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mercoledì, Nov 20

L’allarmismo per l’asteroide 2013 Tv135? Del tutto ingiustificato


L’asteroide esiste davvero, ma per azzerare i timori basta un solo dato: la Nasa lo ha rimosso dalla lista di quelli che vale la pena tenere d’occhio. Su diversi siti continua a circolare la stima dello 0,0016% di probabilità d’impatto con la Terra, ma si tratta di un dato vecchio

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(foto: Mark Garlick/Science Photo Library/Getty Images)

Il copione ormai è sempre lo stesso: si prende un asteroide vero, si va a vedere la probabilità (spesso infima) d’impatto con la Terra stimata da qualche agenzia spaziale, si nasconde il dato all’interno del testo di un articolo e si aggiunge un bel titolo sensazionalistico che merita – come minimo – di essere annoverato negli annali di allarmismo ingiustificato. E questa volta, con l’asteroide 2013 Tv135, va pure peggio. Perché non solo si preannuncia l’apocalisse a partire da una probabilità davvero remota, ma si mente anche sulla probabilità stessa, rilanciando dati vecchi di anni e ormai smentiti da nuove valutazioni astronomiche.

Qualche esempio? Solo nelle ultime ore il sito TecnoAndroid ha parlato di Tv135 come di “un altro asteroide pericoloso che nel 2032 potrebbe azzerare la nostra civiltà, Meteo.it ha titolato con “asteroide in rotta verso la Terra e Affari Italiani ha scritto un titolo sostanzialmente identico, con l’aggiunta di “rischio gelo perenne e choc climatico. Come è facile immaginare, tutti gli articoli sono stati accompagnati da illustrazioni di sassi giganti piò o meno infuocati diretti verso il nostro Pianeta, in alcuni casi con l’aggiunta dell’anno 2032 a caratteri cubitali e in altri con l’inserimento di infografiche che riassumono i devastanti effetti che avrebbe un impatto.

Ma quindi dovremmo preoccuparci di Tv135?

Secondo gli scienziati, assolutamente no. Già al momento in cui la notizia per la prima volta comparve in rete, al tempo della prima identificazione dell’asteroide nel 2013, la probabilità di collisione con la Terra era stata quantificata dalla Nasa in 1 su 63mila, corrispondente allo 0,0016%. Insomma, numeri non certo così grandi da far seriamente temere il peggio.

Se già con questi valori vecchi di 6 anni parevano poco sensate frasi del tipo “si potrebbe tornare all’età della pietra”“se dovesse impattare sulla Terra come previsto nel 2032”, lanciare un allarme relativo a Tv135 nel 2019 significa diffondere una totale bufala.

Come si può facilmente scoprire dal sito della Nasa dedicato agli oggetti spaziali tenuti sott’occhio perché potenzialmente diretti verso di noi, l’asteroide su cui si fa allarmismo non è più incluso in alcun elenco. Anzi, si legge che Tv135 è stato rimosso già l’8 novembre 2013, appena qualche settimana dopo la sua inclusione nella lista, perché “non è più considerato in potenziale rotta di collisione con la Terra”. Detto altrimenti, la nuova stima della probabilità ha portato a un ulteriore abbassamento, fino di fatto a escludere che possa urtarci.

Eppure online continua a circolare la vecchia stima, sia per via di articoli di debunking (come questo di Bufale un tanto al chilo) che risalgono al 2013, sia perché anche nel tam tam giornalistico di questi giorni si continua a riportare il vecchio dato di uno su 63mila (citando fonti di allora), dimenticando di menzionare che si tratta di un’informazione diventata nel frattempo decisamente obsoleta.

La cura solo nell’infondere paura

Ciò che più colpisce dei siti diffusori di allarmismo è il contrasto tra la totale incuria nel verificare le informazioni scientifiche relative al rischio e l’abbondanza di particolari sulla catastrofe che l’impatto determinerebbe. Ecco allora che viene riportata la dimensione dell’asteroide, con un diametro superiore ai 400 metri, l’energia sprigionata dal fantomatico impatto, “un’esplosione paragonabile a 50 bombe atomiche, più una serie di altre sparate come “stravolgimenti a livello climatico”, “oscuramento dei raggi solari” con “riduzione della radiazione solare del 95%”, “ritorno all’era glaciale e all’età della pietra”, pochi sopravvissuti, “agricoltura spazzata via”, scenario apocalittico, “comunicazione globale azzerata” “ritorno a vivere all’interno di piccoli gruppi”. In pratica, tutte le conseguenze ambientali, sociali, economiche e tecnologiche, partendo però da un allarme che non esiste.

Stranamente, invece, tutti dimenticano di menzionare che già nel 2014 le stime del centro Neodys (Near Earth Objects Dynamic Site) avevano portato a ritenere che nel giorno del paventato impatto – il 26 agosto 2032 – l’asteroide passerà a circa 114 milioni di chilometri dalla Terra. Poco meno della distanza che ci separa dal Sole. E non si tratta certo di informazioni top secret o per addetti ai lavori: lo riporta persino Wikipedia.

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