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Il calcio è solo il primo sport che potrà beneficiare di questa tecnologia. Quasi tutti le discipline possono trarre valore dalla creazione di gemelli digitali e Genius spera di fare presto breccia anche nel basket e nel football americano.

Ma per quanto possa sembrare intrigante introdurre i gemelli digitali nel calcio, Dragon può davvero porre rimedio ai problemi legati fuorigioco? In fondo, i disguidi costanti con i precedenti sistemi Var non hanno ispirato grande fiducia nella tecnologia di motion capture tra i principali attori del calcio e tra i tifosi.

Genius afferma di aver testato Dragon in diversi formati e per diversi anni, sia nella Premier League che in altre sedi. L’azienda si avvale di diversi analisti interni che proiettano i dati di tracking in un formato video, quindi analizzano fotogramma per fotogramma il contenuto per individuare eventuali discrepanze. Questo consente al team di riqualificare continuamente i modelli fino a eliminare, in teoria, gli errori.

Gli input di Dragon sono stati confrontati con i sistemi di rilevamento e Var per convalidarne l’accuratezza. Ma sono stati anche certificati manualmente: gli ingegneri della società hanno dedicato molte ore ai vari stakeholder del settore sportivo (allenatori, giocatori, dirigenti), analizzando azioni complesse e confermando la bontà dei risultati del sistema. Ogni cliente di Dragon inoltre potrà contare anche su team interni che esaminano il sistema e ne convalidano i risultati.

Lo abbiamo fatto con gruppi come la Fifa, con cui abbiamo effettuato test approfonditi – spiega D’Auria –. Il sistema Dragon è convalidato dalla Fifa. I giocatori indossano un sistema Vicon [motion capture], noi li seguiamo e confrontiamo i set di dati alla ricerca di errori. Abbiamo affrontato cinque o sei operazioni di questo tipo“.

Sia i rappresentanti di Genius che quelli della Premier League hanno rifiutato di fornire a Wired informazioni o risultati specifici sui test – affermando che i confronti con i precedenti sistemi di motion capture sono difficili a causa delle differenze nella quantità e nella qualità dei dati creati –, oltre a indicazioni su quanto sia più accurata la tecnologia rispetto al Var.

Naturalmente, la vera valutazione sarà fatta da tifosi e giocatori, che dovranno vedere Dragon in azione per capire se il sistema fa davvero la differenza. Ma quando in questa stagione arriverà la prima chiamata di fuorigioco semiautomatico, ricordate che non sarete di fronte a una vecchia configurazione presentata in modo diverso, ma della prossima generazione di motion capture, che gli operatori del settore sportivo e della comunità dell’intelligenza artificiale osserveranno con attenzione.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.



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