Lory Del Santo, forse, deve iniziare tremare. Nelle ultime settimane c’è un nuovo prodotto che può rubare il trono di webserie italiana più paradossale di sempre a “The Lady”. Su TikTok e Instagram, grazie al fiuto della pagina @prossimicongiunti, hanno fatto il botto gli episodi di una soap opera calabrese. Siamo di fronte a un livello di bruttezza ipnotica tale da raccogliere centinaia di migliaia di visualizzazioni per ogni episodio. Ed è proprio per questo che ha trovato una nuova vita sui social: stiamo parlando della serie mandata in onda da Melito Tv, emittente provinciale di Reggio Calabria. Difficile, quasi impossibile, pensare che menti umane possano aver partorito un copione del genere. Per non parlare del cast, il cui livello d’interpretazione sfiora quello di Carmen Di Pietro che interpreta Leopardi. E poi l’intreccio narrativo: se pietre miliari della televisione degli ultimi anni come “Il Segreto” o i dizi ottomani vi hanno tenuto incollati allo schermo, gli intrighi e i tradimenti della soap opera calabrese si trasformeranno nella vostra dose di dopamina quotidiana. Difficilmente il vostro gusto dell’orrido si fermerà dal fare il giro e trasformarsi nel più perverso dei vostri piaceri.
Tra crudo verismo e autentico trash
La trama ruota intorno alla tresca amorosa tra Carmela e l’aitante dottor Candido Antonino ma, per quanto avvincente, l’intreccio narrativo non vi conquisterà quanto i segni dell’abbronzatura del medico che, probabilmente, nella vita vera è il capo bagnino nel peggiore dei stabilimenti vicino alla Foce del fiume Mesima. Non è tutto però, perché il tradimento viene scoperto dal marito di lei, Giuseppe, la cui sofferenza si trasforma in una sorta di esaltazione del neoverismo in grado di tenere lo spettatore incollato allo schermo. Poi, la sapiente fotografia realizzata grazie al magistrale utilizzo di una videocamera compatta di fine anni Novanta, unita alle qualità attoriali degli interpreti che sarebbero stati perfetti per una serie di Maccio Capatonda fanno il resto. C’è anche una non trascurabile componente di effetti speciali: dalla vibrante scena dell’omicidio alla perquisizione dei carabinieri accelerata a una velocità doppia rispetto alla realtà, mentre in sottofondo al posto del jingle di Scherzi a parte si può ascoltare Ennio Morricone che, senza dubbio, si sta rivoltando nella tomba. Anche l’utilizzo dei flashback non è casuale, come nel secondo episodio: prima della famigerata sparatoria, infatti, i nostri eroi ci ricordano cosa è successo tra dialoghi surreali e scene degne del cinema d’avanguardia polacco. Nel senso che i polacchi avrebbero usato sicuramente i congiuntivi nei dialoghi.



