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lunedì, Mag 22

La Sirenetta: il Rinascimento dei live action Disney prende vita dal mare. Recensione

da Hardware Upgrade :

Il prossimo 24 maggio arriver sul grande schermo il nuovo live action firmato Disney, La Sirenetta, un remake del 28 Classico Disney del 1989. Un film che parte un po’ svantaggiato (o forse avvantaggiato) per una serie di polemiche giunte alla presentazione del cast che ha visto in primis l’assegnazione ad Halle Bailey del ruolo di protagonista con Ariel. Una donna afroamericana che per molti non avrebbe consentito di garantire la somiglianza con il corrispettivo personaggio del cartone animato del Classico Disney del 1989. Polemiche che fanno sempre un po’ da contorno quando si cerca di riproporre in chiave moderna quello che stato uno dei grandi Classici Disney e che in qualche modo lasciano anche il tempo che trovano.

S, perch siamo stati all’anteprima de La Sirenetta e possiamo dirvi che le chiacchiere stanno a zero perch il nuovo live action far presa nei cuori di chi ama i grandi Classici Disney ma anche a chi ha amato negli anni la storia ”romantica” tra Ariel e il Principe Eric. Siamo di fronte ad un remake importante affidato al visionario filmmaker Rob Marshall, il quale ha trovato forse il giusto equilibrio nel riprorre, in chiave live action, quella che una storia intima ambientata su di uno sfondo epico e che comprende il bellissimo e sensazionale mondo fotorealistico che si trova in fondo al mare.

Un progetto molto ambizioso, un po’ come tutti i live action che Disney sta affrontando, ma che garantisce allo spettatore 135 minuti di musical intepretato da un cast stellare con attori di talento e con la volont, ancora una volta nel 2023, di immergersi ”in fondo al mar”.

La Sirenetta: una fiaba senza tempo

In mezzo al mare l’acqua azzurra come i petali dei pi bei fiordalisi e trasparente come il cristallo pi puro; ma molto profonda, cos profonda che un’anfora non potrebbe raggiungere il fondo; bisognerebbe mettere molti campanili, uno sull’altro, per arrivare dal fondo fino alla superficie. Laggi abitano le genti del mare. Non si deve credere che ci sia solo sabbia bianca, no! Crescono alberi stranissimi, e piante con gli steli e i petali cos sottili che si muovono al minimo movimento dell’acqua, come fossero esseri viventi. Tutti i pesci, grandi e piccoli, nuotano tra i rami, proprio come fanno gli uccelli nell’aria. Nel punto pi profondo si trova il castello del re del mare. Le mura sono di corallo e le alte finestre a arco sono fatte con ambra chiarissima, il tetto formato da conchiglie che si aprono e si chiudono secondo il movimento dell’acqua; sono proprio belle, perch contengono perle meravigliose; una sola di quelle basterebbe alla corona di una regina.

Inzia cos la fiaba di Hans Christian Andersen pubblicata nel lontano 1837 nella raccoltaFiabe raccontate ai bambini. Prima raccolta. Terzo tomo. Lo scrittore nacque in una condizione di povert estrema e in un contesto familiare difficile. Il non riuscire ad ambientarsi e il sentirsi costantemente fuori posto sono temi ricorrenti nelle sue fiabe, i cui protagonisti sono perennemente insoddisfatti, diversi dalle persone che li circondano e senza un vero posto di appartenenza. E anche la Sirenetta viene caratterizzata da questa ala di insoddisfazione e vorrebbe diventare umana per ottenere unanima immortale.

Il celeberrimo 28 Classico DisneyLa Sirenetta, prodotto dallaWalt Disney Feature Animatione diretto daRon Clements, usc nelle sale americane nel 1989. Per laspetto fisico della giovane protagonista, gli animatori si ispirarono ad Alyssa Milano mentre per rendere in modo realistico leffetto dei capelli sottacqua furono visionate le riprese dei capelli dellastronauta statunitense Sally Ride. Il lungometraggio vinse ben due Oscar, uno per laMiglior Colonna SonoraadAlan Menkene uno per laMiglior Canzone,In fondo al mar(Under the Sea).

