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venerdì, Set 27

La matematica per trovare il parcheggio migliore


Servendosi di calcoli matematici, alcuni ricercatori sono riusciti a capire quale strategia si deve adottare per trovare il parcheggio migliore. Secondo il loro studio bisogna essere “prudenti”

parcheggio

Ti ritrovi a dover parcheggiare la macchina al centro commerciale di domenica pomeriggio? Niente panico. La matematica e alcuni semplici calcoli potrebbero aiutarti a trovare il parcheggio migliore. Parola di un team di ricercatori della Boston University e del Santa Fe Institute secondo cui quando stiamo cercando un posto, il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di raggiungere un giusto compromesso tra un parcheggio vicino a casa o per esempio all’ingresso di un negozio, senza però dover perdere troppo tempo alla ricerca di un posto più vicino. Lo studio è stato appena pubblicato sul Journal of Statistica Mechanics.

Per capire in che modo la matematica possa tornare utile nell’identificare il miglior parcheggio, il team di ricercatori, guidati dai due fisici Paul Krapivsky e Sidney Redner, hanno deciso di basare la loro analisi su un ipotetico parcheggio con una sola fila, e si sono concentrati su tre strategie di parcheggio: la strategia mite, nella quale il conducente tende a prendere il primo posto disponibile, preferendo parcheggiare il più rapidamente possibile (anche nell’eventualità che ci siano più vicini all’ingresso); la strategia ottimista, dove chi è alla guida preferisce andare direttamente all’ingresso e quindi, continua a girare per trovare il punto più vicino possibile. E, infine, la strategia prudente, nella quale si tende a non parcheggiare nel primo posto disponibile, nella speranza che ci sia almeno un parcheggio libero un po’ più vicino all’ingresso.

Servendosi di calcoli matematici e statistici, i ricercatori hanno poi cercato di valutare i vantaggi di ciascuna strategia. Ad esempio, hanno valutato la strategia mite paragonandola a un modello biologico che descrive come alcune molecole si attaccano alle estremità dei microtubuli, fornendo così la struttura alle cellule. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sull’aggiunta di un monomero Gtp (guanosintrifosfato) a un microtubulo che corrisponde a un parcheggio più a destra, mentre la partenza di un’auto corrisponde alla conversione di una molecola Gtp con una molecola Gdp (guanosina difosfato). Basandosi su questo modello e analizzando tutte le varie dinamiche, i ricercatori hanno concluso che la strategia mite è la meno efficace delle tre, in quanto “molti buoni parcheggi sono vuoti e la maggior parte delle auto vengono parcheggiate lontano dall’ingresso”.

Per determinare se la strategia ottimista o prudente fosse migliore, i ricercatori hanno introdotto una variabile di costo, vale a dire la distanza dal parcheggio dall’ingresso più il tempo impiegato alla ricerca di un posto libero. “In media, abbiamo osservato che la strategia prudente è meno costosa”, hanno concluso i ricercatori. “Pertanto, anche se la strategia prudente non consente al conducente di trarre vantaggio dalla presenza di parcheggi vicino all’ingresso, la continua ricerca che si verifica sempre nella strategia ottimistica supera questo vantaggio”.

Molte persone, quindi, potrebbero davvero cominciare a pensare che parcheggiare un po’ più lontano sia un compromesso accettabile per evitare di girare senza sosta nella folla a caccia di uno posto più vicino. Tuttavia questo, precisano i ricercatori, è un modello fisico “basato su poche variabili, a differenza dei modelli più complicati utilizzati negli studi su trasporti che considerano altri fattori, come i costi di un parcheggio, i limiti di tempo e così via”.

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