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giovedì, Ott 08

L’agente accusato di avere ucciso George Floyd è uscito di prigione



Da Wired.it :

Derek Chauvin, l’ex poliziotto di Minneapolis rimasto inginocchiato sul collo di George Floyd per più di 9 minuti, è stato rilasciato dal carcere di massima sicurezza su cauzione di 1 milione di dollari

(foto: Mario Tama/Getty Images)

Mercoledì 7 ottobre Derek Chauvin, l’ex poliziotto di Minneapolis rimasto inginocchiato sul collo di George Floyd per più di 9 minuti prima che l’uomo afroamericano perdesse la vita lo scorso maggio, è stato rilasciato su cauzione. Era detenuto in isolamento nel carcere di massima sicurezza di Oak Park Heights, Minnesota, dal 31 maggio scorso e in attesa del processo. Accusato di omicidio di secondo e terzo grado, la sua cauzione era stata fissata a 1.25 o 1 milione di dollari a determinate condizioni: Chauvin ha scelto la seconda opzione. Un’agenzia ha quindi proceduto al versamento del 10% di deposito cauzionale (ossia 100mila dollari) per conto dell’imputato.

Come riporta un documento depositato presso il tribunale distrettuale della contea di Hennepin, le condizioni per il rilascio dell’ex poliziotto comprendono l’obbligo di rimanere in Minnesota fino al processo, fissato per l’8 marzo 2021, e di evitare qualsiasi contatto con la famiglia Floyd, il divieto di lavorare di nuovo nelle forze dell’ordine e di porto d’armi. Sia Chauvin che i tre colleghi che erano con lui durante l’omicidio di Floyd, infatti, sono stati licenziati dalla polizia di Minneapolis. Gli altri tre ex agenti, Thomas Lane, J. Kueng e Tou Thao, sono stati accusati di complicità nel delitto, ma sono stati anch’essi riportati in libertà in attesa di giudizio dietro una cauzione di 750mila dollari. Ci sono buone probabilità che il giudice scelga di processarli separatamente.

Dopo l’omicidio dell’afroamericano Floyd per mano dei quattro ex poliziotti, avvenuto il 25 maggio 2020, un’enorme ondata di proteste contro la violenza della polizia e il razzismo si è sollevata per tutti gli Stati Uniti. Per mesi, gli attivisti del movimento per i diritti degli afroamericani Black Lives Matter hanno espresso la loro rabbia contro Chauvin, manifestando fuori dalla sua casa nel Minnesota, pubblicando la sua foto segnaletica su internet e cantando cori di protesta fuori dalla sua prima apparizione in tribunale nel settembre scorso.

Grande scalpore, infatti, è stato causato dalle trascrizioni dei filmati della body camera degli ex agenti imputati, che mostrano ulteriori dettagli dell’omicidio: mentre Floyd ripeteva per quasi venti volte in 9 minuti “Non riesco a respirare” (“I can’t breathe”), dicendo apertamente che il ginocchio di Chauvin lo stava uccidendo, l’agente rispondeva con affermazioni comeallora smettila di parlare, smettila di urlare. Ci vuole tanto ossigeno per parlare”.

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[Fonte Wired.it]