La storia de La Sirenetta la conosciamo molto bene. ambientata negli anni Trenta del 1800 su unisola fittizia dei Caraibi e nelle acque circostanti. Ariel (Halle Bailey) una vivace sirena di 18 anni con una bellissima voce e in cerca di avventura. la figlia minore di Re Tritone (Javier Bardem), che governa gli oceani dal suo regno sottomarino, e la pi ribelle tra le sue figlie dei Sette Mari. Frustrata dai limiti della sua vita, Ariel affascinata dal mondo in superficie, che per abitato dagli umani, con cui il popolo del mare non pu interagire su ordine di Tritone.

Ariel trascorre il suo tempo con il suo amico acquatico Flounder a collezionare oggetti del mondo degli umani disseminati sul fondale oceanico, che poi conserva nella sua grotta segreta. Ma un giorno, ignorando le regole di suo padre e le suppliche di Flounder e Sebastian (la voce italiana di Mahmood), un crostaceo e maggiordomo del Re non pu fare a meno di nuotare in superficie: scopre un maestoso vascello mercantile comandato dallavventuroso Principe Eric (Jonah Hauer-King), che lei salva dopo che la nave viene distrutta durante una tempesta.

Dopo aver scoperto che Ariel ha visitato il mondo in superficie, Tritone furioso e distrugge tutti i tesori umani nella grotta di Ariel. Ariel sconfortata e pi determinata che mai, e il suo desiderio di scoprire di pi sul mondo degli umani non fa altro che intensificarsi. Ariel vuole disperatamente soddisfare i suoi desideri: per questo, decide di fare un patto con la sorella di Tritone, la malvagia strega del mare Ursula (Melissa McCarthy), temuta da tutto il popolo del mare. Ariel sceglie di rinunciare a tutti i suoi doni da sirena, tra cui il suo canto della sirena, in cambio delle gambe e delloccasione di esplorare il mondo degli umani. Tuttavia, se non ricever il bacio del vero amore entro la fine del terzo giorno, apparterr a Ursula per leternit. Una volta giunta sulla terra, Ariel si ritrova nel castello sullIsola della Regina, dove incontra ufficialmente il Principe Eric. Ma inizialmente Eric la ignora, essendo concentrato a trovare la giovane donna con la bellissima voce che lha salvato, non sapendo che in realt si trattava proprio di Ariel.

Col tempo, Eric inizia a innamorarsi di Ariel e i due si rendono conto di essere spiriti affini. Quando Ariel scopre di essere stata ingannata da Ursula, i suoi amici Sebastian, Flounder e luccello marino Scuttle uniscono le forze per tentare di spezzare il maleficio di Ursula. Questo dar vita a un fatidico scontro finale tra Re Tritone e Ursula, che determiner una volta per tutte chi governer i mari. A questo punto, spetta ad Ariel ed Eric tentare di gettare un ponte tra i loro due mondi divisi.

La Sirenetta di Rob Marshall con la sceneggiatura di David Magee riporta esattamente quello che abbiamo visto nel grande Classico Disney ma lo fa partendo s da quello che il materiale scritto da Andersen ma rivalutando tutti i tratti moderni di una fiaba che sicuramente senza tempo. S, perch La Sirenetta non pu che essere considerata una fiaba moderna, incentrata su di una ragazza che si sente ”fuori posto” e che vede la sua vita diversamente da tutte le persone che la circonda. una ragazza (sirena) che sa il fatto suo, sa che vuole raggiungere un traguardo che non quello che vive al momento e si imbarca in un viaggio alla scoperta non solo di se stessa ma anche imparando a non avere paura di cambiare, in questo caso fisicamente e mentalmente divenendo un’umana.

forse una storia alla Giulietta e Romeo dove i due giovani, Ariel e il Principe Eric, vivono in mondi completamente diversi anzi piuttosto contrastanti. Eppure, nella romanticheria di Andersen, trovano un punto che li coniuga, pur dovendo modificare la loro natura: l’amore. Ed ancora oggi La Sirenetta una vera storia di insegnamento che sottolinea come non ci debbano essere pregiudizi o preconcetti nei confronti di nessuno, di altri popoli o di altre culture. Andersen affronta tutto questo in modo epico perch lo fa, come detto, con l’amore, la comprensione e anche l’unione tra le diverse culture.

La Sirenetta: tra realismo e lightning design

La difficolt di riprodurre La Sirenetta come un vero e proprio live action chiaramente la difficolt che Disney ha sempre trovato nei suoi ultimi live action ossia il realismo. Qui, il compito di Rob Marshall, ancora pi difficile perch ci si trovati a realizzare un ambiente subacqueo capace di risultare il pi possibile credibile. E sappiate che non una cosa semplice: oltre alla fisica dei movimenti (soprattutto quelli dei capelli) bisogna prestare particolare attenzione ad una corretta gestione della luce, della sua diffusione e del modo in cui essa si riflette sulle superfici che incontra.

