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La Sardegna approva la legge sul fine vita, è la seconda regione in Italia dopo la Toscana

da | Set 18, 2025 | Tecnologia


La Sardegna approva la legge sul fine vita. Dopo la Toscana, l’isola è la seconda regione italiana a dotarsi di una normativa specifica sul suicidio medicalmente assistito. Il Consiglio regionale ha dato il via libera al testo con 32 voti favorevoli, 19 contrari e un’astensione al termine di un dibattito intenso che ha messo in luce divisioni non soltanto tra maggioranza e opposizione, ma in alcuni casi anche all’interno dei singoli schieramenti.

Il contenuto della legge sarda sul fine vita

Il testo, ispirato al modello elaborato dall’associazione Luca Coscioni, nasce con l’obiettivo di offrire un quadro regolato e sicuro a chi intende ricorrere al suicidio medicalmente assistito. Mira quindi a tradurre in prassi concreta ciò che la Corte costituzionale ha stabilito con la sentenza 242 del 2019 legata al caso di Dj Fabo.

La legge prevede che le prestazioni mediche siano gratuite e garantite dal servizio sanitario regionale. Una commissione multidisciplinare permanente, affiancata dal comitato etico competente per territorio, avrà il compito di verificare se siano presenti i requisiti stabiliti dalla Consulta. Nello specifico i criteri includono la presenza di una malattia irreversibile, la dipendenza da trattamenti vitali, sofferenze fisiche o psicologiche ritenuto intollerabili e la piena capacità del paziente di decidere liberamente e consapevolmente. Una volta accertata la legittimità della richiesta, il paziente potrà procedere all’auto-somministrazione del farmaco in ospedale, hospice o, se lo desidera, anche a casa propria sotto la supervisione di un medico dell’azienda sanitaria competente. La legge definisce anche gli stessi tempi della Toscana per ogni fase del percorso al fine di evitare ritardi o iter burocratici troppo lunghi.

L’unico precedente italiano è la Toscana

Il provvedimento sardo segue l’esperienza della Toscana. L’11 febbraio scorso il consiglio regionale ha approvato la prima legge regionale che regola esplicitamente il suicidio medicalmente assistito, basandosi anch’essa sulla proposta di iniziativa promossa dall’associazione Coscioni. La versione toscana è stata anche modificata in commissione sanità per assicurarsi che rispondesse ai requisiti costituzionali, come richiesto dalla sentenza della corte costituzionale del 2019.

Secondo la legge toscana, il percorso per accedere al suicidio assistito deve concludersi entro 37 giorni. Il paziente presenta la richiesta al direttore dell’azienda sanitaria che attiva una commissione composta da sei specialisti: un neurologo, uno psichiatra, un infermiere, un anestesista, uno psicologo e un palliativista, più un esperto della patologia specifica del paziente.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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