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domenica, Set 11

La Nebulosa di Orione vista dal telescopio spaziale James Webb in nuove immagini

da Hardware Upgrade :

Come sappiamo, il telescopio spaziale James Webb sta continuando a catturare immagini e dati dell’Universo che ci circonda. Recentemente abbiamo scritto per esempio delle immagini della Nebulosa Tarantola che gli scienziati potranno analizzare nei prossimi mesi per scoprire cosa è nascosto dietro la coltre di polvere. Anche stelle particolari come WR 140, con suoi anelli (quasi) circolari hanno attirato l’attenzione.

jwst nebulosa orione

Le prime immagini della Nebulosa di Orione (fonte)

Non potevano poi mancare i dati acquisiti grazie alla prima osservazione diretta di un esopianeta (HIP 65426 b) da parte del JWST. Nei prossimi giorni la NASA potrebbe rilasciare nuove immagini che sono state catturate nel corso delle scorse settimane e una delle più spettacolari potrebbe riguardare la Nebulosa di Orione conosciuta anche come M42, Messier 42 o NGC 1976. Un primo assaggio lo abbiamo già ora con l’arrivo delle prime immagini modificate che sono state pubblicate su Twitter da un astronomo amatoriale.

Il telescopio spaziale James Webb e la Nebulosa di Orione

L’agenzia spaziale probabilmente ne rilascerà di migliori nel prossimo futuro, come scritto sopra, ma intanto si può già capire a cosa potremo assistere grazie alle prime immagini mostrate in queste ore. In particolare è stato impiegato lo strumento NIRCam con lunghezze d’onda corte e lunghe.

Il merito di essersi focalizzati sulla Nebulosa di Orione è del programma Early Release Science (ERS) promosso tra gli altri dall’astrofisico Olivier Berne. Il telescopio spaziale James Webb non utilizzerà solamente NIRCam ma anche MIRI e NIRSpec per riuscire a raccogliere più informazioni possibili su questa zona di Spazio.

nebulosa di orione jwst

Le immagini in questa notizia sono state catturate solamente da NIRCam con i filtri F210M (rosso), F182M (verde) e F140MW (blu) per gli infrarossi a onda corta e F444W (rosso), F335M (verde) e F332W2 (blu) per quelli a onda lunga. In futuro ci sarà un’altra analisi della Nebulosa di Orione sviluppata grazie al telescopio spaziale James Webb. Questa sarà portata avanti da un altro team di ricerca che analizzerà una zona ancora più ampia sfruttando dodici filtri differenti rilevando anche i dati di emissione.

La Nebulosa di Orione si trova nella Via Lattea ed è distante 1500 anni luce dalla Terra. Questo dato è importante in quanto è la regione di formazione stellare più vicina al nostro Pianeta (a titolo di confronto la Nebulosa Tarantola è a 161 mila anni luce) con una magnitudo apparente di 4, rendendola piuttosto luminosa e visibile sin dall’antichità nella zona poco sotto la cintura di Orione. Qui si trovano anche le quattro stelle del Trapezio che sono state scoperte da Galileo Galilei all’inizio del 1600. Come scritto sopra, NASA, ESA e CSA dovrebbero pubblicare nuove immagini elaborate della nebulosa grazie al telescopio spaziale James Webb nel corso delle prossime settimane. Quasi sicuramente saranno spettacolari così come c’è molta attesa per le immagini dei “Pilastri della Creazione” che si trovano nella Nebulosa dell’Aquila.

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