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giovedì, Mag 13

La salute mentale dei moderatori europei di Facebook non è tutelata a sufficienza



Da Wired.it :

Così ha testimoniato una collaboratrice di Menlo Park davanti a una commissione irlandese, spiegando che invece di psicologi professionisti Facebook manda i suoi moderatori da “wellness coach” che propongono rimedi improbabili

(foto: Ilana Panich-Linsman for The Washington Post via Getty Images)

Facebook è nuovamente sotto i riflettori per il trattamento dei suoi moderatori di contenuti. Una collaboratrice della piattaforma ha testimoniato alla commissione parlamentare irlandese affermando che il colosso di Menlo Park non s’impegna abbastanza per tutelare i suoi lavoratori che hanno il compito di setacciare Facebook rimuovendo i contenuti violenti e inquietanti.

Secondo la testimone, i moderatori non dipendenti non hanno accesso alle risorse per la salvaguardia della salute mentale che Facebook mette a disposizione dei suoi lavoratori. Facebook metterebbe a disposizione una consulenza di un’ora e mezza a settimana tenuta da “wellness coach” che non sarebbero affatto professionisti della salute mentale, né tantomeno adeguatamente attrezzati per aiutare i moderatori a elaborare i contenuti traumatici di cui si occupano. Nella testimonianza è emerso, ad esempio, che questi coach del benessere suggeriscono come cura per lo stress post-traumatico,attività come la pittura o il karaoke.

Quei contenuti sono orribili, influenzerebbero chiunque”, ha detto la testimone in una conferenza stampa dopo l’udienza. “Nessuno può stare bene dopo aver visionato violenza esplicita dalle sette alle otto ore al giorno”.

Facebook però ha negato tutto, affermando di essere “impegnato a collaborare con i nostri partner per fornire supporto” ai suoi moderatori. “Tutti coloro che esaminano i contenuti per Facebook seguono un programma di formazione approfondito sui nostri standard comunitari e hanno accesso al supporto psicologico per veder garantito il loro benessere”, ha commentato a Engadget il portavoce di Facebook. “In Irlanda, questo include il supporto in loco 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con professionisti formati e l’accesso all’assistenza sanitaria privata sin dal primo giorno di lavoro. Stiamo anche impiegando soluzioni tecniche per limitare il più possibile la loro esposizione a materiale potenzialmente esplicito. Questa è una questione importante”, ha continuato il portavoce della società.

Facebook, infatti, ha effettuato importanti investimenti nel campo dell’intelligenza artificiale per alleggerire il carico di lavoro che grava sulla salute mentale dei suoi moderatori. Menlo Park, nel 2020, ha già accettato di pagare un risarcimento di 52 milioni di dollari ai moderatori negli Stati Uniti che hanno affermato che il loro lavoro gli aveva causato una forma di stress post traumatico e altri disturbi di salute mentale.

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[Fonte Wired.it]