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giovedì, Mar 12

La mossa di Putin per rimanere al potere fino al 2036



Da Wired.it :

Dal Parlamento della Russia via libera a una modifica della Costituzione che azzera i mandati presidenziali e spiana all’ex Kgb la presidenza a vita

(Photo by Mikhail Svetlov/Getty Images)

È bastato un piccolo emendamento di un articolo della Costituzione per rendere più concreta l’eventualità che il presidente russo Vladimir Putin possa rimanere in carica fino al 2036. La Duma, il parlamento russo, e il Consiglio della federazione (la Camera alta) hanno dato il via libera a una legge che modifica il limite complessivo di due mandati per la carica di presidente.

Per permettere a Putin di ricandidarsi anche dopo il 2024 – scadenza del suo ultimo mandato – la legge è stata emendata in modo da “non impedire alla persona che ha ricoperto o ricopre la carica di presidente della Federazione russa, al momento dell’entrata in vigore della modifica, di partecipare come candidato alle elezioni presidenziali”. Detto diversamente: viene azzerato il conteggio dei mandati e Putin ha davanti a sé potenzialmente altri 12 anni di governo.

Come la Costituzione russa vuole, adesso la modifica della legge deve passare il vaglio della Corte Costituzionale, considerato quasi una formalità, e un referendum popolare a fine aprile, altrettanto scontato visto il grande consenso di cui Putin gode tra i cittadini russi.

Una legge ad personam

L’idea di azzerare il numero dei mandati porta la firma della deputata, fedelissima di Putin, Valentina Tereshkova, ex cosmonauta e prima donna nello spazio. Come riporta il sito Dw, la Tereshkova si è rivolta alla Duma dicendo: “Perché dobbiamo creare costruzioni artificiali? Perché dobbiamo continuare ancora a filosofeggiare?”. Come a voler sottolineare che un nuovo mandato presidenziale di Putin non sia assolutamente in discussione, anzi fa quasi parte dell’ordine naturale delle cose in Russia. A farle subito eco, è stato lo stesso presidente che ha accolto la proposta di modifica della legge costituzionale, sottolineando che “insieme, indipendentemente da tutte le altre questioni, siamo riusciti a fare molto per rafforzare il paese”. E poi, rimanendo sul vago, ha aggiunto: “Sono convinto che faremo molto meglio insieme, in ogni caso fino al 2024, e poi vedremo”.

Come ha sottolineato il Guardian, questa riforma interesserebbe pochi altri ex presidenti oltre a quello attualmente in carica. O meglio, uno solo, l’ex braccio destro di Putin, Dmitry Medvedev, il cui governo si è dimesso in blocco a gennaio.

L’opposizione ha protestato duramente, accusando Putin di voler estendere il proprio potere a vita. Alexei Navalny, uno tra i più noti oppositori politici del presidente russo, ha detto che, se riuscisse a farsi eleggere per altre due volte “Putin avrebbe 83 anni per il suo ultimo mandato, superando anche Joseph Stalin come permanenza al potere”.

Per Putin la Russia ha bisogno di un sistema politico che garantisca stabilità perché il paese ha esaurito “la sua quota di rivoluzioni e lo sviluppo deve seguire una logica evolutiva con un presidente che deve essere il garante della Costituzione”. Da abile politico, ha sottolineato, infine, come il tutto sia sottoposto al giudizio insindacabile della Corte costituzionale – “così da non contraddire i principi della Costituzione”, ha detto – e del popolo russo.

Un nuovo zar?

Un documentario della Bbc, diretto da Patrick Forbes, definiva Putin proprio così: il nuovo zar. Ed è difficile contraddire questa affermazione. L’ex agente del Kgb è al potere in Russia dal 1999. Nel 2004 è stato rieletto, per la seconda volta, esaurendo il limite dei due mandati consecutivi. Ma non è stata una vera uscita di scena perché si è fatto nominare primo ministro dal suo fedelissimo Dmitry Medvedev, diventato allora presidente. Altri quattro anni che gli hanno permesso di controllare la politica russa.

Poi, con un’altra riforma costituzionale ben congegnata (il mandato presidenziale è stato aumentato da 4 a 6 anni), è stato riconfermato alle elezioni nel 2012 e poi nel 2018. Da mesi gli osservatori si chiedevano come avrebbe fatto ad aggirare l’ostacolo dei due limiti di mandato consecutivi per arrivare a governare anche oltre il 2024. A gennaio, qualche ipotesi era trapelata e quella più quotata era di diminuire i poteri del presidente e rafforzare quelli del parlamento e del Consiglio di stato, organo che è presieduto da Putin ma fino ad oggi abbastanza in sordina e con un ruolo di secondo piano. La soluzione scelta è invece quella di azzerare il conteggio dei due mandati e ricandidarsi di nuovo come presidente.

Se tutto dovesse andare secondo i piani, come ha osservato Navalny, Putin sarebbe per longevità al potere secondo solo a Pietro il grande, che fu imperatore in Russia per 43 anni. Appunto, un nuovo zar.

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[Fonte Wired.it]