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mercoledì, Lug 07

La mozione per la cittadinanza italiana a Patrick Zaki è passata anche alla Camera



Da Wired.it :

La mozione chiede al governo di attivarsi per la liberazione dello studente dell’università di Bologna, detenuto in Egitto da un anno. La mozione è passata senza voti contrari, ma con l’astensione dei rappresentanti di Fratelli d’Italia

Manifestazione a Milano per Patrick Zaki, illegalmente detenuto in Egitto (Milano - Maurizio Maule, Ipa)
(foto: Maurizio Maule/Ipa)

Dopo la mozione già approvata al Senato, anche la Camera si è espressa favorevolmente sulla proposta di concedere la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna detenuto al Cairo da ormai un anno. Alla seduta di oggi, 7 luglio, 358 deputati hanno votato a favore e nessuno contro. Come al Senato, però, si sono astenuti i rappresentanti di Fratelli , secondo i quali concedere la cittadinanza sarebbe controproducente ai fini della liberazione del giovane.

Allo stesso modo di quella approvata al Senato lo scorso 14 aprile, la nuova mozione impegna il governo ad “avviare tempestivamente (…) le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick George Zaki la cittadinanza italiana e a “continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione”. Entrambi i compiti non sono affatto facili. Infatti il processo di verifica per concedere la cittadinanza, già lungo e complesso, potrebbe essere rallentato dal governo egiziano, così come possono essere osteggiate le attività di monitoraggio degli ambasciatori, svolgendo le udienze a porte chiuse come successo per l’ultima udienza del 3 giugno.

A questa complessità si deve aggiungere la mancata incisività del governo italiano nell’affrontare la questione. Nonostante la prima proposta relativa alla cittadinanza, approvata quasi 3 mesi fa, il governo ha continuato a usare una strategia basata su “cautela” e “dialogo” nel confronto con le autorità del regime che ha ucciso Giulio Regeni, occultando poi le prove, ostacolando le indagini della nostra magistratura, proteggendo i colpevoli e creando un finto documentario per screditarne la memoria. Una strategia che dopo un anno di detenzione di Zaki non ha ancora portato a nulla.

Con questa nuova mozione i deputati, le associazioni e le cittadine e i cittadini che chiedono la liberazione di Zaki sperano di vedere un cambiamento di passo da parte del governo. “Mi auguro che il voto di oggi serva per ottenere dal governo italiano un cambiamento di strategia” ha detto il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury che vuol dire cominciare a fare delle cose e smettere di farne altre. Bisogna ad esempio cessare di fornire armi a un regime repressivo come quello del Cairo e mostrare segni di protesta e di malcontento per la situazione complessiva dei diritti umani in Egitto”.





[Fonte Wired.it]