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mercoledì, Mar 03

La next generation salva Sanremo 2021



Da Wired.it :

Il giorno dopo il debutto della 71esima edizione del Festival un dato colpisce più di altri: il pubblico non è mai stato così giovane. Boom nella fascia 15-24 anni. Merito di Gaia e dei Måneskin (che rimandano al mittente le accuse di plagio), di Madame a di Irama (che resta in gara ma con un video registrato)

Sanremo 2021, the day after: gli umori sembrano tiepidi, come la temperatura che sta scendendo. Gli ascolti della serata d’esordio non hanno eguagliato il record dello scorso anno: 11.176.000 di spettatori con il 46,4 per cento di share nel primo tempo (ovvero circa cinque punti in meno rispetto al 2020), 4.212.000 spettatori con il 47,8 per cento di share nella seconda parte (contro 5.697.000 e 56,2 per cento passati). Certo, i confronti non calzano esattamente a pennello: mesi diversi, una partita di mezzo (quella di ieri), forse la stanchezza delle persone di stare sempre davanti a uno schermo, che sia per lo smart working o per l’indigestione di serie nel passaggio da una zona rossa a una gialla. Ma tant’è.

Questi dati, però, ne nascondono altri più interessanti: stiamo assistendo al Festival con il pubblico più giovane della storia. Boom nella fascia 15-24 anni (+ 63 per cento). Che l’ha reso anche il più visto in diretta streaming (se si escludono gli eventi sportivi) e il più commentato sui social: 4.000.000 di interazioni nelle 24 ore (+ 31per cento rispetto al 2020, Twitter in particolare + 58 per cento e Instagram + 23). Complice di sicuro il cast. Perché accanto ai soliti noti sanremesi, da Orietta Berti in giù, l’edizione venti-ventuno ospita tra i big un bel po’ di rappresentanti della Next generation: under 25 che stanno provando a scrollarsi di dosso la peggiore delle etichette: senza avvenire.

Gaia (foto: ufficio stampa)

C’è Gaia Gozzi, sul palco solo Gaia, classe 1997, doppio passaporto: italiano e brasiliano, accento emiliano. La gavetta per lei sono i talent, sia X Factor nel 2016 sia Amici di Maria De Filippi nel 2019. Con il suo new latin pop ha tutte le carte in regola per diventare la versione made in Italy di Rosalia, che non è una popstar usa e getta, ma, benedetta dagli dei della musica, ha iniziato il 2021 duettando con Billie Eilish per la colonna sonora di Euphoria. Insomma, Gaia è brava per davvero e a Sanremo, nella seconda serata, porta Cuore amaro, che è una dichiarazione d’amore a se stessa. C’è Irama, pseudonimo di Filippo Maria Fanti. Venticinque anni, la passione precoce per Francesco Guccini e Fabrizio De André, un bell’esordio a Sanremo Giovani nel 2016, la vittoria di Amici di Maria De Filippi nel 2017 e l’apertura dei concerti di Laura Pausini. Poi, la vetta delle classifiche. In queste ore non si parla che di lui, perché il suo Festival sarebbe potuto finire prima ancora di iniziare. Due dei componenti del suo staff sono risultati positivi al tampone molecolare, dunque, da protocollo, il musicista dovrebbe andare in quarantena e rinunciare alla gara. Ma, oggi in conferenza stampa, Amadeus ha annunciato che avrebbe chiesto agli altri 25 big il permesso di cambiare il regolamento e far partecipare Irama con la registrazione delle prove. Permesso accordato.

Madame (foto:ufficio stampa)

C’è Madame, al secolo Francesca Calearo da Creazzo (Vicenza), che è la meglio gioventù della scena urban. Diciannove anni compiuti a gennaio, viene scritturata dalla Sugar Music quando ne ha 16. Con il singolo Schiccherie conquista tutti, compresi Ensi, Marracash e Night Skinny, con i quali collabora. Sul palco dell’Ariston porta Voce, scritta insieme a Dardust e a Enrico Botta. La prima classifica provvisoria non la premia, è solo undicesima. Ma in radio farà le faville che merita.
C’è anche Fulminacci, pseudonimo di Filippo Uttinacci. Ventitreenne, romano, esordisce nel mondo della musica dopo una toccata e fuga nella recitazione. Il primo palco è subito quello del Concerto del Primo Maggio. Il primo album d’inediti è il volano per la partecipazione alla 71esima edizione del Festival di Sanremo, dove canta Santa Marinella, tratta da una storia vera. 

Damiano dei i Måneskin (fotogramma)

Ci sono i Måneskin, 81anni in quattro e già capaci di prendersi il palco dell’Ariston: con Zitti e buoni sono più sciolti dei colleghi navigati. Travolgenti, sicuri, dannatamente bravi. Accusati di plagio sui social, rimandano le accuse al mittente e vanno avanti per la loro strada. E pensare che solo nel dicembre del 2017 arrivavano secondi a X Factor (oscurando il primo classificato, che nemmeno ci ricordiamo più). Da loro ti aspetti acerbità e sregolatezza, invece trovi rigore maturo e genio.
E c’è Emanuele Caso: nome di battaglia Random, classe 2001, un solo album in studio e numeri da capogiro su Spotify (il suo brano di maggior successo, Chiasso, per esempio, ha totalizzato fino a oggi oltre 84.600.000 ascolti, oltre a essere certificato doppio platino re aver aggiungendo la terza posizione nella classifica FIMI). Sanremo è il grande debutto: con il pezzo Torno a te chiude la seconda serata.

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[Fonte Wired.it]