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mercoledì, Lug 10

La vogliamo smettere di fare allarmismo sul meteo?


Tra annunci esagerati e previsioni catastrofiche, a leggere le notizie di “IlMeteo.it” ci sarebbe poco da star tranquilli. Per fortuna si tratta perlopiù di enfasi giornalistica, con qualche escamotage strategico ben studiato per avere successo online

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(foto: Robnwatkins/Flickr)

Comunicato ufficiale urgente, crolla tutto prima del previsto, supercella anomala, panico sulla domenica. Oppure: Agosto schizofrenico, può succedere di tutto. E ancora: Asteroide gigante impatterà la Terra entro la fine del 2019. Ecco la data prevista e le conseguenze. Sono tre esempi di titoli con cui sono stati pubblicati, almeno nella versione iniziale, altrettanti articoli su IlMeteo.it usciti nell’ultimo mese. Per dirla con un eufemismo, possiamo prevedere che non saranno inclusi tra i casi virtuosi del giornalismo meteorologico, e nemmeno nei manuali su come svolgere al meglio la comunicazione del rischio.

Per completezza, il primo esempio citato riguarda la notizia della tregua della calura estiva in questi giorni, nonché l’arrivo di un fronte temporalesco. Il secondo riferisce di previsioni di alte temperature ad agosto, con il possibile arrivo di “correnti fresche” a fine mese. E l’ultimo è il caso del piccolo asteroide di diametro 30 metri che ha una probabilità dell’0,014% di colpire la Terra il prossimo lunedì 9 settembre.

Una comunicazione scientifica strillata

Abbondanza e abuso di lettere maiuscole (che non riportiamo), scelta sapiente delle parole chiave e qualche licenza poetica sono senz’altro gli elementi distintivi delle scelte stilistiche della titolazione. Così tra le parole più ripetute emergono: “shock”, “devastante”, “sorpresa”, “sogni”, “incubo”, “allerta”, “rischio”, “strage”, “folle”, “finimondo”, “inferno” e “incredibile”. Oppure, più banalmente, un qualunque calo delle temperature diventa un “crollo”, se le temperature sono alte si tratta invece di un “caldo africano” e quando sta per finire il bel tempo siamo di fronte a un “colpo di grazia all’anticiclone”.

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Screenshot da IlMeteo.it

Insomma, qualunque evento meteorologico, anche la più semplice alternanza di bello e brutto tempo, diventa pretesto per un’estremizzazione della comunicazione, come se quasi ogni giorno le previsioni dovessero essere per forza degne di notizie da prima pagina. Ciò non significa che gli eventi climatici particolarmente intensi non siano meritevoli di attenzione, come peraltro ci capita di scrivere anche qui su Wired, ma soprattutto quando si ha a che fare con temi di grande interesse – da cosa succede in atmosfera sopra le nostre teste fino alle questioni sulla salute – una comunicazione misurata, oggettiva e pacata sarebbe senz’altro auspicabile. Molti dei testi degli articoli de IlMeteo.it, tra l’altro, ridimensionano di molto i toni (e le notizie stesse) rispetto ai titoli, nonostante le scelte stilistiche siano a volte giornalisticamente spicce, come dichiarato dagli stessi autori.

Gettare il sasso…

Come avevamo già constatato nel caso dell’asteroide accennato sopra, capita che il titolo degli articoli sia modificato dopo qualche ora o qualche giorno dalla prima pubblicazione. Così l’”asteroide gigante” che “impatterà la Terra” è diventato più semplicemente un grande asteroide in direzione Terra. Il “crolla tutto” si è trasformato in un “cambia tutto“, e il “panico sulla domenica” è sostituito con “i dubbi di un’estate folle”. In molti casi, come questi, pure l’indirizzo web (la url) dell’articolo è cambiato, ma il testo è rimasto pressoché identico e inoltre i link condivisi sui social sono reindirizzati direttamente alla nuova versione. Il tutto, manco a dirlo, senza che i cambiamenti vengano segnalati ai lettori.