Ariel un abitante del popolo del mare e questo dunque ha creato la necessit di ambientare una buona parte del film proprio in quel fondale marino che Ariel chiama casa. In questo caso Disney ha voluto riprodurre questo ambiente in modo un po’ ”fantasy” e dunque capace di poterlo facilmente contrapporre a quello reale che invece avviene sulla terra. Due mondi diversi, da una parte quello sottomarino buio, cupo e anche a volte difficile da osservare nella sua interezza proprio come avviene in profondit. Ha per un qualcosa di magico, ci vivono le sirene, i granchi cantano e gli uccelli marini parlano. La terra invece ben diversa perch popolata da umani che vivono vendendo i loro prodotti, pensano a pescare, si divertono e c’ il sole, un’aria asciutta e fresca e c’ sempre luce.

Insomma il mondo sottomarino unico nel suo genere e ammettiamo di aver particolarmente apprezzato questa forte contrapposizione che fa da vero portante della storia tra Ariel e il Principe Eric. Una delle caratteristiche che rese La Sirenetta del 1989 cos immersivo e accattivante fu lutilizzo dei colori e della luce, un perfetto equilibrio tra tonalit brillanti nei momenti gioiosi e colori tenui nei momenti pi intimi ed emozionanti. E Rob Marshall riuscito a riprodurre tutto questo e sappiate che il mondo sottomarino stato completamente realizzato in maniera digitale a differenza della parte in superficie che ha visto costruzioni e ambientazione reali (molte scene girate in Sardegna).

Pur essendo una storia di fantasia con personaggi fiabeschi, Disney ha scelto una rappresentazione quanto pi realistica possibile per i suoi film in live action e anche per questo. evidente dalla ricostruzione del mondo sottomarino e da quello in superficie, nonch dagli animali di cui il granchio Sebastian si fa principale esponente attirando su di s sicuramente molti commenti. Vedere animali veri muoversi e parlare come nel film danimazione forse non garantisce il massimo del realismo ma Rob Marshall riesce a fare del suo meglio e garantisce in questo caso un film che regala emozioni e anche battute divertenti anche dagli animali che parlano e ridono o cantano. Chiaramente sul realismo sott’acqua non possiamo fare il confronto con James Cameron e il suo Avatar La Via dellAcqua perch in quel caso il regista ha alzato non di poco lasticella delle aspettative del pubblico sulla rappresentazione di un ambiente subacqueo. E anche se passato poco tempo perch il pubblico se ne sia dimenticato , a mio parere, lecito non effettuare il confronto perch La Sirenetta ne uscirebbe ingiustamente sconfitta.

Tecnicamente sappiate che le scene sottomarine sono state girate sottacqua ma con una tecnica cinematografica chiamata dry-for-wet in un ambiente dotato di blue screen, con gli attori che utilizzavano una serie di attrezzature allo stato dellarte che comprendevano cavi, altalene e tuning fork. Grazie alle imbracature dotate di un contrappeso sulla parte posteriore gli attori riuscivano a simulare in modo realistico i movimenti sottacqua. E anche qui non possiamo che accontentarci di movimenti effettivamente fluidi e sinuosi proprio come se gli attori fossero realmente in acqua.

Sulla scenografia quello che abbiamo potuto vedere sul grande schermo sono scenari studiati e realizzati per permettere agli spettatori di trovare i giusti dettagli che riportino alla mente il grande Classico del 1989. La grotta in cui Ariel fugge dalla vita a palazzo e dove nasconde con parsimonia tutti i preziosi tesori del mondo degli umani che colleziona. Stessa cosa per il covo di Ursula che diventa cupo come gli abissi, dalle colorazioni viola scuro caratterizzanti il personaggio e con quell’inquietudine che rappresenta il mondo dove la maligna osserva Ariel e dove crea poi la pozione magica per trasformare la Sirenetta in umana. C’ poi il regno di Tritone che possiede tonalit forti con pietre preziose ispirate ai coralli e agli anemoni e che permettono di dare maestosit all’intero ambiente. Insomma l’idea era quella di creare un mondo magico e non un regno futuristico e devo ammettere che il risultato stato sicuramente azzeccato.

