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venerdì, Giu 19

La sostenibilità a tutto spettro nel secondo appuntamento del Wired Next Fest



Da Wired.it :

Nella giornata dedicata alle declinazioni ambientali, sociali ed economiche della sostenibilità si è discusso con scienziati, politici, economisti, artisti ed esperti di tecnologia e digitale. Spaziando dalle strategie per la ripartenza ai nuovi modi di fare cinema, dalla sanità ai big data e alla cosmetica

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“La pandemia di Covid-19 nasce dall’impatto dell’uomo sul pianeta. La questione del trasferimento genico, dello spillover, è la dimostrazione di come siamo arrivati troppo vicino sulla natura, distruggendo habitat e determinando pure una forte pressione sulle risorse naturali, che si unisce alla deforestazione tropicale e all’aumento dell’emissione di gas serra. Con queste parole e per voce di Riccardo Valentini, premio Nobel per la pace e membro del consiglio del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), si è tenuto il 18 giugno il secondo evento del Wired Next Fest 2020, in una lunga diretta che ha visto la partecipazione di oltre 20 speaker italiani e internazionali.

Riccardo Valentini al Wired Next Fest 2020
Riccardo Valentini al Wired Next Fest 2020

Il filo rosso del pomeriggio, come annunciato, è stato la sostenibilità, con l’umanità al centro: quello che mangiamo, cosa compriamo e come ci comportiamo non è indifferente per il futuro della Terra, ma decisivo. E alle scelte individuali si mescolano temi sociali, come l’empowerment femminile e la crescita demografica oculata, sottolineate dallo stesso Valentini, ma pure finanziari, come ha spiegato dal palco virtuale dell’evento Guido Maria Brera, socio fondatore del Gruppo Kairos e autore di saggi e romanzi. “Il pianeta verrà salvato proprio dalla finanza. Non perché sia buona o etica”, ha detto, “ma poiché siamo tutti sulla stessa barca: anche quell’élite capitalista che ha sfruttato in modo esagerato le risorse della Terra ora desidera un mondo più sano. E se anche non lo vuole equo, deve comunque intervenire sul cambiamento climatico, perché il pericolo riguarda tutti”.

Al confine tra scienza e arte si è collocato invece l’atteso talk di Brian Eno. Il musicista e produttore britannico inventore della musica d’ambiente ha raccontato la genesi di un brano da poche e semplici regole che possono creare complessità, proprio come accade con l’origine della vita stessa. Ma si è anche soffermato sulla differenza tra arte e scienza: “Molti dicono che l’arte e la scienza siano la stessa cosa, ma sono estremamente diverse perché rispondono a domande opposte. La scienza cerca di controllare il mondo attraverso esperimenti, invece l’arte lavora sull’apprezzare e il godere dell’incertezza, dell’inatteso”.

Brian Eno al Wired Next Fest 2020
Brian Eno al Wired Next Fest 2020

La conclusione dell’intervento di Eno, ossia che nel post-pandemia il prendersi cura degli altri e i fattori ambientali debbano essere inclusi tra i parametri economici, si è concettualmente legata alle tesi di Paul Mason, giornalista economico per Bbc e Guardian, che ha approfondito il tema dei modelli dell’economia. “Il timore è che il capitalismo e la tecnologia limitino la nostra capacità di evolvere e cambiare”, ha spiegato, “facendo sì che il controllo delle nostre vite sia ceduto alle macchine. Secondo Mason il mondo progressista deve risvegliare il proprio senso di innovazione e di creatività, altrimenti il rischio è una lenta cancellazione del futuro, in cui tutto evolve velocemente in apparenza, ma in realtà resta sempre uguale a se stesso.

A completare il quadro delle valutazioni economiche è stato l’intervento di Francesca Bria, presidente del Fondo nazionale innovazione di Cassa depositi e prestiti: “Serve trovare una terza via all’utilizzo dei dati, che non sia né il Big State centralizzato, che mette a rischio i diritti fondamentali dei cittadini come la privacy, né il Big Tech con il capitalismo della sorveglianza. La terza via indicata da Bria è quella dei dati controllati in maniera democratica dai cittadini – mettendo al centro privacy, sicurezza e autonomia informativa – come si sta facendo proprio in Europa, dove le app di contact tracing “sono sviluppate proprio trovando un compromesso tra salute pubblica e libertà”, ha spiegato.

Grande spazio, come anticipato, è stato dato al mondo dell’arte, e in particolare della musica e della recitazione, da cui sono emerse numerose valutazioni sulla contemporaneità. “Noi usiamo la parola ‘profondo’ attribuendole un significato positivo e di grande valore”, ha detto per esempio Pierfrancesco Favino, “ma allo stesso tempo la nostra realtà sta andando in orizzontale, e non è detto che l’orizzontale abbia meno valore di ciò che ha verticalità. Siamo anche abituati a dire che possiede valore qualcosa che ha una memoria e una radice, mentre invece oggi molte radici sono lineari, e la nostra memoria sparisce con uno swipe sullo smartphone”. Favino ha raccontato anche che il mestiere dell’attore a volte attrae per la rapidità con cui si può diventare popolari, ma le carriere artistiche più lunghe sono quelle con alle spalle una preparazione professionale e qualificata, che fa la differenza in termini di qualità.

