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martedì, Nov 12

La posizone di Goldman Sachs su Apple Card e algoritmi sessisti


Ieri l’accusa di sessismo mossa nei confronti di Goldman Sachs, o meglio verso i suoi sistemi informatici, in relazione ai limiti di spesa imposti agli utenti che richiedono Apple Card. La vicenda non è sfuggita al radar del New York Department of Financial Services che ha immediatamente avviato un’indagine per far luce sulla dinamica.

Apple Card e limiti di spesa: interviene Goldman Sachs

Oggi arriva la posizione ufficiale della banca d’affari. Goldman Sachs interviene su Twitter con un comunicato che riportiamo qui sotto in forma tradotta. In estrema sintesi, non si esclude che gli algoritmi impiegati per stabilire il tetto massimo della spesa possano essere viziati da comportamenti non in linea con quanto ci si aspetterebbe. Ad ogni modo viene sottolineato che, al momento della richiesta per l’emissione della carta di credito, l’istituto non è a conoscenza del genere né dello stato civile.

Vi abbiamo ascoltati. Le vostre preoccupazioni sono importanti per noi e le valutiamo in modo molto serio.

Non abbiamo mai e mai prenderemo decisioni basate su fattori come il genere. Infatti, non conosciamo il vostro genere né lo stato civile durante il processo di richiesta per Apple Card.

Siamo impegnati affinché il nostro processo che stabilisce il credito sia equo. Insieme a una terza parte lo stiamo controllando per prevenire comportamenti non intenzionali e le loro conseguenze.

Alcuni dei nostri clienti ci hanno comunicato di aver ricevuto parametri di credito inferiori rispetto a quelli attesi. In molti casi è perché le loro carte esistenti sono tessere aggiuntive collegate all’account primario del coniuge, il che potrebbe costituire una limitazione per il richiedente. Il processo che stabilisce il credito di Apple Card non è a conoscenza del vostro stato civile al momento della richiesta.

Se pensate che la disponibilità non rispecchi in modo adeguato la cronologia del vostro credito e vi trovate in una situazione di questo tipo, vogliamo saperne di più. Sulla base delle informazioni aggiuntive che potremmo chiedervi, rivaluteremo il parametro.

La denuncia è stata ripresa da un altro volto noto della storia Apple: il co-fondatore Steve Wozniak che si è unito al coro di protesta affermando di aver notato la stessa identica anomalia.





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