Allo stesso tempo la tattica di condivisione sui social network (molto azzeccata in termini di successo, a giudicare dai 3,8 milioni di follower) è immediatamente svelata. Gli articoli del giorno, o della settimana, vengono ricondivisi a raffica sulla pagina Facebook, inserendo come testo del post il copia-incolla del titolo originale. Per esempio, l’articolo sulle previsioni per la seconda metà di luglio “tra l’incubo del caldo africano e i violenti temporali” (!) è stato rilanciato almeno quattro volte in poche ore: alle 0:15, alle 9:45, alle 10:50 e alle 10:51 del 9 luglio.

Senza confini

Lo sa bene chi segue in generale i siti di previsioni meteo: i temi affrontati vanno ben oltre lo studio e l’analisi dei fenomeni atmosferici, ma abbracciano in senso più ampio tutta una serie di altri eventi naturali. Dalle fasi lunari alle eclissi (come non ricordare in proposito la celebre “eclissi del secolo con la Luna rosso sangue“), tra gli argomenti ricorrenti ci sono gli eventi astronomici visibili a occhio nudo – la cui nitidezza in effetti dipende da che tempo fa – ma anche la circolazione degli asteroidi, le alluvioni e i terremoti, con qualche contenuto anche sul traffico stradale.

Tutto ciò è naturalmente una buona cosa, se non fosse che talvolta c’è qualche piccola esagerazione. Rappresentare con un cerchio di diametro 500 chilometri (quasi a lambire le coste dell’Albania) l’area interessata da un terremoto di magnitudo 2,8 con epicentro vicino a Reggio Calabria è solo uno degli ultimi esempi finiti online.

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Screenshot da IlMeteo.it

L’utopia e la concorrenza

Già nel mondo ideale la comunicazione del rischio è una disciplina con regole non scritte estremamente complesse e che richiede una cura quasi maniacale delle parole. Nella pratica, poi, è ben noto quanto sia una materia delicata, in cui a volte anche gli specialisti e gli scienziati finiscono (spesso in buona fede) per commettere errori. Insomma, un terreno scivoloso e pieno di insidie anche quando si cerca di fare del proprio meglio. Una strategia per raccontare un rischio può essere per esempio quella di quantificarlo in percentuale, o di confrontare un fenomeno con qualcosa di analogo, oppure ancora aiutare il pubblico a creare una propria percezione di quanto un rischio sia concreto, nel modo più accurato possibile.

Verrebbe da chiedersi, allora, cosa dovrebbe capire un lettore dall’espressione usata sempre in questi giorni pesante allerta meteo della Protezione civile”. “Pesante”, poi, pare un termine poco azzeccato, dato che l’allerta effettivamente diramata è di tipo giallo, ossia la più bassa dei tre livelli possibili, completati da arancione e rosso. Fa poi molta differenza, sempre a livello comunicativo, affermare che si prevede maltempo al Sud rispetto a scrivere, come si legge, dell’arrivo di “temporali, grandinate, isolate trombe d’aria e nubifragi”.

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Screenshot da IlMeteo.it

Se non si tratta proprio di allarmismo ingiustificato, perlomeno siamo in generale di fronte a una esasperazione della realtà, che stimola curiosità (e presumibilmente traffico sul sito), ma anche timore per eventi futuri, con un’inquietudine spesso alimentata dalla presentazione generica di ciò che potrebbe accadere. Un po’ come se un sismologo titolasse: “potenti terremoti possibili in tutta ecco cosa potrebbe crollare”.

Va detto, in conclusione, che anche se nell’ultimo periodo IlMeteo.it si è distinto rispetto alla concorrenza, pure altri siti di previsioni meteorologiche a volte si lasciano andare a qualche comunicazione sopra le righe. L’abuso delle maiuscole per esempio pare coinvolga 3bmeteo.com e MeteoGiornale.it, e quest’ultimo si era fatto notare anche sulla storia dell’asteroide. D’altra parte, le fonti di partenza spesso sono le stesse per tutti quanti, quindi ognuno fa del proprio meglio per cercare di differenziarsi.

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