La Sardegna era perfetta poi per riprodurre la spiaggia isolata in cui Ariel salva Eric. La Sardegna possiede acque azzurre e cristalline, un litorale spettacolare, scogliere scoscese, fortezze, vaste spiagge e strade di campagna, insomma tutto quello che serviva agli sceneggiatori per riprodurre il mercato del villaggio e il variopinto bazar che Ariel scopre dopo aver preso in mano le redini del cavallo e della carrozza di Eric. E non solo ritroveremo questo meraviglioso scenario anche durante la scena finale che ha visto coinvolte pi di 100 comparse con i membri delle famiglie del popolo del mare variegate per et, etnia, genere e anche corporatura. Una scena toccante che rende ancora di pi grazie alla scelta della location.

Il film invece si apre con Eric e il suo equipaggio di pi di 30 marinai a bordo di una maestosa nave. Eric naviga da un porto allaltro alla ricerca di opportunit commerciali per il suo regno insulare e di tesori di paesi stranieri per la sua collezione. La nave stata costruita come un set cinematografico con una vasca di 69 metri per 64 metri con una profondit di un metro e venti. E l’idea di realizzarla veramente, secondo il regista, avrebbe dato maggiore realismo alla vista degli spettatori. Da qui l’idea di realizzarla lunga 50 metri, in legno, con le vele e uno scafo. Pesava la bellezza di 60 tonnellate ed era circondata da un blue screen alto come un palazzo di 6 piani. Un lavoro straordinario per un lungometraggio che per ha pagato perch le scene in mare risultano molto realistiche e permettono allo spettatore di ”immergersi” nella storia.

Proprio sul realismo e sul fatto di non sbagliare si dice che Rob Marshall abbia praticamente realizzato tre film: uno con le prove degli attori, uno sul set e uno in post-produzione. S, perch a differenza di altri film, qui il regista, ha voluto dare maggiore importanza alle prove. Ogni battuta musicale corrisponde ad un pezzo estremamente preciso del’azione e non era possibile avere deviazioni di interpretazione da parte degli attori.

La Sirenetta: un musical mozzafiato

E proprio sulla parte musicale dobbiamo fare un plauso a Disney e a tutti coloro che hanno realizzato La Sirenetta perch non solo la scelta del cast stata azzeccata per recitazione ma soprattutto per le doti vocali e tutta la parte di musical che il film si concede. S, perch la musica una parte fondamentale del grande Classico del 1989 come lo anche in questa trasposizione odierna.

Le amatissime canzoni del film danimazione originale La Sirenetta, tra cui La Sirenetta, In Fondo al Mar, La Canzone di Ursula e Baciala, sono presenti anche in questa versione in live action e cattureranno sicuramente i cuori di una nuova generazione di fan. Curiosa la collaborazione tra il veterano Alan Menken (compositore del film originale insieme allindimenticato Howard Ashman) e Lin-Manuel Miranda, gi autore di Oceania (2016) ed Encanto (2021) che porta per ad una narrazione musicale da premio. Oltretutto il film stato arricchito con quattro titoli originali il cui stile ha catturato da subito la nostra attenzione con melodie ritmate, creando la giusta atmosfera.

”In fondo al mar” senza dubbio il numero musicale pi ambizioso e complesso che si possa realizzare in un live action. Il problema? Una protagonista, Ariel, in carne ed ossa e tutto intorno solo grafica digitale. Come risolvere la questione per riuscire a rendere il numero musicale esplosivo proprio come avviene nel grande Classico del 1989? Utilizzare dei ballerini per creare una complessa coreografia tale da rendere il pi possibile reale il numero musicale caratterizzato poi da meravigliose creature che vivono in fondo la mare. un momento fondamentale del film perch , come detto, passato alla storia dei grandi Classici Disney e tutti praticamente hanno visto almeno una volta il balletto di Ariel, Sebastian e il resto del mondo marino. Ci sono voluti due anni per completare la sequenza, un centinaio di artisti provenienti da tutto il mondo e il lavoro del VFX supervisor Tim Burke e del montatore Wytt Smith ma l’inquadratura che abbiamo visto in anteprima conteneva la bellezza di oltre 500 creature marine tutte sincronizzate in un numero musicale ben riuscito.

