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venerdì, Set 11

La fotocamera più grande del mondo fa foto da 3.200 megapixel



Da Wired.it :

I suoi sensori saranno il cuore di un macchinario pronto per la metà del 2021 e destinato a esplorare i misteri dell’Universo

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(Foto: Jacqueline Orrell/SLAC National Accelerator Laboratory)

Hanno una risoluzione di ben 3.200 megapixel. Sono le prime fotografie digitali appena scattate dai sensori della fotocamera che sarà la più grande e potente del mondo e a cui stanno lavorando gli scienziati dello Slac National Accelerator Laboratory, laboratorio del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti. La fotocamera, una volta completato l’assemblaggio di tutti i suoi componenti previsto entro la metà del 2021, verrà installata nell’Osservatorio Vera Rubin in Cile. Il suo scopo? Esplorare i misteri ancora irrisolti dell’Universo.

I sensori di imaging, che saranno il cuore di questa straordinaria fotocamera, sono riusciti in questi primi test a scattare immagini digitali da 3.200 megapixel, le più grandi di sempre in una solo scatto. Talmente tanto grandi che sarebbero necessari 378 schermi Tv 4K ad altissima definizione per riuscire a visualizzarne una a grandezza naturale. Ma anche la loro risoluzione non è da meno: basta pensare che si riuscirebbe a vedere una pallina da golf a 24 chilometri di distanza.

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(Foto: Greg Stewart/SLAC National Accelerator Laboratory)

Il piano focale, raccontano i ricercatori, è in un certo senso simile a quello di una normale fotocamera digitale o di un cellulare: cattura la luce emessa o riflessa da un oggetto e la converte in segnali elettrici che vengono poi utilizzati per produrre l’immagine digitale. Tuttavia il piano focale della nuova fotocamera sarà un bel po’ più sofisticato.

È costituito da 189 sensori individuali (o dispositivi ad accoppiamento di carica, Ccd) che avranno una risoluzione di 16 megapixel ciascuno. Durante i test, i sensori sono stati raffreddati fino a -101,1 gradi, la temperatura operativa richiesta, riuscendo a scattare alcune foto, tra cui quelle di un broccolo, del team di ricercatori e di Vera Rubin, la scienziata da cui prende il nome l’osservatorio.

Una volta installata, la fotocamera avrà il compito di scattare immagini panoramiche dell’intero cielo meridionale (in 10 anni raccoglierà immagini di circa 20 miliardi di galassie) con una sensibilità mai vista finora. Basti pensare che suoi sensori saranno in grado di individuare oggetti 100 milioni di volte più deboli di quelli visibili ad occhio nudo (vale a dire riuscire a vedere una candela accesa a migliaia di chilometri di distanza).

I suoi dati, poi, andranno a far parte della Legacy Survey of Space and Time (Lsst), un catalogo che conterà più galassie di quante sono le persone sulla Terra, riuscendo quindi a far luce sui misteri dell’Universo, come la materia oscura e l’energia oscura. “Questi risultati sono tra i più significativi dell’intero progetto dell’Osservatorio Rubin”, ha dichiarato Steven Kahn, direttore dell’osservatorio dello Slac. “Il completamento della fotocamera Lsst e il successo dei suoi test sono un’enorme vittoria che ci permetterà di effettuare una ricerca dell’astrofisica senza precedenti”.

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[Fonte Wired.it]