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martedì, Mag 09

La Svezia va in controtendenza e promuove l’uso dei carburanti tradizionali

da Hardware Upgrade :

La Svezia farà fatica a raggiungere i suoi obiettivi sul taglio delle emissioni per il 2030 se dovesse continuare a promuovere la mobilità tradizionale in sfavore di quella sostenibile.

La notizia, riportata dall’agenzia di stampa Reuters, arriva dopo l’ultima decisione pro-fossile dell’attuale Governo svedese – guidato dalla coalizione di destra con l’appoggio dei Democratici svedesi – che prevede una drastica diminuzione della percentuale minima obbligatoria di biocarburanti nella miscela combustibile delle auto tradizionali.

Attualmente, le leggi prevedono il 7,8% di biocarburanti nelle auto a benzina e il 30,5% in quelle a diesel, con un aumento costante nei prossimi anni, come illustrato dall’Agenzia Svedese per l’Energia [SEA].

L’esecutivo intende però ridurre la quantità richiesta – in entrambi i casi – al 6% per il biennio 2024-2026. Il Governo ha già tagliato le tasse sul carburante, aumentato le agevolazioni fiscali per le persone che si recano al lavoro in auto e posto fine ai nuovi sussidi per i veicoli elettrici.

Emissioni Svezia

A motivare tale decisione è la crisi del costo della vita a causa dell’aumento dell’inflazione: i prezzi di diesel e benzina della Nazione nordeuropea sono fra i più alti al mondo, principalmente a causa delle pesanti tasse. Attualmente un litro di diesel costa circa 24,37 corone svedesi [~ 2,18 euro] e un litro di benzina 19,34 corone [~1,73 euro].

Secondo l’esecutivo, la drastica riduzione della quantità di biocarburante nella miscela per le auto a diesel porterà il costo per litro a 5,5 corone svedesi [~ 0,49 euro].

Questa decisione arriva dopo un lungo dibattito all’interno della coalizione a capo della Svezia: il partito dei Democratici voleva infatti l’eliminazione totale dei biocarburanti nel mix dei rifornimenti per le auto e aveva minacciato di far crollare il Governo in caso contrario.

L’Agenzia svedese per la protezione dell’ambiente [Natur Vårds Verket, NVV] ha però prontamente lanciato l’allarme sulle conseguenze di tale decisione, che porterebbe immancabilmente a mancare il raggiungimento degli obbiettivi per il taglio delle emissioni di CO2 che la Svezia si è imposta.

Stefan Nystrom, direttore del Dipartimento del Clima dell’Agenzia, interpellato da Reuters, ha dichiarato:

“Un anno fa eravamo sulla buona strada per raggiungere con molta probabilità tutti i nostri obiettivi per il 2030 e il prodotto interno lordo era in costante aumento, ma con questa decisione le condizioni sono notevolmente peggiorate. Così facendo, l’obiettivo della politica dei trasporti di una riduzione del 70% delle emissioni fino al 2030 diventa più o meno impossibile da raggiungere”.

Emissioni Svezia

Anche l’opposizione è stata critica nei confronti della decisione, con Marta Stenevi – leader del Partito dei Verdi – che ha affermato su Twitter come questa scelta andrà a ripercuotersi sulle future generazioni svedesi.




Stenevi ha anche messo in luce – sempre tramite Twitter – come Preem [la più grande compagnia di carburanti e biocarburanti in Svezia, con una capacità di raffinazione di oltre 18 milioni di m³ di greggio ogni anno] sia a sua volta scettica riguardo al calo di prezzo del diesel in seguito all’abbassamento della quota di biocarburante richiesta.

Il Governo ha risposto citando le condizioni delle persone che vivono lontano dalle grandi città, penalizzate dagli attuali regolamenti vigenti:

“Le regole per il mix di biocarburanti non sono state una politica climatica efficace”, hanno dichiarato congiuntamente il Governo e i Democratici svedesi al quotidiano Dagens Nyheter.

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