La Sirenetta: il cast giusto al momento giusto

Sul cast, come detto in apertura, si sono sovrapposte molte polemiche. In primis la scelta di Halle Bailey come protagonista. Un’afroamericana di colore che interpreta la bianca Ariel. Cosa potrebbe mai essere meno giusto? Eppure Halle Bailey , a nostro giudizio, la migliore Ariel del momento. Una vera e propria forza della natura capace di trasportare gli spettatori nella perfetta atmosfera magica, romantica e anche un po’ fantasiosa de La Sirenetta. La Ariel di Halle Bailey una Ariel incredibilmente entusiasta, brillante, vulnerabile, perspicace, e con moltissima grinta e gioia. Si trova tanta innocenza nel personaggio, un’innocenza che si tramuta allo stesso tempo anche in fascino, grande forza interiore e ancora grande intelligenza. E poi la voce. In Italia la sua voce stata addirittura interpretata da due doppiatrici: Yana_C per il canto e Sara Labidi per la recitazione. Una scelta particolare che per non delude le aspettative e che ve lo spoileriamo vi far venire i brividi.

Melissa McCarthy invece interpreta Ursula, un personaggio fondamentale quasi quanto la protagonista. Crudele e vendicativa strega del mare, mezza donna e mezza piovra, bandita da Re Tritone, suo fratello, per i suoi misfatti. Pianifica la sua vendetta e sogna di governare i mari al posto del fratellone. un personaggio tosto, una figura follemente iconica che Melissa interpreta magistralmente perch crea quell’idea di antagonista classica del canone Disney e lo fa con fermezza, cupidigia e anche con una recitazione di alto livello regalando profondit, vulnerabilit e anche la giusta dose di ferocia e umorismo che le si addicono. Musicalmente in Italia ci pensa Simona Patitucci che interpreta il ruolo alla perfezione con una voce che detta legge nel doppiaggio musicale.

Il Principe Eric, interpretato da Jonah Hauer-King gentile, compassionevole, avventuroso ed energico e anche un po smarrito. Non credo che sappia davvero chi e in lui c uno spirito turbolento e irrequieto. per questo che cos attratto dal mare: attratto dallignoto e da ci che si trova l fuori, non soltanto da quello che si trova di fronte a lui. Jonah riesce a garantire quel giusto pizzico di passione e sentimento ma anche di spirito avventuroso e forza interiore capaci di raggiungere i desideri di Ariel.

Il resto ci che ci saremmo aspettati come il granchio Sebastien, consigliere di Re Tritone, che viene sorprendemente interpretato in Italia da Mahmood il quale riesce a dare quel tono di umorismo e di seriet ad un personaggio sempre alle spalle di Ariel.

La Sirenetta: un live action riuscito

La Sirenetta da diversi punti di vista una storia d’amore. Parla di trovare un’anima gemella, di trovare un qualcuno che permetta di creare un legame indissolubile. Quello che trovano Ariel ed Eric nel lieto finale di questa storia dopo aver abbattuto muri e barriere tra due mondi differenti e dopo aver lottato per eliminare pregiudizi infondati che sono per sempre esistiti.

Liberamente ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, il film danimazione del 1989 racconta la storia di Ariel, una sirenetta che vuole esplorare il mondo in superficie ma che, spinta dalla sua curiosit, arriva a prendere decisioni drastiche e spesso sbagliate. Il film di Rob Marshall va nella stessa direzione. Rende il film molto fedele alloriginale e contemporaneamente realizza un buon prodotto a s stante, senza dare limpressione di dipendere solo dalla nostalgia del grande Classico per avere successo. Probabilmente dopo tanti tentativi, alcuni sbagliati e altri pi giusti, Disney sembra aver trovato la quadra, imparando ad adattare al meglio i suoi film animati. I personaggi non vengono snaturati o sminuiti, forse si poteva fare qualcosa di pi sulle origini di Ursula. Il cast scelto risplende in primis con Halle Bailey che trasmette stupore e determinazione tali da rendere reale quello che il personaggio di Ariel.

E se la leggenda vuole che ogni qualvolta calino le tenebre nel mondo Disney, sorga poi una principessa in grado di imprimere una svolta. Ariel, ai suoi tempi, lo fece e chiss dunque che non possa farlo anche oggi dando vita da una nuova era dei live action Disney dalla qualit dei film d’animazione originali. La Sirenetta, per noi, ci riuscita ma la strada per la perfezione ancora lunga.

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