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Labubu, sono andato a un rave dedicato ai pupazzetti e mi sono quasi convertito al culto

da | Set 13, 2025 | Tecnologia


Dopo essere stati creati nel 2015 dall’artista cino-olandese Kasing Lung, la popolarità dei Labubu è decollata in tutto il mondo nell’ultimo anno, grazie a un’enorme domanda trainata ulteriormente dagli endorsement delle celebrità. Chiunque, da Rihanna ai Bts, da Kim Kardashian a Naomi Osaka (che finora ha sfoggiato diverse edizioni limitate tempestate di cristalli ai recenti US Open) ne hanno cantato le lodi. Oggi i Labubu sono venduti dal produttore cinese di giocattoli Pop Mart come parte della serie “The Monsters”, che nei primi sei mesi del 2025 ha fruttato all’azienda oltre 670 milioni di dollari, con un aumento del 668% rispetto allo scorso anno.

Su un palco all’interno del Catch one, uno schermo led da cinema mostra animazioni della divinità pelosa, mentre il dj chiama a raccolta i fedeli. “Alzate tutti i vostri Labubu, ordina al microfono. Le mani si lanciano in aria e gli altoparlanti riproducono bassi. Il momento ha una velocità contagiosa ed è difficile non farsi trasportare. Il dj suona Late at Night, il tormentone techno di Lily Palmer e Maddix, e la folla esplode in un tutt’uno. I Labubu oscillano al collo dei raver, vengono spinti verso il cielo e ondeggiano dalle tasche. L’energia è incessante.

È un bel fashion statement – dice Aiden, 21 anni –. Se lo abbini bene, a seconda dei colori, metti un vestito carino e ti scatti una foto, è un look”. Manager di un’azienda di abbigliamento, Aiden dice che avere un Labubu è diventato un indicatore del proprio gusto. “Le persone che ne hanno uno lo sanno già: ‘Oh cavolo, un Labubu. Ok, sei cool“, spiega.

Il 21enne mi racconta che questa settimana ha comprato quattro Labubu. “Sono stato fortunato“, commenta, sottolineando quanto sia difficile procurarseli, visto che la domanda è aumentata. “Stanno diventando sempre più mainstream. Ho la sensazione che dureranno. Non spariranno nel giro di un anno. Cresceranno nel tempo“.

La poca disponibilità è un elemento essenziale del fascino dei Labubu. Non tutti possono averne uno, e questo fa sì che le persone li desiderino ancora di più. “Mi piace che siano rari – dice John –. È stupefacente che si esauriscano le scorte“.

Capire il successo dei Labubu

Il fenomeno dei Labubu è in parte legato con il modo in cui questi oggetti da collezione vengono venduti. I pupazzetti sono confezionati in una cosiddetta blind box, che non permette di sapere quale versione si sta acquistando fino all’apertura. È una strategia di marketing intelligente che incentiva gli acquisti ripetuti. Su TikTok, i video di unboxing hanno contribuito a mantenere l’aura di esclusività. La popolarità dei Labubu ha raggiunto livelli tali da portare alla nascita di un mercato delle imitazioni, i Lafufu, e a uno di rivendita parallela in cui le edizioni limitate sono acquistate a un prezzo ancora più alto. Negli Stati Uniti, un Labubu costa dai 20 ai 40 dollari e può essere comprato tramite il sito web o l’app dell’azienda, mentre le collaborazioni in edizione limitata vengono vendute a migliaia di dollari su siti come eBay. E nelle case d’asta, i mostriciattoli possono avere un cartellino ancora più alto: a giugno, una collaborazione Sacai x Seventeen è stata venduta per 31.250 dollari, stabilendo un nuovo record. Per soddisfare la crescente domanda, Pop Mart ha “incrementato significativamente la produzione“, portandola a 10 volte quella dell’anno scorso, come riporta Bloomberg.





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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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