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giovedì, Ott 15

La Regione Veneto non sta usando l’app Immuni



Da Wired.it :

Mentre il numero dei contagi cresce in tutta il Corriere del Veneto ha scoperto che la regione di Zaia per mesi non ha caricato i dati dei propri casi positivi sulla piattaforma di contact tracing, rendendola inutile

(foto: Stefano Guidi/Getty Images)

L’applicazione sviluppata dall’Italia per combattere il coronavirus, Immuni, nella regione Veneto finora non è stata operativa. Lo ha riferito il Corriere del Veneto il 14 ottobre, segnalando l’inutilizzo dell’app di contact tracing opera della società Bending Spoons. L’articolo del Corriere prende le mosse da una telefonata al servizio di igiene dell’Aulss (il nome con cui vengono chiamate le Asl in Veneto) di Padova da parte di un uomo con tampone positivo, a cui è stato detto che “in questa regione l’app non funziona perché gli operatori sanitari non immettono i dati nel sistema”.

Gli operatori delle Aulss, infatti, non hanno mai caricato sulla piattaforma di Immuni i codici dei positivi al coronavirus nella regione e quindi non sono mai scattate le segnalazioni – anonime e automatiche – agli utenti dell’app entrati in contatto con essi. Secondo i dati forniti dall’applicazione, tra giugno e settembre 2020 in Veneto è stato registrato un solo caso di contagio dagli utenti dell’app: e alla fine settembre la piattaforma era stata scaricata da oltre mezzo milione di veneti (in altre regioni con numeri simili di download, le segnalazioni erano state molte di più).

In un comunicato diffuso dalla Regione Veneto per rispondere alla notizia, si legge che gli esperti dell’ente territoriale hanno diversi dubbi sull’utilità di Immuni e sulla definizione di “contatto stretto” stabilita dall’app, e prima ancora dal ministero della Salute, quella in base al quale l’app dirama la notifica della potenziale esposizione a un infetto: “L’app Immuni non fornisce informazioni relative al soggetto positivo con cui si è venuti a contatto, al luogo del contatto o alle caratteristiche del contatto (contatto protetto, utilizzo di mascherine, presenza di una barriera protettiva tra i due soggetti, luogo all’aperto o al chiuso, etc.). Inoltre, in considerazione delle attuali norme di prevenzione vigenti e diffuse in tutto il contesto comunitario ed in particolare con riferimento all’obbligo di utilizzo della mascherina in tutti i luoghi all’aperto e al chiuso, l’eventuale contatto registrato dall’app Immuni non si configura in senso assoluto come contatto stretto”. 

La Regione ha inoltre aggiunto che, per “evitare di sottoporre a quarantena preventiva un soggetto individuato dall’app Immuni senza possibile valutazione del profilo di rischio” è in corso “un confronto con le altre regioni e con il ministero della Salute per definire un protocollo operativo condiviso”. Tuttavia, nonostante le polemiche, i vertici sanitari della regione hanno emesso una nota per confermare che la situazione dovrebbe risolversi a partire da lunedì 19 ottobre. Francesca Russo, della direzione Prevenzione e sicurezza alimentare e veterinaria, ha assicurato che invierà “una lettera” alle Aulss per spiegare ciò che i Sisp (ossia gli uffici del Servizio igiene e sanità pubblica) “devono fare”. Nel frattempo, il numero dei contagi di Covid-19 continua a crescere: solo nella giornata di oggi 15 ottobre sono stati registrati 600 nuovi positivi in Veneto.

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[Fonte Wired.it]