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martedì, Feb 02

La nuova mini-Luna della Terra ci sta lasciando



Da Wired.it :

È il momento dei saluti: l’oggetto celeste 2020 SO, la cosiddetta mini-Luna entrata nell’orbita del nostro pianeta lo scorso 8 novembre si sta allontanando e a marzo sarà completamente fuori dalla nostra orbita

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(foto: Arek Socha via Pixabay)

Asteroide o detrito spaziale? Ancora non lo sappiamo con certezza assoluta, anche se la nuova mini-Luna entrata nell’orbita della Terra, l’oggetto celeste identificato dalla sigla 2020 SO, è probabilmente un relitto lasciato da un vecchio razzo degli anni ’60 e fluttuante nello spazio da 54 anni. Una cosa è certa: quest’oggetto, nella nostra orbita dall’8 novembre scorso, ci sta lasciando: il 2 febbraio 2021 è stata l’ultima occasione per rilevarlo, dato che si è trovato a circa 220mila chilometri dalla Terra, mentre nel mese di marzo 2021 non sarà più soggetto alla gravità terrestre e abbandonerà il nostro pianeta.

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(foto: Nasa/Jpl-Caltech

Perché una mini-Luna

La presenza di questa mini-Luna, seppure molto rara, non è anomala. La gravità terrestre, infatti, può catturare temporaneamente oggetti celesti, come asteroidi, che vengono chiamati mini-Lune proprio perché come la nostra Luna orbitano intorno a un corpo celeste diverso da una stella. Nel febbraio 2020 (un anno fa) è stato il caso della mini-Luna chiamata 2020 CD3 – in tutto la seconda scoperta fino al 2020 – di dimensioni comprese fra 1,9 e i 3,5 metri, come un’automobile. Prima di questa c’era stata (o almeno noi siamo riusciti a osservare) soltanto la mini-Luna 2006 RH120, rimasta vicina alla Terra dal settembre 2006 al giugno 2007.

La nuova mini-Luna: asteroide o detrito?

Ed ora siamo al terzo caso, quello di 2020 SO. Il corpo celeste è stato identificato il 17 settembre dal telescopio Pan-Starrs1 nelle Hawaii come oggetto near-Earth, la cui orbita può intersecare quella della Terra. Inizialmente, in base alle dimensioni stimate, dai 4 ai 12 metri di diametro, gli astronomi avevano ipotizzato che si trattasse di un piccolo asteroide. Rilievi di poco successivi hanno portato a pensare che invece 2020 non sia un asteroide ma un oggetto artificiale: questo a causa di alcune caratteristiche nel suo moto, ad esempio la bassa velocità rispetto alla Terra.

Per capire meglio la natura dell’oggetto, gli astronomi del Pan-Starrs1 insieme ad altri gruppi in tutto il mondo hanno svolto ulteriori osservazioni e attraverso una misurazione indiretta hanno scoperto che il rapporto fra la massa e la superficie di 2020 SO è molto basso e ciò indica che probabilmente si tratta di un corpo cavo (come appunto il resto di un veicolo spaziale) più che di un oggetto denso e compatto.

2020 SO: le prove

Gli scienziati sono propensi a pensare, come spiega la Nasa, che si tratti di uno stadio del razzo Atlas-Centaur, utilizzato nel settembre 1966 per spedire la sonda lunare Surveyor 2 (che poi fallì l’atterraggio e si schiantò sulla Luna). Il razzo raggiunse un’elevata velocità, vicina a quella di fuga dal campo gravitazionale terrestre, necessaria per portare il carico nello spazio a distanza sufficiente dalla Terra. A causa di velocità così alte questo e altri frammenti di razzi sono rimasti nel Sistema solare. Studiando la traiettoria e propagandola indietro nel tempo, come spiega l’Istituto nazionale di astrofisica, risulta che l’oggetto si trovava nei pressi della Terra nel 1966. Una conferma di quest’ipotesi è arrivata poi all’inizio di dicembre 2020 dalle osservazioni di due gruppi di astronomi, secondo cui la luce solare riflessa da 2020 SO è compatibile con quella che ci si può aspettare dalla superficie metallica di un razzo non giovanissimo, che è stato 54 anni nello spazio.

Oggi, dopo queste varie scoperte e dopo l’ultimo flyby (il passaggio ravvicinato) di 2020 SO a 220mila chilometri, l’oggetto è destinato ad allontanarsi e a lasciarci nel marzo 2021. Ma probabilmente non sarà l’ultima mini-Luna che osserveremo.

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[Fonte Wired.it]