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mercoledì, Nov 25

La settimana bianca non può essere considerata una priorità in questo momento



Da Wired.it :

Un nuovo fronte si è alzato contro il governo dei lockdown: quello di chi guadagna con la stagione sciistica, legata a doppio filo al funzionamento degli impianti. Ma adesso non ci sono alternative al divieto di vacanze sulla neve

Prima venne il pubblico negli stadi, poi furono i calcetti, a ruota toccò alle palestre, oggi è il turno degli impianti sciistici. In questo autunno di pandemia e di tutto quello che ne consegue in termini di divieti di contatto e spostamenti, lo sport e il mondo che vi ruota attorno ne sono usciti con le ossa rotte. Non si può fare praticamente nulla in giro per l’ se non attività sportiva personale come una corsetta nel parco o una partita di squash contro il muro di casa. E il settore è in totale crisi. Mentre le temperature si abbassano e le montagne tornano a prendere confidenza con la neve, in questi giorni si è aperto però un nuovo fronte di discussione tra governo, regioni e categorie professionali: quello delle piste da sci. Un tema più delicato di altri, perché quello degli impianti è un macromondo che si lega a doppio filo all’industria turistico-alberghiera. E che ha dunque un peso economico molto forte nel paese.

Stiamo studiando un’iniziativa a livello europeo per prevenire le vacanze sulla neve”, ha sottolineato il premier Giuseppe Conte, con il governo che si fa dunque promotore di una linea dura per le vacanze natalizie. Si è capito che proseguire con il lockdown è la via più semplice per contenere il contagio. Per quanto i bagordi estivi della popolazione italiana abbiano poco a che vedere con il disastro che stiamo (di nuovo) vivendo, dal momento che il vero problema è arrivato a settembre, quando l’Italia si è fatta trovare impreparata in termini di tracciamento del virus e di capienza sanitaria, certamente oggi non si vuole ridare un liberi tutti, per evitare che una situazione già difficile e in via di normalizzazione possa nuovamente sfuggire di mano. Niente settimana bianca allora: una notizia che ha scosso un’industria già in ginocchio a causa di un anno a base di zero turismo, a parte una breve parentesi estiva. Per dirne una, l’annullamento della stagione sciistica in Lombardia porterà una perdita di un miliardo di euro. 

Eppure, difficile pensare ad alternative. Certo, il dibattito sugli sci non deve essere declassato a capriccio di una fetta di popolazione incapace a rinunciare al proprio svago e alle proprie vacanze. Il punto non è questo, ma i migliaia di lavoratori coinvolti nel settore e che ora andranno a rimpolpare l’enorme esercito di chi uscirà con le ossa rotte da questo 2020. Ma appunto, proprio perché questo è lo stato delle cose per tutti, immaginare una deroga per la settimana bianca sembra l’ultima delle opzioni coerenti. Non c’è settore economico che oggi se la passi bene in Italia, ma questo non significa che tutti debbano ricevere lo stesso trattamento degradante; proprio per questo, in una scala di priorità, le vacanze sulle neve non possono che finire in fondo. 

Come si potrebbe pensare di dare il semaforo verde alla settimana bianca mentre, per esempio, le scuole italiane continuano a restare chiuse? Sarebbe una presa in giro, un controsenso. Probabilmente, nella scala delle priorità la riapertura degli impianti sciistici si posiziona persino dietro alla concessione del diritto a passare il Natale insieme. In un anno terribile, per molte persone il 25 dicembre può essere una boccata di ossigeno, una fuga momentanea dallo stress collettivo che, come hanno sottolineato numerosi studi, ha investito milioni di persone. E soprattutto, l’ok al Natale darebbe una spinta notevole ai consumi, in quello scambio di regali che sarebbe una manna dal cielo per i milioni di commercianti che oggi hanno ancora le serrande abbassate. 

Il che non significa che sia giusto approvare cenone familiare. È doloroso ammetterlo, ma anche questa non può essere considerata una priorità, perché oggi la priorità è tenere duro il più possibile in questa condizione di isolamento collettivo per poter tornare al più presto alla normalità sotto tutti i punti di vista: sociale, affettivo, lavorativo, didattico, sanitario. Perché ciò avvenga non si possono concedere deroghe non indispensabili e purtroppo la settimana bianca, ancor più del diritto al Natale tutti insieme, non può considerarsi al momento un diritto inalienabile. Sarà un altro colpo terribile per un settore che vale miliardi di euro, ma i bollettini giornalieri sui decessi, i contagi e le ospedalizzazioni ci dicono che la salute deve essere ancora l’unico dei pensieri che dobbiamo tenere a mente.

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[Fonte Wired.it]