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venerdì, Mar 19

La realtà aumentata di Facebook passerà dai nostri polsi



Da Wired.it :

Dentro il laboratorio del colosso tech si vuole disegnare una nuova human-computer interaction, con l’obiettivo di tradurre gli impulsi elettrici dei motoneuroni che arrivano alla mano in comandi digitali utilizzabili per controllare le funzioni di un dispositivo

(foto: Facebook Reality Labs)

Facebook Reality Labs (Frl) Research sta costruendo un’interfaccia per la realtà aumentata intuitiva per interagire con gli occhiali always-on che passerà proprio dagli impulsi neuronali che arrivano ai nostri polsi. Il social network ha svelato i suoi lavori alla stampa spiegando che il nuovo obiettivo nella human-computer interaction (Hci) farà sì che non si dovrà scegliere tra i dispositivi e il mondo che ci circonda, ma piuttosto procedere in un’ottica di progressiva integrazione.

Gli occhiali, infatti, metteranno per la prima volta l’uomo al centro dell’esperienza proponendo una realtà digitale in tre dimensioni per aiutare gli utenti a comunicare, navigare, imparare, condividere ed eseguire azioni nel concreto. Affinché questa interazione uomo-macchina funzioni, i ricercatori hanno messo a punto prototipi che tramite l’Emg (o elettromiografia) usano dei sensori per tradurre gli impulsi elettrici dei motoneuroni trasmessi dal midollo spinale al polso fino alla mano in comandi digitali utilizzabili per controllare le funzioni di un dispositivo. Così l’interazione avviene semplicemente con il gesto della mano.

Il processo funziona anche grazie all’intelligenza artificiale che cerca di dedurre le informazioni di cui l’utente ha bisogno o le attività che potrebbe fare in diversi contesti e gli propone così un insieme di scelte su misura. Con lo strumento di input si potrà operare una scelta come cliccare su un pulsante virtuale e sempre disponibile tramite un leggero movimento delle dita. Uno strumento pensato, in realtà, già sei anni fa quando è stata fondata Frl Research (diventata poi Oculus Research).

 

The intelligent click

Facebook ha chiamato tutto questo click intelligente. “Ciò che stiamo cercando di fare con le interfacce neurali è consentire alle persone il controllo diretto della macchina grazie ai segnali del sistema nervoso periferico, ossia dei nervi al di fuori del cervello responsabili del movimento delle mani e delle dita“, spiega Thomas Reardon, Director of Neuromotor Interfaces di Frl, che si unito al team quando Facebook ha acquisito CTRL-Labs nel 2019.

Il clic intelligente consente di compiere azioni altamente contestualizzate con pochissimi attriti, perché l’interfaccia mostra le informazioni più rilevanti in base alla storia dell’utente e alle sue scelte personali, consentendo di agire con gesti di input minimi e senza alcun sforzo o distrazione: i microgesti, infatti, non distoglieranno la persona da suoi pensieri o movimenti. I segnali che passano dal polso sono talmente chiari che l’Emg può dedurre movimenti minimi delle dita anche solo di un millimetro.

(foto: Facebook)

 

Emoji tattili

Mentre gli input privi di attriti, come lo schiocco delle dita, ci consentiranno di interagire con le interfacce adattive, c’è anche bisogno di un modo per chiudere il ciclo di retroazione e consentire al sistema di comunicare nuovamente con l’utente rendendo così gli oggetti virtuali tangibili. È qui che entra in gioco il tatto: “questo senso ci consente di imparare a usare strumenti e controlli raffinati. E Il braccialetto è solo l’inizio”, sostiene Sean Keller, Science Director di FRL Research.

Le tecnologie tattili potrebbero imparare anche a trasmettere emozioni diverse, diventando così emoji tattili“, fa eco Nicholas Colonnese, Science Manager di Frl Research. “Nel contesto giusto, diversi tipi di feedback tattili potrebbero corrispondere a diverse emoji popolari che riuscirebbero a vivacizzare in modo innovativo le comunicazioni sociali“. In altre parole il meccanismo si basa su un feedback tattile reciproco fra l’utente e il dispositivo.

I ricercatori hanno infatti spiegato che la scelta del polso non è casuale: questa parte del corpo è pratica per indossare un accessorio e vicina alle mani e consente quindi una maggiore capacità di controllo nella realtà aumentata. Al momento nel laboratorio si stanno studiando una serie di prototipi per esplorare le tecnologie tattili del braccialetto. Uno si chiama Bellowband (un braccialetto morbido e leggero con otto soffietti pneumatici distribuiti sulla sua superficie) e un altro Tatsbi (formato da sei attuatori vibrotattili e da un nuovo meccanismo di compressione del polso).

Fra etica e potenzialità

Facebook sottolinea dal principio che tutta questa tecnologia deve esser costruita tenendo conto della privacy, della sicurezza e della protezione, dando alle persone modi significativi per personalizzare e controllare la loro esperienza di realtà aumentata. Certo è che va trovata la quadratura del cerchio riguardo i rischi, come creare confini chiari e significativi fra le persone e propri dispositivi. Per questo la ricerca tecnologica deve affrontare importanti questioni neuroetiche. Dal laboratorio c’è però la volontà di applicare principi di innovazione responsabile anche attraverso l’attiva collaborazione con accademici esperti di etica.

Tutto questo va verso un unico obiettivo: non doversi trovare in futuro a scegliere fra mondo virtuale e mondo reale. Per farlo, il passo che il social network vuole compiere, come spiegano gli esperti, è passare dal concetto di personal computer a quello di personalized computer. In questo senso si vuole mettere l’essere umano al centro. E immaginare così un domani dove, ad esempio, si potrà scrivere senza avere una tastiera fisica, ma semplicemente tramite il movimento delle mani.

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[Fonte Wired.it]