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giovedì, Gen 12

La digital employee experience secondo Nexthink

da Hardware Upgrade :

Quante volte lavorando ci è capitato di sentirci frustrati a causa di processi complicati e inefficienti, tecnologia che non funziona come deve, connessione lenta? Molto probabilmente quasi tutti ci siamo lamentati di inefficienze che fanno perdere tempo e complicano lo svolgimento di alcuni compiti. Il problema è effettivamente molto sentito a livello globale, e sempre più imprese stanno adottando piattaforme per gestire e migliorare l’esperienza digitale dei lavoratori. Secondo Gartner, entro il 2025 la metà delle aziende a livello globale si sarà attrezzata con una di queste soluzioni. 

Fra i principali attori nel settore della digital employee experience c’è Nexthink, realtà attiva in 10 Paesi nelle zone EMEA, APAC e Nord America che può contare più di 1.100 clienti e gestisce 15 milioni di endpoint. Nexthink è attiva anche in Italia, dove sta cercando di rafforzare la sua presenza perché il Bel Paese per la multinazionale è, come sottolinea Donetalla Derosa, Enterprise Account Manager Italia, “un greenfield”, cioé tutta da costruire. 

Nexthink: il lavoratore al centro di tutto


Nexthink è un’azienda che non collabora direttamente con i clienti finali, ma si rivolge ai suoi partner che la propongono ai loro utenti. La soluzione sviluppata dall’azienda è una piattaforma basata su intelligenza artificiale che raccoglie una serie di dati sui flussi di lavoro, le tecnologie coinvolte, ma anche il sentiment dei lavoratori, ovvero le opinioni dei dipendenti, spesso non considerato dalla dirigenza. Il sentiment è proprio una delle metriche fondamentali della soluzione: unendo questi dati alle rilevazioni telemetriche delle piattaforme tecnologiche adottate dai clienti è possibile migliorare significativamente l’esperienza del lavoratore. 

Come viene elaborato il valore relativo al sentiment? Nella maniera più semplice e immediata possibile: con delle notifiche sui loro dispositivi. Notifiche contestuali, come spiega Alamo Pizzini, Senior Solution Lead Italia di Nexthink: “Se un dipendente lavora da remoto, per esempio, gli verranno richiesti dei pareri relativi allo smart working“. L’idea è quella di raccogliere tutte le informazioni e tutte le valutazioni, così da individuare le aree dove è possibile portare più efficienza, migliorando i processi e riducendo gli attriti. 

Queste notifiche, tra l’altro, non sono utilizzate solamente per acquisire dati, ma anche proattivamente, per dare indicazioni utili, e contestuali, ai lavoratori. Se il server delle email è down, per esempio, può arrivare una notifica che sottolinea l’inutilità di aprire un ticket di assistenza, dato che il team IT ne è già a conoscenza ed è al lavoro per risolvere il problema. Altri esempio possono essere le notifiche inviate dalla piattaforma che includono suggerimenti per risolvere eventuali problemi tecnici: se si verificano scarse prestazioni in Wi-Fi, per esempio, all’utente verrà suggerito di avvicinarsi all’access point, o di utilizzare il cavo in quello specifico contesto. 

Ovviamente, per tenere sotto controllo tutti questi parametri la soluzione è in grado di interfacciarsi con piattaforme di terze parti, fra cui Ivanti, ServiceNow, Jira. E grazie a queste integrazioni, è in grado anche di prevedere i problemi, segnalandoli a chi di dovere prima che possano diventare gravi. 

Accelerare la trasformazione digitale con la piattaforma di Nexthink

Un altro ambito in cui la piattaforma di Nexthink può fare la differenza è nell’accelerazione della trasformazione digitale. Introdurre nuove applicazioni e flussi di lavoro può essere uno scoglio, almeno inizialmente, e per semplificarne l’adozione le notifiche di Nexthink possono suggerire agli utenti cosa fare in uno specifico contesto, come utilizzare i nuovi strumenti. Siemens, per esempio, l’ha adottato per facilitare il processo di trasformazione del workplace, mentre altre imprese ne hanno sfruttato il potenziale per semplificare il rollout di Windows 11 alla forza lavoro. Le possibilità sono ampie: come spiega Pizzini, è possibile sfruttarla per mitigare il rischio di attacchi informatici, o assicurare la conformità normativa. 

Nexthink e la sostenibilità

Alamo Pizzini, Senior Solution Lead Italia di Nexthink

La sostenibilità ambientale è un tema chiave per l’IT e la piattaforma di Nexthink può aiutare le aziende a migliorare le loro performance sotto questo profilo. Analizzando i dati telemetrici degli endpoint, infatti, la soluzione è in grado di suggerire ai team IT come gestire i dispositivi, segnalando quali possono ancora essere utilizzati senza problemi, qiali potrebbero continuare a esserlo a patto di venire aggiornati (aggiungendo RAM e i dischi fissi, per esempio) e quali invece non sono in grado di offrire prestazioni all’altezza ed è meglio sostituire, dato che rallenterebbero eccessivamente il lavoro di chi li utilizza. 

Un altro aspetto che può fare la differenza è la gestione delle licenze, spesso complicata nelle realtà più strutturate e con molti dipendenti. Tramite Nexthink è possibile monitorare l’utilizzo del software, capire se ci sono licenze acquistate ma non utilizzate, oltre che riallocare le licenze attualmente non utilizzate. 

In termini pratici. aiuta quindi anche ad abbattere i costi, permettendo di sfruttare al meglio i dispositivi presenti, offrendo un maggior controllo sulle licenze, ma anche riducendo significativamente i ticket di supporto, liberando quindi l’helpdesk da molti compiti. 

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