una dichiarazione rilasciata a tal proposito nel mese di aprile in cui si fa riferimento alla rimozione di alcune app di terze parti per via di ragioni legate alla sicurezza e alla privacy degli utenti, messe a suo dire a rischio dall’impiego di una tecnologia (Mobile Device Management) ritenuta invasiva. Kaspersky, dal canto suo, ha replicato sottolineando di non averne mai fatto uso.

La software house di Mosca ha inoltre reso nota l’intenzione di sottoporre il caso anche alla Commissione Europea. Bruxelles, lo ricordiamo, ha già avviato un’indagine sull’operato di Cupertino in seguito alla denuncia di Spotify per quanto concerne il mercato dello streaming musicale.



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