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mercoledì, Set 18

La lotta contro i big del tech di Margrethe Vestager è a un punto di svolta


Per il commissario europeo alla concorrenza si annuncia una settimana di fuoco, tra udienze e sentenze che potrebbero cambiare il volto dell’Europa

Foto di Diarmuid Greene /Web Summit via Getty Images

Tutto in sette giorni. Si apre ufficialmente la settimana più intensa nella carriera politica di Margrethe Vestager, fresca di conferma nel ruolo di commissario Ue alla concorrenza, ora di fronte alla mannaia di un doppio procedimento giudiziario che potrebbe validare o distruggere un lavoro durato 5 anni.

L’ex vicepremier danese in quota Alde si è distinta nella scorsa legislatura per l’aggressiva battaglia legale condotta contro alcuni colossi della tecnologia, accusati di aver eluso il fisco e di essersi serviti di accordi con singoli stati membri ritenuti contrari alle regole comunitarie. Toccherà ora al tribunale dell’Unione Europea esprimersi sulla bontà dell’operato di Vestager, e l’esito potrebbe non essere affatto scontato.

La settimana che potrebbe cambiare l’Europa

Il primo appuntamento cerchiato in rosso sull’agenda del commissario alla concorrenza è quello di mercoledì 18 settembre, data in cui l’organo giurisdizionale con sede in Lussemburgo si occuperà del ricorso presentato da Apple.

La disputa tra Unione Europea e la compagnia di Cupertino risale al 2016, quando al termine di un’indagine durata oltre due anni, la Commissione stabilì l’obbligo per l’Irlanda di recuperare le tasse non versate nel paese dall’azienda produttrice di iPhone, tra il 2003 e il 2014, per la cifra record di 13 miliardi di euro (più un ulteriore miliardo di interessi). Secondo il dipartimento guidato da Vestager, i “benefici fiscali illeciti” concessi ad Apple dall’Irlanda si sarebbero configurati come dei veri e propri aiuti di stato, pratica considerata illegale nella legislazione dell’Unione Europea.

Il caso Apple contro Ue è certamente il più eclatante e mediaticamente ghiotto tra i sette aperti dalla passata commissione, ma anche quello più delicato dal punto di vista giudiziario. L’azienda fondata da Jobs, Wozniak e Wayne ha infatti dedicato al ricorso tempo e risorse, affidando l’appello all’avvocato esperto di diritto europeo Daniel Beard e annunciando la presenza in aula di alcuni tra i più alti dirigenti della compagnia, tra cui il direttore finanziario Luca Maestri.

A osservare da vicino gli sviluppi della vicenda, inoltre, ci sarà anche il dipartimento del tesoro americano, che non potrà comunque essere parte attiva del procedimento a causa di un’istanza respinta dalla Corte di giustizia.

Neanche il tempo di rifiatare e martedì 24 settembre toccherà ai primi due ricorsi in ordine di tempo, presentati contro l’antitrust europea da Fiat e Starbucks, che avrebbero goduto di aiuti di stato illegali rispettivamente in Lussemburgo e Olanda. Si tratterà questa volta di una sentenza, emessa dallo stesso tribunale d’appello dell’Unione Europea, la prima che entrerà nel merito dell’operato di Vestager da commissario.

Cosa succede dopo i ricorsi

Dalle udienze e dai verdetti emessi nei prossimi sette giorni dipenderà un bel po’ del futuro approccio dell’Unione Europea al tema della concorrenza.

La posizione assunta da Vestager nei confronti delle grandi multinazionali le è valso un discreto credito personale, prima che politico, ma una sconfitta legale contro Apple metterebbe a rischio la sua influenza nella nascente commissione, e con essa il prestigio della stessa compagine governativa europea.

In caso di successo, al contrario, la danese riceverebbe il definitivo via libera per altre iniziative di rilievo internazionale e tra i primissimi dossier presenti sulla sua scrivania figurano quelli riguardanti i presunti aiuti di stato a Ikea, Nike e all’azienda di packaging finlandese Huhtamäki.

 

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