La società giapponese Takara Tomy ha presentato per il mercato giapponese un gadget che è andato esaurito già in fase di preordine: è una Poké Ball a grandezza naturale che funziona proprio come un tamagotchi. Si potrà dunque schiudere un uovo e ottenere un Pokémon da accudire e intrattenere, proseguendo poi nell’attività di allevatore cercando di interagire con tutte le altre creature disponibili (sono circa 150) così da completare il Pokédex come da tradizione per tutti i giochi dei Pokémon.
La forma e anche le dimensioni sono proprio quelle di una Poké Ball a grandezza naturale ovvero una sfera che può essere afferrata comodamente a una mano. C’è però anche un display a colori e ci sono pulsanti per poter interagire con il videogame. Lo scopo è quello di prendersi cura di uno dei sette Pokémon starter a disposizione tra Pikachu, Eevee, Sprigatito, Fuecoco, Quaxly, Lucario e Sylveon. Si può farli giocare, si può farli lottare tra loro per farli diventare più forti e si può anche lavarli. La chicca è che accarezzando la Poké Ball si può accarezzare virtualmente anche il mostriciattolo, per accrescere l’amicizia e l’affetto. Oltre alle sette creature già citate, ce ne sono 150 da incontrare e con le quali interagire, ma con effetti e animazioni più ridotte rispetto agli starter, che sono i soli a emettere anche suoni. Il prezzo è di 7480 yen, ovvero circa 43 euro al cambio. Ok, tutto molto bello, ma come mettere le mani su questo piccolo gioiello?
Il produttore Takara Tomy ha pubblicato la pagina ufficiale del prodotto e c’è anche la lingua inglese, idioma che viene supportato anche nel giocattolo. Tuttavia, al momento risulta disponibile soltanto in Giappone e peraltro è esaurito ovunque nonostante si sia soltanto nella fase di prenotazione, con l’uscita ufficiale programmata per il prossimo 11 ottobre. Sicuramente verranno prodotti altri lotti, che potranno anche giungere da noi grazie ai vari store di importazione, a meno di non capitare nel Sol Levante per viaggio di piacere o lavoro (e trovarne un esemplare).