Pierfrancesco Favino al Wired Next Fest 2020
Pierfrancesco Favino al Wired Next Fest 2020

“L’arrivo di produzioni che hanno come protagonisti dei ragazzi segna una discontinuità con il passato”, ha aggiunto Ludovico Bessegato, regista della fortunata serie Skam Italia. Al Wired Next Fest hanno partecipato anche i protagonisti del cast Beatrice Bruschi, Martina Lelio, Ludovica Martino e Mehdi Meskar: condivisa da tutti l’idea che il mercato cinematografico oggi più ampio, soprattutto per l’arrivo delle piattaforme digitali, stia facendo vivere un’età dell’oro delle serie tv in Italia. “Investire in storie per i teenager ci rende un Paese più attento a mettere i ragazzi e il futuro al centro della narrazione, ha aggiunto Bessegato, “ma da noi manca ancora una tradizione di premi e di festival sulla serialità in cui poter presentare un prodotto, incontrare un pubblico, confrontarsi con la stampa”.

il cast di Skam Italia
Il cast di Skam Italia al Wired Next Fest 2020

Pure le produzioni cinematografiche vanno ripensate in chiave sostenibile, come ha spiegato Carlo Cresto-Dina. Il produttore cinematografico promotore di EcoMuvi, il primo protocollo con le linee guida per set più green, ha declinato la questione sul tema della ripartenza: “chi elargisce fondi pubblici alle imprese dovrebbe pretendere la massima riduzione dell’impatto ambientale. Avere un protocollo certificabile e dotato di parametri misurabili permette di quantificare la riduzione richiesta e di verificare i risultati”.

Dal cinema alla musica, Max Pezzali e Lodo Guenzi hanno discusso come l’industria musicale possa farsi più giusta e sostenibile. “Tutte le grandi professionalità, che sono partita iva, senza tutele e con assunzioni a chiamata, dovrebbero diventare qualcosa di più funzionale e integrato nell’industria culturale italiana”, ha detto il primo. Guenzi si è invece concentrato sulla musica indipendente: “creare un suo mercato diverso a quello ufficiale, realmente competitivo e con una sua etica, un suo pubblico e i suoi prezzi è l’alternativa al modello delle etichette discografiche.

Di estetica e di illusioni si è parlato poi con Cristina Fogazzi (l’Estetista cinica su Instagram): “prima c’erano gli unguenti miracolosi, oggi c’è il fotoritocco sui social network”, ha detto. Dalla sostenibilità degli imballaggi con plastica recuperata dai fondali oceanici si è spaziato fino al problema dell’auto-rappresentazione e della percezione di sé delle donne. Un tema affrontato da un’altra prospettiva con Ersilia Vaudo Scarpetta, Chief diversity officer dell’Agenzia Spaziale Europea. “Tra gli astronauti che hanno volato solo il 10% è donna, pure nell’ultimo decennio”. Ma non è una questione di risultati o competenze: è come se le donne “non riuscissero a desiderare di diventare astronauta”, ha detto, spiegando anche che la disparità di genere nell’accesso alle discipline Stem è un problema tipico solo dei Paesi più avanzati.

Sullo stesso tema ha insistito anche il portavoce dell’Asvis Enrico Giovannini.“Tutte le politiche si devono orientare lungo tre direttrici”, ha detto l’ex ministro, “ossia innovazione (digitalizzazione e formazione), transizione ecologica e lotta alle disuguaglianze, a partire da quelle di genere”. Aggiungendo poi la necessità di assumere policy maker con competenze specialistiche non solo giuridiche, e di aumentare l’accesso ai dati pubblici per la ricerca scientifica.

Enrico Giovannini al Wired Next Fest 2020
Enrico Giovannini al Wired Next Fest 2020

Di comunità scientifica ha parlato pure Roberto Cingolani di Leonardo: “nel post-pandemia, da un lato la politica deve riconoscere che la conoscenza è essenziale nel gestire la complessità, e dall’altro chi la conoscenza la crea e la porta, ossia scienziati e ricercatori, non deve essere autoreferenziale. Serve l’umiltà, in particolare, di retrocedere dai linguaggi più specifici e specialistici per spiegare le cose ai decisori politici.

A proposito di politica, sul palco dell’evento è intervenuto anche il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha spiegato come al sud la sanità, tornata protagonista con la pandemia, sia il settore più grande in termini di fatturato e dunque sia strategica in chiave economica. “Accanto alla tradizione e alla natura, con l’ambiente che è risorto nei mesi di lockdown, la Puglia è anche la regione dove si costruiscono satelliti, dove si immaginano i primi voli suborbitali e dove alcune aziende stanno sperimentando Hyperloop, ha concluso.

A chiudere il cerchio in termini di innovazione tecnologica, formazione e indirizzi strategici è stata infine Isabella Lazzini di Huawei che tra le altre cose ha parlato di 5G. “Oltre alle applicazioni per la salute, come le operazioni chirurgiche a distanza, c’è tutto il filone della scuola: oggi la tecnologia permette di fare vera didattica a distanza, non solo soluzioni improvvisate come abbiamo spesso affrontato nella scuola italiana”, ha detto, aggiungendo che i migliori esempi di buone pratiche in questo momento arrivano dall’oriente, dove anche in tempo di lockdown è stato davvero garantito a tutti gli studenti il diritto a un’educazione strutturata.

Il Wired Next Fest 2020 proseguirà nei prossimi mesi (quest’anno è un festival on-line e on-site lungo da giugno a settembre) con gli appuntamenti del 9 e 23 luglio e poi del 17 e 30 settembre. Infine, si concluderà con le date del 10 e 11 ottobre a Milano, questa volta per un grande evento aperto a tutti a Milano.

Il Wired Next Fest, realizzato in collaborazione con Audi, è reso possibile anche grazie al supporto dei seguenti partner.

Mobile Partner:
Huawei

Main Partner:
E-DistribuzioneMastercardNexiUniCreditVodafone

Partner Istituzionale:
Regione Puglia – Puglia Sviluppo

Educational Partner:
Istituto Marangoni Firenze

Event supporter:
ArexpoLeonardoPasqua Vini

Production:
Piano B

Content partner:
Fondazione Airc

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[Fonte Wired.it]